Dalla costiera triestina alle rocche rinascimentali. I castelli friulani e giuliani

02 Aprile 1998 | di

    

Importanti per romani e longobardi consapevoli del valore strategico dell'area, i castelli assunsero nei secoli una funzione difensiva, e poi residenziale fino a diventare, oggi, alberghi e musei.

 

Già  nel Medioevo, poche altre zone dell'arco prealpino risultavano così munite di castelli e fortificazioni come il Friuli-Venezia Giulia. I romani furono i primi a costruire un fitto sistema difensivo e di appoggio per i loro collegamenti commerciali con l'Europa centrale, del quale, poi, si giovarono i longobardi per la difesa del ducato cividalese. Altri castelli sorsero nel periodo degli imperatori sassoni contro le rovinose scorrerie degli ungari, altri ancora nel periodo dei patriarchi di Aquileia. Contemporaneamente anche comunità  come Gemona, Udine, Venzone e altre, si dotarono di fortificazioni più o meno estese. Ognuno di questi complessi è una costruzione originale, unica e irripetibile perché non è il frutto di un progetto compiuto velocemente ma il risultato di una crescita secolare. Oltre che per il luogo dove sorgono, alcuni ubicati in cima a ripidi colli, altri su rupi a picco sul mare, altri ancora inseriti in centri urbani, o circondati da acque di risorgiva e immersi in vasti parchi, essi si differenziano notevolmente per stile, dimensione e qualità  artistica.

Tutti i castelli comunque rappresentano un'importante testimonianza della storia del territorio, che ha visto transitare nel tempo un numero incredibile di popolazioni, sia che indossassero i panni di colonizzatori, di protettori o, peggio, di invasori. Nel corso dei secoli, svariate furono le funzioni assolte da questi castelli: dalla funzione difensiva per i quali furono costruiti, si trasformarono poco per volta in dimora del signore feudale e dei suoi uomini d'arme fino a divenire in certi casi il centro di attività  giudiziarie, amministrative ed economiche. Solo con l'avvento del dominio veneto e il crescente impiego dell'artiglieria, il castello perderà  molte di tali funzioni per venire il più delle volte abbandonato a se stesso, specie se ubicato in posizioni impervie. Oggi, molti castelli sono ancora di proprietà  privata, mentre i più importanti sono di proprietà  pubblica. Taluni conservano funzioni residenziali, altri sono stati convertiti a nuove funzioni: ristorante, albergo, museo. Ma oggi i castelli sono soprattutto una presenza viva e indelebile disseminata per tutta la regione che attende di essere conosciuta, visitata e amata.

Un ideale itinerario potrebbe iniziare con il Castello di Miramare (Trieste) dalle bianche torri di carducciana memoria. Il complesso, costruito tra il 1856 e il 1860 per volere dell'arciduca Massimiliano d'Austria, poi imperatore del Messico, è una costruzione rivisitata di una rocca medioevale, fortemente influenzata dal gusto romantico. Più che un castello in senso stretto è un esempio di residenza principesca del XIX secolo, frutto di quello stile eclettico che andava di moda a quel tempo. L'arciduca seguì personalmente sia la progettazione della dimora sia l'allestimento del vasto parco di oltre ventidue ettari, comprendente un giardino all'inglese e uno all'italiana.

Sempre lungo la costa triestina si trova il Castello Nuovo di Duino, nel quale il poeta tedesco Rainer Maria Rilke scrisse le sue Elegie Duinesi. Il castello è documentato dal 1363, anno nel quale vengono citati per la prima volta i due fortilizi: il vecchio o inferiore, e il nuovo o superiore. Il castello inferiore, sorto fin dall'XI secolo, fu quasi completamente distrutto dai turchi nel 1500, dopo essere stato oggetto di numerosi eventi bellici.

Percorrendo un lungo rettifilo (costruito per puri scopi scenografici) si arriva al Castello di Colloredo a Monte Albano (Udine), sul quale spicca la torre d'ingresso, detta dell'orologio. Per descrivere gli interni di Fratta nelle sue Confessioni di un ottuagenario, Ippolito Nievo prese lo spunto da alcuni ambienti del castello. Qui, del resto, lo scrittore soggiornò a lungo, ospite legato da vincoli di parentela con la casata dei Colloredo-Mels, cui apparteneva il palazzo. La costruzione, eretta nel Trecento nei pressi del maniero della potente famiglia Mels, è una delle prime rocche fortificate dalla forma ellittica (per seguire l'andamento del colle sul quale sorge). La tradizione popolare riporta anche la presenza di un collegamento sotterraneo tra i due vicini castelli, appartenenti in definitiva a rami della stessa famiglia. Nella realtà , l'esistenza dell'edificio è stata contrassegnata da un'altalena di distruzioni e ricostruzioni. Particolarmente sfortunato fu per Colloredo il 1511, anno in cui fu sottoposto a saccheggi e incendi a seguito delle lotte tra veneziani e imperialisti. Successivamente, la riedificazione seguita a un violento sisma portò alla trasformazione di parte dell'edificio in residenza signorile.

Poco distante da Palmanova (Udine) si trova il Castello di Strassoldo, racchiuso in un piccolo borgo medioevale. Il castello è diviso in due corpi fortificati adiacenti (Sopra e Sotto) ed è tra i pochissimi, in questa regione, a essere rimasto di proprietà  della stessa famiglia fin dalle origini. Del complesso fanno parte alcuni edifici adibiti, un tempo, ad abitazioni di artigiani, a scuderie e granai. Interessante è la chiesetta di san Nicolò dove furono celebrate le nozze del feldmaresciallo Radetzky con Francesca Romana di Strassoldo, sorella di Michele, viceré di Milano e della Stiria.

A Premariacco, un paesino fra Cividale e Cormons, su un colle coperto da boschi e vigneti, sorge Rocca Bernarda con le sue quattro torri angolari. Il complesso, di grande bellezza nella sua concezione tipicamente cinquecentesca, è articolato attorno a un piccolo e semplice giardino all'italiana. L'ultimo proprietario, il professor Gaetano Perusini, nel 1977 lasciò il castello in eredità  al Sovrano Ordine di Malta. Famosa per i vini provenienti dalle vigne che la circondano, Rocca Bernarda è oggi sede di un'importante azienda agricola.

Immerso nel silenzio della campagna friulana, nei pressi della località  di Rivignano (Udine) si trova il Castello di Flambruzzo, attualmente proprietà  dei duchi Badoglio. Probabilmente l'edificio si erge sul sito di un castello forse identificabile con il medioevale 'Castelluto'. L'attuale fabbricato evidenzia chiaramente l'evoluzione avvenuta in molti castelli con la perdita della loro funzione difensiva. Oggi, si potrebbe scambiare il complesso per una settecentesca villa rustica con giardino, se non fosse per alcuni importanti elementi architettonici presenti, quali la torre porta e i fossati. Tuttavia, visitandola non si può non rimanere affascinati dal parco che la circonda, mirabilmente solcato da cristalline acque di sorgiva.

             
                                         Dimore storiche su Internet e dal vivo

Visite esclusive ai castelli                                                                                                       Sono 25 i castelli e le dimore storiche private che aderiscono al programma 'Visite esclusive'. Il progetto ha lo scopo di far conoscere e valorizzare un patrimonio storico finora nascosto, attraverso l'apertura di un certo numero di dimore storiche e castelli privati. Articolate in uno o più giorni, le visite si svolgono per tutto l'anno, non solo nei week-end ma anche durante la settimana.                                                                                  Il tour dei castelli può essere completato da visite ai luoghi storici della zona, alle aziende vitivinicole e alla degustazione della gastronomia locale. Il programma va concordato con Lella Williams, responsabile del Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli-Venezia Giulia. La sede del Consorzio è a Strassoldo, in via dei Castelli 25, telefono 0431-93217, fax 0431-93229. Per maggiori informazioni esiste anche un sito Internet: www.alterego.it.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017