
Datemi una leva...
Un «uomo in anticipo sui tempi». Parliamo del «padre» di Leonardo e Galileo: Archimede. Le sue scoperte hanno percorso, sorprendentemente indenni, ben ventitré secoli di storia.
A raccontarlo, oltre duemila anni dopo, la mostra «Archimede a Siracusa», la città in cui lo scienziato nacque intorno al 287 a.C., e dove morì nel 212 a.C. in circostanze oscure, tanto da essere degne di una spy story.
Una mostra immersiva che fa conoscere, con avanzate tecnologie multimediali, una delle più geniali e complesse figure della storia dell’umanità. Un viaggio tra storia, scienza, civiltà e sperimentazione continua.
«Grazie a questa esposizione e ad altre iniziative, Siracusa si riappacifica con il più grande scienziato dell’antichità – spiega la professoressa Concetta Pipitone, consulente scientifica della mostra, insieme all’archeologo Giuseppe Voza –, l’inventore del Pi greco, di macchine e di strumenti che usiamo ancora oggi. Per secoli, Archimede fu al centro di una sorta di ostracismo, quel nemo propheta in patria al quale, dopo millenni, si è cercato di rimediare restituendolo al pubblico e, prima di tutto, alla sua città».
L'esperimento più gettonato? «Ovviamente quello della leva, soprattutto da parte dei ragazzi – conclude la studiosa –. Forse perchè fa capire che nulla, in fondo, è impossibile, in ambito scientifico e non solo».
ARCHIMEDE A SIRACUSAGalleria Civica Montevergini Siracusafino al 31 dicembre.www.mostraarchimede.it