Dieci domande a...Bruno Vespa

22 Febbraio 2008 | di

1 - Come si vede Bruno Vespa?

Con i nei…


2 - Come ti vedono gli altri?

Con i nei, ma non solo quelli della faccia: mi arrabbio con troppa facilità e anche se poi mi passa presto, le persone che hanno a che fare con me in quei momenti si ricordano, purtroppo, solo l’arrabbiatura.


3 - Le tre cose che ami di più?

Mi sento molto legato al valore della famiglia. Al secondo posto metto la natura. Quando salgo in alta montagna oppure mi immergo nei fondali marini resto ancora affascinato come un bambino che apre gli occhi per la prima volta, e questo dono rafforza molto la mia fede: non è possibile che tali meraviglie siano lì per caso. Nella terza scelta includo diverse realtà: musica, teatro, il buon vino. Insomma, mi piace vivere.


4 - Che cosa proprio detesti?

L’ipocrisia. Tra i miei difetti c’è quello di parlare con estrema franchezza quando invece dovrei essere più cauto. La falsità di persone che ti voltano le spalle dopo esserti state amiche per convenienza è ordinaria, ma anche nella mia professione si possono stabilire relazioni corrette. Ad esempio, quando ero direttore del Tg1 non ho privilegiato gli amici, anche se loro se lo aspettavano, tanto che alla fine mi sono trovato ad avere solo recriminazioni, senza gratitudine.



Mia madre. Mi ha insegnato a tenere sempre i piedi per terra, anche quando ho avuto successo e ho raggiunto il benessere economico. Grazie a lei ho mantenuto le abitudini della mia infanzia, non mi sono montato la testa più di tanto. In questo anche mia moglie ha avuto un ruolo essenziale: avremmo potuto fare passi più lunghi delle nostre gambe, ma per fortuna non li abbiamo fatti.


6 - Il tuo luogo dell’anima?

L’Aquila. Ora che mia madre è morta vado più di rado nella casa natale, ma quando riesco a liberarmi dagli impegni torno a sedermi sulla vecchia poltrona, la stessa sulla quale mi sedevo quando ero ragazzo; da lì guardo il panorama di un tempo, gli stessi alberi. A fianco c’è il telefono delle mie prime interviste politiche e dei miei primi dialoghi sentimentali.


7 - Il sogno nel cassetto?

Ne ho un’infinità: mi piacerebbe scrivere un romanzo, dei testi per canzoni. Il maestro Gianluigi Gelmetti mi ha chiesto di scrivere un libretto d’opera e ho dovuto dire di no, perché credo di non esserne capace, anche se mi è dispiaciuto tantissimo. Vorrei anche scrivere una sceneggiatura… insomma mi piacerebbe fare ancora tante cose.


8 - Il giorno più felice e quello più infelice della vita?

I più felici sono quelli nei quali sono nati i miei due figli. Ero in sala parto anche se a quel tempo, oltre vent’anni fa, non si usava molto. Assistere alla nascita è l’esperienza più emozionante che si possa fare. I giorni più brutti sono stati quelli della perdita di mio padre, morto a cinquantotto anni, e poi di mia madre. Professionalmente parlando, invece, il momento peggiore è stato quando mi sono dovuto dimettere, perché ritenevo questo gesto – come è stato dimostrato poi – frutto di un’ingiustizia.


9 - Il più grande rimpianto?

Non aver avuto il coraggio di dire a Mina che da ragazzo avevo scritto una canzone per lei.


10 - Hai fede?

Sì, lo si evince anche da quello che ti ho raccontato.


Bruno Vespa in breve

Il popolare giornalista e conduttore è nato a L’Aquila, il 27 maggio 1944. Appena quindicenne inizia a scrivere per i giornali locali, e a diciott’anni collabora già con la Rai per le trasmissioni radiofoniche regionali. Si laurea in Legge a Roma con una tesi sul diritto della cronaca. Nel 1969 si classifica primo in un concorso nazionale per radiocronisti e viene assunto al giornale radio Rai, per poi passare alla televisione. Percorre così tutte le tappe della carriera giornalistica: prima semplice praticante, poi viene nominato, nel 1980, caporedattore dei servizi speciali, quindi vicedirettore, nel 1987, per diventare infine direttore del Tg1, carica che riveste dal 1990 al 1993. I telespettatori negli ultimi anni lo conoscono specialmente per l’ideazione e la conduzione di Porta a porta, il programma d’informazione politica di Raiuno in onda dal 1996. Per la sua attività ha vinto diversi premi, tra i quali il Saint Vincent per la tv, nel 1978 e nel 2000. Ha firmato molti libri di successo. L’ultimo titolo in libreria è L’amore e il potere (2007).

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017