Dieci domande a... Milly Carlucci
1. Chi è Milly Carlucci?
Sono una donna normale, una mamma che cerca di essere presente, rigorosa. Una guida per i suoi figli e una professionista che si sforza di dare sempre il meglio di sé.
2. Come ti vedono gli altri?
Spero che mi vedano come un’amica. Quando incontro per strada qualcuno che mi chiede un autografo, ho l’impressione di essere considerata una persona di famiglia. Sono sugli schermi da trent’anni, gli italiani mi hanno visto crescere e invecchiare con loro.
3. Le tre cose che ami di più nella vita?
La mia famiglia nella sua totalità. Mi piace la vita stessa, con tutte le sue difficoltà, le tempeste e l’arcobaleno che viene dopo, l’imprevedibilità insomma. Al lavoro non do un posto primario, diversamente dalla salute. Comunque non nego che senza di esso non potrei vivere; ho lottato tanto per poter svolgere questa professione, anche contro la mia famiglia, ed è stata una vittoria riuscirci in modo pulito. Ho dimostrato a mio padre che si sbagliava quando diceva che per una persona con i miei valori sarebbe stata una tragedia fare questo mestiere.
4. Che cosa proprio detesti?
Detesto la falsità, gli inciuci, le invidie, la piccolezza d’animo, la meschinità in genere. Preferisco il cattivo evidente a quello nascosto e strisciante.
5. La persona che più ha influenzato la tua vita?
Sono due, in realtà: mio padre e mia madre, per i valori morali che mi hanno dato, perché mi hanno trasmesso la capacità di fare delle scelte partendo dalle mie vere priorità. Mi hanno insegnato a non ondeggiare tra falsi ideali o entusiasmi del momento.
6. Il tuo luogo dell’anima?
Per una donna che ha figli non è semplice avere un luogo dell’anima. Finché non saranno grandi e indipendenti non credo che riuscirò a trovare un posto nel quale isolarmi. Un momento personale lo trovo solo a notte fonda: quando la casa si addormenta mi posso raccogliere e leggere un libro o i quotidiani.
7. Il sogno nel cassetto?
In campo professionale ce ne sono ancora molti. Nel nostro lavoro trovi conferma a un’affermazione solo la mattina dopo lo spettacolo, quando leggi i dati auditel. Purtroppo non conta avere una carriera lunga alle spalle: ogni volta ti rimetti in discussione. Comunque mi piacerebbe poter tornare, anche solo una volta, a fare fiction e teatro.
8. Il giorno più felice e quello più infelice della vita?
I più felici sono stati quelli nei quali sono nati i miei due figli: è stato come se il mondo si fosse fermato, cristallizzato. I più infelici, invece, sono legati alla perdita di persone care. Vedere la sofferenza di una persona cara, giorno dopo giorno, è qualcosa che ti segna profondamente.
9. Il più grande rimpianto?
Non ho rimpianti perché ho fatto le scelte che sentivo. Non si possono vivere cento vite parallele e provare tutte le strade che hai lasciato. Aver fatto questo lavoro senza aver rinunciato a una famiglia è un dono.
10. Hai fede?
Sono cristiana cattolica, praticante. Ho fede, ma questo non significa avere ormai raggiunto una «luce». Nella vita quotidiana ci sono alti e bassi, momenti in cui ti poni delle domande, vivi dei dubbi o dei periodi meno belli. Ma la vita di noi cristiani credo sia proprio una ricerca continua della fede. Anche i santi hanno fatto questo cammino.
Milly carlucci in breve
Nata a Sulmona (L’Aquila) nel 1954, Camilla Patrizia Carlucci (questo il suo nome di battesimo) esordisce per caso come presentatrice nella trasmissione L’Altra Domenica, condotta da Renzo Arbore. Il successo ottenuto le apre le porte del mondo dello spettacolo: Giochi senza frontiere, Crazy Bus, Il Sistemone e Blitz (con Gianni Minà). Nel 1987 interpreta accanto a Gianni Morandi Voglia di vincere, quindi debutta in teatro, al Piccolo di Roma, con Scylla non deve sapere. Il successo vero e proprio arriva tra il ’90 e il ’91 con il programma di RaiUno Scommettiamo che…, al fianco di Fabrizio Frizzi. Nel 1992 conduce con Pippo Baudo il Festival di Sanremo. Nel 1994 è la volta di Luna Park e, nel biennio ’95-’96 e poi ancora nel 1998, presenta il concerto di beneficenza Pavarotti and friends. Nel 1997, in occasione del XXIII Congresso eucaristico nazionale, conduce, alla presenza di Giovanni Paolo II, Sulla strada (…e sei rimasto qui). Nello stesso anno con Giancarlo Magalli è alla guida di Fantastico. L’anno appena concluso l’ha vista sugli schermi con due trasmissioni Rai di successo: Notti sul ghiaccio e Ballando con le stelle.