Dimagrire coi farmaci

13 Gennaio 1998 | di

Non fatevi illusione, non esiste la pillola della magrezza. Tuttavia i farmaci che aiutano a ridurre il peso si stanno evolvendo, alcuni sono ancora in via di sperimentazione, altri stanno per essere introdotti nel mercato. Ecco quali sono e quando è il caso di usarli.

Esiste la 'pillola miracolosa' che fa dimagrire? Questa è l`€™eterna domanda dei pazienti obesi. La risposta per ora è una sola: non è ancora stata inventata la pillola 'sciogligrassi'. Ci sono invece i farmaci anoressanti, che riducono l`€™appetito e di questi ci occuperemo oggi.

Occorre premettere che di questi medicinali se ne è fatto un tale abuso che, da 10 anni a questa parte, il ministero della Sanità  è stato costretto a mettere dei limiti ben precisi al loro commercio. Purtroppo, però, c`€™è un imponente business sottobanco che continua a fiorire grazie al numero sempre crescente di persone che ingoierebbero qualsiasi intruglio pur di perdere peso in tempi brevissimi. Attenzione dunque: le 'pillole della magrezza' sono truffe belle e buone che fanno dimagrire i portafogli dei poveri malcapitati e ingrassare quelli dei sanitari spregiudicati.

Per far perdere il peso drasticamente sono state preparate pericolosissime associazioni di farmaci con estratti tiroidei e con diuretici: veri e propri cocktail esplosivi che certamente fanno dimagrire in poco tempo ma... a che prezzo? Questi prodotti sono assolutamente vietati.

Ma torniamo ai farmaci antifame. Oggi i trattamenti farmacologici si possono dividere in due gruppi: quelli che agiscono sul sistema nervoso centrale e quelli che agiscono sul tratto gastrointestinale. Quelli della prima categoria o inibiscono il rilascio di neurotrasmettitori (serotonina e noradrenalina) nell`€™ipotalamo, o ne stimolano la produzione sopprimendo l`€™appetito o favorendo il senso di sazietà . L`€™ipotalamo, infatti, è il centro che sovrintende all`€™equilibrio tra fame e sazietà . Se non viene apportata sufficiente energia, l`€™ipotalamo segnala di mangiare di più, viceversa se l`€™energia assunta è in eccesso dice 'stop'.

l Studi sulla leptina

La leptina, dal greco leptos che significa 'magro', è un ormone secreto dal tessuto adiposo, che circola nel sangue e agisce sul sistema nervoso centrale, preposto alla regolazione dell`€™assunzione del cibo e al bilancio energetico. Recenti studi americani dimostrano che la leptina riduce il peso degli animali da laboratorio. Per ora nell`€™uomo è in via di sperimentazione. In futuro si potrà  considerare la sua applicazione nella terapia dell`€™obesità .

l Sibutramina

Si tratta di una molecola scoperta di recente che agisce in due modi: favorisce il senso di sazietà  e aumenta la spesa energetica mediante l`€™attivazione del metabolismo. La sibutramina è ancora in via di sperimentazione. Da un recente studio italiano risulta che 60 grandi obesi (oltre 100 chilogrammi) hanno perso fino a 20-25 chilogrammi in 6 mesi. Ovviamente hanno seguito anche un regime dietetico. Il peso perso con il farmaco risulta maggiore del 20 per cento rispetto alla sola terapia dietetica.

l Orlistat

Del tutto diverso è il meccanismo della tetraidrolipostatina, una molecola chiamata più semplicemente Orlistat, che riduce del 30 per cento l`€™assorbimento dei grassi da parte dell`€™intestino, attaccando l`€™enzima digestivo lipasi. I grassi non assorbiti vengono eliminati con le feci. Nei prossimi mesi si potrà  ottenerne l`€™immissione sul mercato, in quanto la sperimentazione non ha rilevato effetti collaterali importanti, interferenza con l`€™assorbimento intestinale delle vitamine, o carenza di alcun tipo.

l Farmaci anoressanti

Sono a base di anfetamine. Fino a poco tempo fa la fenfluramina (in ben 35 anni ha curato oltre 60 milioni di pazienti) e la dexfenfluramina (in 12 anni ha curato più di 12 milioni di pazienti) erano le regine indiscutibili della terapia farmacologica dell`€™obesità , ora non più. Accusate di aver causato gravi effetti collaterali, sono in attesa di giudizio e quindi tolte improvvisamente dal commercio. Questa sospensione è dovuta a una recente constatazione: in 291 pazienti obesi sono state rilevate delle anomalie delle valvole cardiache. C`€™è da precisare che i pazienti erano stati trattati con l`€™associazione di due farmaci, la fantermina (anch`€™essa anfetamino-simile) e la fenfluramina, cocktail ampiamente utilizzato negli Stati Uniti ma non autorizzato in Europa. A questo punto, la ditta produttrice ha preferito ritirare tali farmaci dal commercio, in attesa che ulteriori ricerche stabiliscano la verità .l

Chi deve usare i farmaci?

In linea generale possiamo dire che la dieta e l`€™esercizio fisico vanno riservati all`€™obesità  lieve, il farmaco ai casi di obesità  moderata che non abbiano risposto al trattamento dietetico protratto per almeno 4 mesi. Il tutto sotto stretta prescrizione medica. Purtroppo una volta sospeso il trattamento farmacologico i chili in più si riacquistano in modo lento e graduale. Precedenti studi hanno dimostrato come tutti i pazienti che hanno perso in media 14 chili di peso in un periodo di 6 mesi con trattamento anoressante, ne hanno riacquistati più della metà  nell`€™arco di un anno. Ciò dimostra che anche la terapia farmacologica non è miracolosa se non si riesce a modificare l`€™atteggiamento della persona nei confronti del cibo.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017