Dio cammina con noi
Nei racconti della risurrezione del Signore, gli evangelisti pongono come prime testimoni dell";evento Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome. Con altre donne, avevano seguito Gesù dalla Galilea fino agli ultimi e tragici momenti della sua vita. Erano presenti quando Giuseppe d";Arimatea, deposto il corpo esangue del Signore dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia. «Esse osservarono la tomba e com";era stato deposto il corpo di Gesù», nota l";evangelista Luca (Lc 23,55), e il primo giorno dopo il sabato ritornarono di buon mattino al sepolcro con oli aromatici per ungere il corpo del Signore. Temevano di non riuscire a spostare il pesante macigno, ma con stupore trovarono la grossa pietra già rotolata via. Entrate nel sepolcro, videro che il corpo del Signore non c";era più, ma in quel momento pieno d";esitazione, ecco apparire due uomini in vesti sfolgoranti che dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato!» Vedendo la tomba vuota e ricevuto l";annuncio, esse credettero, divenendo le prime testimoni del più grande evento della storia. Quando, però, annunziarono agli apostoli quanto avevano visto e udito, le loro parole parvero come un vaneggiamento. Essi credettero, infatti, all";evento della risurrezione solo dopo che il Signore confermò loro, con diverse apparizioni, quanto le donne avevano visto e udito.
La Pasqua è un invito a riflettere su quel sepolcro vuoto che, per le pie donne e per gli apostoli Pietro e Giovanni, è stato il primo segno della risurrezione del Signore: un";esperienza che ha donato certezze e nuove prospettive alla loro fede. Anche per noi, l";evento della Pasqua è fondamento della nostra fede e segno di risurrezione del mondo. La liturgia della notte del Sabato Santo "; dal rito della benedizione del fuoco, del cero, dell";acqua e dell";olio "; è tutta pervasa da messaggi e simboli che spiegano come il mistero della risurrezione sia segno della rinascita dell";uomo e del cosmo. Esso illumina il cammino d";ogni credente affinché scopra il senso dei «vuoti» di tante esperienze umane e le prospettive di vita che può invece ricevere da Colui che ha avuto la forza di lasciare con il corpo il sepolcro, dov";era stato deposto, per ridare speranza e nuovi orientamenti all";umanità .
Quel sepolcro vuoto è infatti segno della vittoria della vita sulla morte; della risurrezione di un uomo morto su una croce, e reso glorioso nella gloria del Padre. Un annuncio, questo, che la Chiesa può diffondere oggi a tutti gli uomini, alle istituzioni sociali e politiche, alle realtà e alle situazioni bisognose di liberazione e di rigenerazione. Riflettendo sul senso della storia, Nicola Berdiaev scriveva che «il cristianesimo è la più grande religione perché è la religione della risurrezione»: non si adatta alla morte, alla sparizione, ma cerca di far rinascere tutto ciò che veramente è, costante energia di nuova umanità .
Il significato del sepolcro vuoto, le apparizioni del Risorto ai due discepoli di Emmaus e agli apostoli mentre stavano a mensa o sulla sponda del lago di Tiberiade, ci fanno riscoprire un Dio che cammina con noi; che possiamo «toccare» con gli occhi della fede; un Dio risorto dalla morte che ogni qualvolta ci ritrova impauriti e turbati dalle vicende della vita e della storia, ci dona la sua pace. Di Pasqua in Pasqua, il Risorto continua a peregrinare a fianco dell";uomo per donare speranza e orientamenti di vita a tutta l";umanità .
Nell";attuale contesto culturale, che si caratterizza "; come ha recentemente sottolineato Papa Giovanni Paolo II "; per il vuoto della Verità inscritta nel cuore di ogni persona umana, e per un diffuso relativismo che s";allarga alle scelte fondamentali dell";uomo, l";incontro con il Risorto diviene l";adesione a un Dio di giustizia e di pace: punto di riferimento per rimotivare gli uomini e le società ad incamminarsi sulle strade della speranza. È con questo spirito che auguriamo a tutti i lettori del «Messaggero di sant";Antonio» una Pasqua di risurrezione, segno di nuova umanità e di pace.