E li chiamano due cuori

Una vita di impegni e sacrifici, spesso costellata da ardue sfide. Sempre accanto nel lavoro, in famiglia e nel volontariato. Ispirati dall'amore e dalla fede. La storia di una coppia da imitare.
19 Febbraio 2009 | di

Sydney
Sono stati due i doni più importanti per Giuseppe e Patricia Fin nel giorno del loro 50° anniversario di nozze: la presenza delle loro sei figlie – Rita Maria, Loreta Giuseppina, Anna Luisa, Isabella Francesca, Silvana Caterina e Daniela Giovanna –, e dei due figli: Alessandro Giuseppe e Mario Gianpietro, tutti ormai affermati nella società australiana; e l’affiliazione all’Ordine Francescano per la loro fattiva collaborazione alle attività sociali, culturali e religiose promosse dai Padri Cappuccini. L’importante anniversario è stato festeggiato a Sydney con la santa messa, concelebrata nella chiesa di St. Fiacres di Leichhardt, dal Superiore provinciale dei Cappuccini, padre Giuliano Messina, dal missionario padre Mario Guglielmin, dallo scalabriniano padre Adriano Pittarello, e da padre Atanasio Gonelli, il cappuccino che da oltre 50 anni svolge il suo apostolato tra gli italiani, e che è stato testimone della meravigliosa avventura dei Fin nel mettere a frutto i loro talenti per la realizzazione di una famiglia modello, e la creazione di valide forme di aiuto dirette a diverse categorie di connazionali.
Alla messa a cui, oltre ai figli, le relative famiglie e i diciassette nipoti, hanno partecipato numerosi amici ed estimatori, i festeggiati hanno rinnovato le promesse matrimoniali con il tradizionale scambio degli anelli, e hanno ricevuto da padre Messina il documento del raro privilegio di appartenere all’Ordine di San Francesco, il santo che è sempre stato presente nella vita di Giuseppe e Patricia. Infatti, si sono conosciuti nel 1957 collaborando con l’Azione Cattolica Italiana San Francesco nell’assistenza agli italiani e nella visita ai connazionali negli ospedali e nelle prigioni. Inoltre Patricia è stata per lunghi anni l’organista della parrocchia francescana di Leichhardt, e ha diretto il Coro Folkloristico Italiano di Sydney. Giuseppe, da parte sua, è da molti anni presidente dell’Associazione San Francesco, attraverso la quale, nel 1968, ha promosso la costruzione della Sala San Francesco per gli incontri degli anziani; nel 1972 la realizzazione dell’Asilo San Francesco per settanta bambini; e nel 1997, quale presidente del Co.As.It., ha avuto il merito di concludere l’acquisto del Police Youth Centre sulla Norton Street di Leichhardt, ristrutturando l’edificio e trasformandolo nella Casa d’Italia-Co.As.It-San Francesco, inaugurata nel 1998 dall’allora presidente della Repubblica italiana, Oscar Luigi Scalfaro, in visita a Sydney. Nella Casa d’Italia, grazie al finanziamento di un milione di dollari dell’Associazione San Francesco, è stata creata la Sala San Francesco, adibita alle attività dei connazionali anziani.
Durante la presidenza di Giuseppe Fin, l’Associazione ha distribuito i fondi raccolti nelle sue molteplici attività, attraverso l’istituzione di una borsa di studio di 20 mila dollari australiani per mandare ogni anno in Italia un giovane cappuccino a studiare l’italiano e ad inebriarsi dello spirito di san Francesco. Qualche mese fa, ha donato 600 mila dollari all’Ordine dei Cappuccini d’Australia per l’acquisto di una casa nel sobborgo di Chippendale da destinare alle iniziative e all’assistenza dei giovani.
L’abilità di fare le scelte giuste, spesso precorrendo i tempi, e di riuscire poi a realizzarne i relativi progetti, Giuseppe l’ha appresa attraverso i diversi lavori che ha fatto con intelligente impegno e con non poco spirito di sacrificio per mantenere la sua numerosa famiglia. All’arrivo in Australia, nel 1956, iniziò «mettendo il pane nelle ceste» in un panificio di Camperdown che produceva 30 tonnellate di pane al giorno, per poi passare a un negozio in proprio a Drummoyne. Più tardi, guidò taxi di notte per sei anni e mezzo, e poi si dedicò alla professione di stuccatore presso la ditta Fazzini, frequentando contemporaneamente il Technical College. La direzione della Sabemo, conoscendolo, gli offrì un lavoro più vantaggioso in cantiere. Dopo soli tre mesi, fu promosso all’importante incarico di Pay Master di 168 operai. Un bagaglio d’esperienze che ha spinto Giuseppe a fondare un’azienda edile, inizialmente in comproprietà con un socio, e specializzata in interni e in progetti per la costruzione di case, giunta a impiegare fino a 106 operai.
Il successo dell’azienda va in buona parte attribuito a Patricia che, per sedici anni, ha cooperato con Giuseppe accollandosi, oltre ai doveri di famiglia, anche la responsabilità dell’amministrazione e del lavoro d’ufficio. Il cemento di un’intesa così profonda va ricercato nella comune fede in Dio, già alimentata in gioventù, e che nella famiglia ha ispirato le decisioni prese all’unisono da Giuseppe e Patricia.
Gli impegni di lavoro e le preoccupazioni per le sue aziende, non hanno impedito a Giuseppe di dedicarsi ad attività caritative, sociali e culturali, attraverso la collaborazione, dal 1961 al 1978, con i centri d’accoglienza per emigrati della Società San Vincenzo de’ Paoli, sei anni di vice-presidenza dell’Ethnic Community Council del New South Wales, la carica di rappresentante degli emigrati nel Consiglio Pastorale dell’arcidiocesi di Sydney con la qualifica di consigliere del cardinale Freeman, la presidenza del Comites, la carica di consultore della Regione del Veneto in rappresentanza dei veneti del NSW, la presidenza della Federazione Veneta del NSW, e l’importante collaborazione al Co.As.It., iniziata nel 1970 quale tesoriere del Comitato d’assistenza, e poi estesa alla presidenza del Comitato scolastico durante la quale il numero degli studenti d’italiano sono passati da 4 mila a 43 mila. Dal 1991 è stato presidente del Co.As.It. di Sydney, ed è suo merito l’acquisto, nel 1993, di un nuovo edificio sulla Renwick Street, a Leichhardt, in cui è stato aperto il Centro di Risorse Multimediali e, nel 1997, la realizzazione, grazie all’accordo con il Board of Studies, della pubblicazione del nuovo Sillabo per la Lingua Italiana. Nel 1998 ha avuto un ruolo chiave nella creazione della Casa d’Italia. L’intelligente e generosa collaborazione di Giuseppe, in vari campi impreziosita da quella della moglie Patricia, insegnante di musica, è stata premiata da varie onorificenze e ambiti riconoscimenti: l’Order of Australia Medal per i servizi resi alla comunità nel 1981, il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ricevuto nel 1988, e l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitogli l’11 dicembre 1998 dall’allora presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro, dopo l’inaugurazione della Casa d’Italia.
Anche i meriti di Patricia sono stati riconosciuti dal governo australiano, con l’Order of Australia Medal, e dal governo italiano con il titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, per il servizio alla comunità nelle attività religiose, sociali, francescane e per il suo importante contributo alle iniziative del Co.As.It. e alla collaborazione a manifestazioni musicali. Recentemente Giuseppe, dopo sessant’anni di volontariato in Italia e in Australia, ha lasciato ad altri varie presidenze e attività, e sta impegnandosi per la completa realizzazione di quello che è stato il fiore all’occhiello della sua collaborazione al Co.As.It.: la Scuola Bilingue Italiana, IBS, per la cui creazione ha lavorato 9 anni, e che ora intende dotare di una sede adatta e più ampia in vista del crescente numero di alunni. A questo suo impegno ha quindi devoluto i doni per il suo 50° di matrimonio, per un valore di 2.500 dollari.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017