Entusiasmo e... lacrime digitali

Vito Bruno e Francesco Toto hanno collegato, in videoconferenza, Bitritto e Vancouver, facendo riannodare legami familiari, amicizie e memorie.
19 Aprile 2004 | di

VANCOUVER
Quando sul grande schermo è apparso il volto di Vito Bruno, microfono in pugno e chiara la voce: «Vancouver, mi sentite?», c";è stato un lungo e spontaneo applauso da parte dei molti bitrittesi riunitisi per un avvenimento eccezionale: una videoconferenza in diretta tra la comunità  locale e Bitritto di Puglia. Annunciata dalle principali agenzie stampa per gli italiani nel mondo, l";iniziativa era davvero nuova "; almeno per Vancouver "; valeva perciò la pena di porvi attenzione. Ad organizzare la «rimpatriata telematica» è stata l";Associazione culturale pugliese della British Columbia, presieduta da Vito Bruno "; da anni produttore e animatore del programma televisivo Telitalia "; in collaborazione con l";esperto telematico Francesco Toto, amministratore di Multipuglia Communication.
«La realizzazione di contatti virtuali tra comunità  lontane "; aveva spiegato Toto "; rende possibile il riavvicinamento affettivo di tante persone che, per una serie di ragioni, non possono ricongiungersi con i propri parenti lontani». Bruno, prima di partire alla volta di Bitritto accompagnato da Dana, moglie e collaboratrice, aveva informato che «per la prima volta si faceva una cosa del genere in Canada e in Puglia». L";occasione? La festa in onore di Maria Santissima di Costantinopoli, patrona di Bitritto: una grande tradizionale celebrazione civile e religiosa, la prima dell";anno in provincia di Bari. «È un";idea nata per far sentire maggiormente questo evento e avvicinare quanti sono rimasti a Bitritto e i pugliesi emigrati in Canada», aveva precisato.
È stato così che tra le dodici e le tre pomeridiane di una luminosa Vancouver, ormai primaverile, e le nove pomeridiane e mezzanotte di una Bitritto stranamente fredda e piovosa (si vedevano donne in pelliccia, uomini col cappotto e con la sciarpa, ombrelli aperti), superando le barriere del tempo e della distanza è avvenuto il contatto affettivo virtuale tra fratelli e sorelle, genitori e figli, nonni e nipoti, amici e conoscenti. L";emozione e la commozione erano tangibili nella sala del Sunny Hill Health Centre for Children, un ospedale per bambini che opera su Slocan Street, poco distante dall";ampia sede del Centro culturale italiano. Peccato davvero che non sia stata quest";ultima la sede logica di un avvenimento promozionale del genere. Per varie ragioni di natura amministrativa e gestionale (soprattutto bilanci da far quadrare, e perciò difficoltà  nel mettere a disposizione spazi gratuiti), associazioni, club e gruppi italiani che non abbiano già  sedi proprie sono spesso costretti ad espatriare dalla casa comune, che pure hanno contribuito ad edificare oltre un quarto di secolo fa, mantenendola nel tempo con tanto prezioso lavoro di volontariato. E i pugliesi non sono stati certo gli ultimi. Basti in proposito ricordare l";eccezionale contributo di fede e di opere dato con trascinante entusiasmo dal defunto indimenticabile socio fondatore Tony De Benedetto.
«Vito, ci senti?», ripeteva la voce di Elio Quattrocchi (notissima figura comunitaria, operatore sociale, un siciliano prestato questa volta ai pugliesi grazie alla collaborazione instaurata con il produttore del programma televisivo per il quale cura la rubrica previdenziale). Qualche piccolo inconveniente tecnico stava rallentando la scaletta della procedura, subito tuttavia ripresa dalla messa in onda di una serie di messaggi, tra i quali quello del console generale d";Italia a Vancouver, Giorgio Visetti. In programma, tra l";altro, anche i saluti del presidente degli Emigrati di Puglia nel Mondo-circolo di Bitritto, Giuseppe Pedota, e di Franco Simplicio per l";Associazione, oltre che del funzionario regionale per le politiche migratorie, Angelo Di Summa, e del vicepresidente del consiglio regionale Giovanni Copertino.
C";è da dire che dallo storico piccolo centro d";origine normanna "; famoso per il suo castello, sede della casa municipale "; sono partite di recente una serie di iniziative destinate a migliaia di emigrati e loro discendenti che hanno lasciato il paese d";origine. Ci è stato spiegato che quel sodalizio è nato infatti dall";esigenza di ristabilire e consolidare i legami tra Bitritto e i concittadini trasferitisi in varie parti d";Italia e del mondo.
Nello statuto dell";Associazione è previsto che questa «persegua tutte le modalità  che si rendano necessarie e possibili per favorire lo sviluppo e il consolidamento degli scambi sociali, economici, commerciali e culturali fra i conterranei e i loro discendenti, per valorizzare la terra d";origine e promuovere la mutualità  socio-culturale tra quest";ultima e le realtà  delle città  e nazioni estere ospitanti». In programma ci sono corsi di lingua italiana, incontri culturali misti, soggiorni per giovani oriundi, turismo sociale per anziani, borse di studio, corsi di formazione professionale e post-laurea, eventi commerciali, gemellaggi tra comunità . Più a largo raggio è questo anche il contenuto programmatico delle politiche della Regione Puglia che, come altre regioni d";Italia, si sta muovendo con intelligenza e realismo nel settore emigrazione-immigrazione.
E a proposito di gemellaggi, tra Vancouver e Bitritto sta avvenendo anche questo. La videoconferenza ha fatto incontrare virtualmente una classe di studenti della scuola cattolica di Sant";Elena, a Burnaby, con i coetanei della media statale Dante Alighieri di Bitritto. Si sono guardati, si sono sorrisi, hanno scambiato saluti e canti. I ragazzi di Sant";Elena (accompagnati da preside e insegnanti) hanno eseguito con bravura un suggestivo coro, accompagnato dall";argentino suono di campanelli; quelli dell";Alighieri intonando solenni l";inno dei primi emigrati nel continente sudamericano: «Merica, Merica». Applausi e lacrime del pubblico, da una parte all";altra del mondo, hanno suggellato un patto che ci si augura durerà  e si svilupperà  nel tempo. Sono continuati poi gli «abbracci virtuali». Oltre a Quattrocchi, c";era il bitrittese Biagio Masellis (uno dei dirigenti dell";Associazione culturale pugliese della British Columbia) a condurre i colloqui al microfono e davanti ai grandi schermi. Si vedevano, si riconoscevano, si parlavano, in un clima di incredibile eccitazione.
Vincenzo Misceo, generoso sponsor della manifestazione, ha «incontrato» sorella e fratello. I Masellis, Sergio e Carmela, hanno salutato genitori e familiari, così come hanno fatto i coniugi Maffei. Si è visto il maresciallo Dino Vinci salutare i suoceri Maria e Sam Jacobelli (genitori della moglie, Viriana, nata a Vancouver). E, inoltre, secondo la «scaletta» trasmessa da Bitritto, si sarebbero collegati "; tra gli altri "; i coniugi Nenenna e Antonio Bruno per la sorella, Ninetta De Fronzo per Maria Jacobellis, Mariella Rubino per fratelli e sorelle, Francesco Zurlo per la sorella Rosa, Giuseppina Bozzi per il fratello, Giusy Cramarossa per un";amica.
Durante quel memorabile evento è stato anche possibile chiacchierare, raccogliendo informazioni sulle attività  dell";ultraventennale associazione, con un «pugliese doc», Gugliemo Di Lorenzo, uno degli ex presidenti, impegnato da sempre nel sodalizio. Ha lasciato capire che, attività  tradizionali a parte (tra cui aggiornamenti mensili, pic-nic estivo, festa d";autunno), l";obiettivo del momento è quello di avvicinare i giovani. E, quindi, anche il gemellaggio tra scuole rientra in questa prospettiva.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017