Eredi di una feconda civiltà

La terra di Dante è vicina ai suoi figli sparsi nel mondo e vorrebbe che fossero essi stessi i primi a ricordarla e ad amarla. Ne parla Sauro Antonelli, coordinatore continentale del CTE.
12 Novembre 2004 | di

Melbourne
Da quando le Regioni italiane hanno preso in mano le redini degli aiuti, dei progetti e degli interscambi con le rispettive comunità  di connazionali all";estero, non c";è dubbio che la Toscana sia una delle più attive, delle più attente alle richieste della prima generazione (in fase di età  avanzata) e sensibile alle esigenze dei giovani.
Un personaggio che ha dato un forte impulso al processo d";integrazione delle comunità  toscane con la strategia di sviluppo dell";intera Regione, era stato il compianto assessore Mario Olla: persona colta, generosa, dinamica, amata da tutti i toscani sparsi nel mondo. Per onorarne la memoria sono state promosse numerose iniziative, tra cui le borse di studio per dare ai giovani figli di toscani la possibilità  di studiare e di apprendere nuove tecniche professionali a Firenze e in altre città  della Regione.
L";esempio di Mario Olla è stato influente nell";impegno encomiabile dei suoi successori fino all";attuale Mariella Zoppi, presidente del Consiglio dei Toscani all";Estero (CTE) e assessore alla Cultura e alle Comunità  toscane all";estero.
Anche nella denominazione dei servizi finalizzati alle varie comunità , ogni Regione adotta nomi particolari e modi diversi di gestirli. La Toscana ha optato per la suddivisione in aree continentali. Vi sono quattro Coordinamenti continentali responsabili delle Associazioni di toscani in loco: Sud America, Nord America, Europa, Oceania.
Il presidente del Coordinamento continentale per l";Australia è Sauro Antonelli, toscano di Lucignana, frazione di Coreglia Antelminelli, in provincia di Lucca. Emigrò in Australia con i genitori quando era bambino. Ha fatto le scuole in Australia e da giovane era orientato, come tutti i coetanei figli d";italiani, ad assimilare in pieno la cultura e lo stile di vita del nuovo Paese d";adozione. «Gli anni Sessanta erano tempi difficili "; ricorda Sauro ";. Noi ragazzi rifiutavamo il nostro retaggio culturale per non essere da meno degli altri e non sentirci chiamare wog (termine dispregiativo usato per i figli degli emigrati che letteralmente significa ";germe che infetta";). Ma verso la metà  degli anni Settanta si cominciava a parlare di multiculturalismo, di tolleranza etnica e anche di contributo dato dagli emigranti allo sviluppo dell";Australia. I wog alzavano la testa fino a sentirsi fieri della propria origine e diversi in modo positivo, con una marcia in più rispetto agli skippy (canguri) australiani. E così mi trovai, giovane-adulto, a sentirmi con orgoglio parte della comunità  italiana e pronto anche a ruoli di responsabilità . I miei genitori erano tenaci nel pretendere che io parlassi sempre italiano a casa, e a darmi le basi di una solida cultura».
Sauro Antonelli è stato ed è tuttora coinvolto in tante organizzazioni. È una di quelle persone che ha nel sangue il Dna del servizio alla comunità . È stato presidente della Federazione cattolica italiana d";Australia per circa 8 anni, nel decennio 70-80; presidente per 5 anni del Centro Assisi, la maggiore casa di riposo e cura per anziani italiani dello Stato del Victoria, e 4 anni vicepresidente; membro della Commissione diocesana per l";emigrazione e il multiculturalismo con particolare orientamento verso l";assistenza ai rifugiati; membro del ComItEs per il Victoria e la Tasmania. È sempre stato coinvolto con il Festival Italiano delle Arti e con l";organizzazione della Festa della Repubblica Italiana.
Come coordinatore continentale fa parte di diritto dell";Ufficio di Presidenza del Consiglio Toscani nel Mondo, e quindi conosce benissimo la realtà  migratoria, vista da Firenze verso il mondo e dal mondo in direzione di Firenze.
 
Toscani di qua e di là 
«I toscani in Australia "; questo è il quadro che ci delinea Sauro Antonelli "; provengono in prevalenza dalla provincia di Lucca, ma anche da Pistoia e Livorno (Isola d";Elba), e hanno dato un contributo notevole al flusso migratorio. Lucca ha esportato in tutto il mondo i suoi ";figurinai";: artigiani specializzati nel creare statuine di gesso. In Australia si sono diretti soprattutto nel Western Australia, ed è proprio a Perth che abbiamo il club toscano più importante d";Australia. Le altre Associazioni si trovano a Melbourne (Victoria) e Adelaide (South Australia), Sydney (New South Wales) e Brisbane (Queensland). L";ultima nata, Brisbane, è stata tenuta a battesimo dall";assessore Mariella Zoppi nel dicembre del 2003, ed ha avuto come ";compari"; Lorenzo Murgia e Dino Nardi del Consiglio di presidenza del Cte; il console d";Italia per il Queensland, Stefano Catani; la presidente della ";Dante Alighieri";, Maurizia Turco; e il componente del Cgie, Luigi Casagrande. ";È importante "; aveva detto in quell";occasione Mariella Zoppi "; incoraggiare anche le piccole comunità  toscane ad unirsi e a mantenere i contatti con la Regione. Aggiungere ufficialmente il nome della nuova Associazione del Queensland alla lista delle oltre 90 associazioni toscane nel mondo, è per me motivo di grande soddisfazione e un onore per la comunità  toscana locale";».
A Perth, alla guida del club dei toscani si trova Mario Casotti. «Siamo orgogliosi del nostro Club "; afferma il presidente ";. È grande ed efficiente, anzi è il primo al mondo con i suoi 450 soci; due grandi sale per ristorante e convegni con 500 e 250 posti; un bocciodromo a 8 corsie in grado di ospitare i campionati del mondo. È il fiore all";occhiello della comunità  italiana di Perth. Il club, naturalmente, è aperto a tutti, e nella sua lista vi sono anche soci di ogni regione italiana e australiani, poiché il nuovo concetto che anima il senso d";appartenenza ad un sodalizio (e questo è un criterio che vale per tutti i club italiani d";Australia), non è tanto l";origine paesana o regionale o nazionale, ma il condividere l";amore per una cultura e un insieme di valori che hanno una determinata impronta, in questo caso la «toscanità Â» come elemento aggregante.

I giovani sono il futuro
Il Comitato di coordinamento delle Associazioni toscane d";Australia, nella sua ultima riunione ha ribadito l";importanza di dare ai giovani la responsabilità  di gestirsi e organizzarsi in proprio, perché non c";è un";alternativa per mantenere la continuità  di rapporto con la Regione.
«Non si può ignorare la nuda e cruda realtà  "; afferma Sauro Antonelli. Fra dieci anni i pochi volonterosi e generosi emigranti della prima generazione non saranno più in grado di gestire le accoglienti sedi che hanno costruito con tanti sacrifici e orgoglio. Ancora oggi, tuttavia, alcuni dirigenti di Comitati locali lasciano poco spazio alle riforme, credendo in buona fede di aiutare le associazioni. Queste sono state di validissimo aiuto alla prima generazione di emigranti toscani perché ritrovarsi insieme, parlare la stessa lingua, cucinare pietanze familiari dai sapori ";nostrani";, ricordare fatti di vita comune, è stato e continua ad essere un elemento di solidarietà  e di serenità . I giovani crescono in un ambiente completamente diverso, e si sentono australiani prima che toscani e italiani. È un bene che alcuni gruppi di giovani abbiano intrapreso un dialogo con la Regione, la quale si mostra consenziente anche a finanziare attività  sociali e culturali. Ed è un bene che gli anziani capiscano che c";è un modo nuovo e diverso per i giovani di scoprire e vivere la loro ";toscanità  ";. La Regione segue da vicino i gruppi giovanili toscani nel mondo, e ogni anno investe, a sostegno delle loro iniziative, la metà  dei fondi stanziati per le attività  dei cittadini toscani all";estero, certa di avere in mano la carta vincente».
Sono tre i gruppi giovanili bene organizzati che fanno capo a club toscani: «I Girasoli» a Melbourne, «I toscanini» ad Adelaide, i «Figli di toscani» a Perth, e sembrano avviati a costruire un rapporto di collaborazione serio e produttivo sia con i dirigenti dei club, sia con la Regione. Un";iniziativa giovanile che ha avuto successo a Melbourne, è stato, per esempio, il corso di cucina pratica ideato da «I Girasoli». Le ricette tipiche della cucina toscana, raccolte e illustrate dai giovani stessi, sono state anche pubblicate in un libretto dal titolo Il mangiar toscano , per interessamento dell";assessore Mariella Zoppi che ha considerato meritevole di supporto finanziario un simile progetto.
La presenza della Regione Toscana nel mondo dell";emigrazione in genere, e in quello dei giovani in particolare, è una presenza di fatti e non solo di parole e promesse. Organizza e finanzia a Firenze, e in altre città , corsi di lingua e cultura; corsi di artigianato e design con visite a laboratori; borse di studio per master e corsi di specializzazione post lauream presso la Scuola Superiore Sant";Anna dell";Università  di Pisa; la Conferenza Giovani Toscani nel Mondo (la prima tenutasi a Montecatini e la seconda a Viareggio, lo scorso anno).
La Regione ha commissionato il libro sulla storia dell";emigrazione toscana in Australia dal titolo Toscani di qua e Toscani di là  scritto da Pino Bosi; la mostra fotografica «Storia dell";Emigrazione Toscana nel Mondo» che ha fatto il giro dell";Australia, ed ora ha in programma di allestirne una sui «Giardini di Toscana»; ha creato piccoli centri di documentazione sull";emigrazione a Lucca, Pontremoli, Coreglia; ha indetto la Giornata dell";Emigrante nel Castello di Lusuolo, vicino a Pontremoli.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017