Festival francescano, tutti in cammino
In cammino, al di là di steccati e recinzioni, lungo le strade frequentate dalla gente e nei crocevia dell’umanità. È il progetto di Chiesa predicato da papa Francesco, ma è anche lo spirito che caratterizza il Festival francescano che, dal 27 al 29 settembre, torna nel centro storico di Rimini per la sua quinta edizione. Spettacoli, laboratori, conferenze, momenti di spiritualità e attività di piazza scandiranno l’attesa tre giorni romagnola che quest’anno punta sul tema «In cammino». «Avevamo scelto lo slogan prima dell’elezione del Papa – racconta Alessandro Caspoli, frate minore presidente del Festival –, ma è indubbio che Francesco, con quel nome e con la sua frase di esordio “Cominciamo un cammino di fratellanza, amore e fiducia fra noi”, ci ha dato uno slancio molto forte. Ci ha rafforzato nella nostra idea e ci ha convinto ancor di più che questa esperienza ha un senso profondo per il nostro essere cristiani e francescani». Anche il direttore del Festival, fra Giordano Ferri (cappuccino), sottolinea il legame col Santo Padre: «Le sue parole sono state un invito a uscire dalle sacrestie. E la nostra manifestazione vuole essere proprio un tentativo in tal senso, un piccolo passo per riconquistare una caratteristica fondamentale del carisma francescano: andare a cercare le persone là dove vivono, senza aspettare che siano loro a venire nei conventi o nelle chiese».
E così, nell’ultimo fine settimana di settembre, frati, suore e laici che confluiscono nel Movimento francescano (MoFra) dell’Emilia Romagna, ovvero nell’ente che unisce tutte le espressioni del francescanesimo del territorio, popoleranno le piazze e le vie del centro riminese, incontrando – se si confermeranno le presenze registrate nel 2012 – all’incirca 30 mila persone. «La sfida dell’edizione 2013 – spiega fra Caspoli –, è consolidare il nostro percorso a Rimini, dove siamo arrivati l’anno scorso dopo le tre edizioni di Reggio Emilia. Siamo francescani, la scelta dell’itineranza ci caratterizza anche in questa attività segnando ogni volta un nuovo inizio. In questi mesi la città ci ha dato segnali incoraggianti: il Festival 2013 vedrà un coinvolgimento più ampio e forte delle associazioni e delle realtà locali». E non solo. A fianco degli organizzatori, infatti, quest’anno fa il suo esordio in maniera più strutturata il MoFra nazionale, che ha dato all’evento ben più di un semplice patrocinio, come sottolinea Remo Di Pinto, Ministro nazionale dell’Ordine francescano secolare e presidente di turno del Movimento francescano italiano: «Quest’anno, partecipando ai lavori del Comitato scientifico, abbiamo voluto dare un segnale a chiunque nel nostro Paese si riconosce nell’esempio di Francesco d’Assisi. Il Festival è una grossa opportunità in tal senso, perché ci permette di “unire le forze” per esprimere con maggior intensità l’unico carisma in una modalità (quella del Festival) profetica, perché capace di andare incontro alla gente. L’invito a mettersi in cammino, infatti, ci costringe a ripensare la nostra presenza nella Chiesa e nel mondo, richiamandoci a incarnare nel quotidiano il messaggio proposto da san Francesco: essere “riparatori della Casa” del Signore. Per questo credo che il Festival sarà utile a tutti i francescani d’Italia, e che tutti i francescani d’Italia saranno utili per il Festival».
Il «coinvolgimento», però, riguarda da vicino anche il pubblico che parteciperà all’evento. È questa, come segnala fra Giordano Ferri, la principale novità concettuale dell’anno: «Nelle precedenti edizioni si ascoltava una conferenza, si vedeva uno spettacolo, si visitava una mostra. Ora vogliamo fare un salto di qualità, incentivando una partecipazione più attiva, soprattutto attraverso la nuova formula dei workshop (ovvero laboratori di piazza), sulla fede, sui nuovi stili di vita, sulla partecipazione civile». All’insegna del protagonismo dal basso anche la formula delle fast conference, «batterie di quattro o sei conferenze da 15 minuti l’una affidate a laici, missionari, pellegrini, migranti i quali avranno la possibilità di raccontare la propria esperienza di viaggio», prosegue il direttore del Festival. Scorrendo il programma saltano poi agli occhi i nomi di alcune figure di spicco che porteranno il proprio contributo: Franco Cardini, Moni Ovadia, Patrizio Roversi, Aldo Maria Valli, Khaled Fouad Allam, Gianantonio Stella, Francesco De Gregori.
Mentre l’edizione 2012 del Festival era dedicata a santa Chiara, in occasione dell’ottavo centenario dalla sua scelta di consacrazione, quest’anno le due figure in rilievo sono sant’Antonio e san Francesco. Di entrambi, infatti, si celebra un anniversario significativo: per Antonio, i 750 anni dal ritrovamento della lingua incorrotta da parte di san Bonaventura; per Francesco, gli 800 anni da quando messer Orlando Catani gli regalò il monte de La Verna, dove il Poverello avrebbe poi ricevuto le stimmate. E il palazzo di messer Catani, a San Leo (RN), sarà proprio una delle tappe del tour «Sulle orme di san Francesco», che, giovedì 26, anticiperà l’apertura del Festival, e che toccherà i borghi della Valmarecchia dov’è attestato il passaggio del santo di Assisi.
A Rimini città, il giorno successivo, alle ore 18.00, partirà un pellegrinaggio a piedi nei luoghi francescani che si concluderà al ponte della Resistenza, detto anche «ponte dei miracoli», dove si dice avvenne la famosa predica di sant’Antonio ai pesci. Ma Rimini tramanda la memoria di un altro fatto prodigioso che ha per protagonista il Santo di Padova. In piazza Tre Martiri, infatti, sorge un tempietto ottagonale a ricordo del cosiddetto miracolo della mula: l’animale, dopo tre giorni di digiuno inflittigli dall’eretico Bonovillo, che qui abitava, posto dinanzi al foraggio e al pane eucaristico si inginocchiò dinanzi a quest’ultimo piuttosto che gettarsi sul cibo. Così, nei giorni del Festival, sarà proprio il tempietto del miracolo a ospitare «nuovamente» Antonio: alcune sue reliquie saranno esposte alla venerazione dei fedeli. Chi poi vorrà approfondire la conoscenza della predicazione del Santo in Romagna potrà recarsi in piazza Cavour, e precisamente a Castel Sigismondo. «Grazie alla Fondazione Cassa di risparmio di Rimini – racconta fra Giordano – sono stati messi a disposizione i prestigiosi spazi espositivi del castello, dove abbiamo allestito sei percorsi tematici: sant’Antonio a Rimini; i frati questuanti; il viaggio di san Francesco in Spagna; il beato Amato Ronconi; la fuga in Egitto; una mostra d’arte contemporanea». Sempre in piazza Cavour un’altra novità: nell’antico mercato del pesce i monasteri e i conventi d’Italia proporranno in vendita i loro prodotti tipici.
Una manifestazione francescana che si rispetti non può dimenticare i più piccoli. E in effetti l’ambito didattico è, tra tutti, quello che negli anni ha registrato in crescendo il successo più significativo. Lo rivela suor Ornella Fabbri, francescana missionaria di Cristo e responsabile delle proposte per le scuole. «Quando cinque anni fa ci siamo posti l’obiettivo di declinare il Festival anche per gli studenti dai 3 ai 18 anni, temevamo che il periodo, con le scuole appena iniziate, ci avrebbe penalizzato. Invece le cose sono andate diversamente».
Così le preiscrizioni alle attività didattiche (spettacoli, giochi, laboratori di teatro e fotografia), aperte alle ore 10.00 del 20 maggio, si sono chiuse dopo appena dieci minuti per esaurimento posti. «Per dare l’opportunità anche ad altre classi di partecipare – spiega suor Ornella – abbiamo messo in programma delle repliche, ma comunque in tanti non sono riusciti a iscriversi. Rimangono invece ancora dei posti per le scuole secondarie di primo e secondo grado, perché molti docenti precari non erano ancora sicuri che a settembre avrebbero insegnato nella stessa scuola».
Gli under 18 che verranno al Festival potranno in ogni caso partecipare a laboratori a ingresso libero e senza prenotazione, perché nelle piazze animate dai francescani non mancheranno opportunità davvero per nessuno.
Spiritualità, conferenze, spettacoli, workshop, attività di piazza: le iniziative della tre giorni di Rimini sono molte e variegate. Di seguito alcune tra le più interessanti. Programma completo e info logistiche sul sito www.festivalfrancescano.it
VENERDÌ 27 SETTEMBRE
- ore 9.30 Tempio Malatestiano, sagrato
Franco Cardini, «Sulle vie dei pellegrini»;
- ore 16.30 Tempio Malatestiano, sagrato
Paolo Martinelli, «Itineranza francescana»;
- ore 21.15 piazza Malatesta
Gianantonio Stella, Spettacolo «L’orda. Storie, canti e immagini di emigranti».
SABATO 28 SETTEMBRE
- ore 9.30 Tempio Malatestiano, sagrato
Andrea Bartali, «Gino Bartali: un diavolo di campione, un angelo d’uomo»;
-l ore 11.30 Tempio Malatestiano, sagrato
Moni Ovadia, «Esodo verso la libertà»;
- ore 16.30 piazza Cavour
Margherita Boniver, Gabriella Ghermandi,
«Un mondo di migranti», modera Sabina Fadel;
- ore 21.15 piazza Malatesta
«Sulla strada», Francesco De Gregori in concerto.
DOMENICA 29 SETTEMBRE
- ore 10.00 Tempio Malatestiano
Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini;
- ore 11.30 Tempio Malatestiano, sagrato
Egidio Canil, «Antonio: per il mondo con il Vangelo»;
- ore 15.00 Tempio Malatestiano, sagrato
Raniero Cantalamessa, «Andate e proclamate il Vangelo»;
- ore 17.30 piazza Malatesta
Concerto del Piccolo Coro «Mariele Ventre» dell’Antoniano di Bologna.