FICTION DI CASA NOSTRA

Dopo tanta America ecco una serie di buoni prodotti targati Italia. Al centro dell’attenzione: i bambini, la famiglia, l’affidamento, le adozioni... E la gente sembra gradire.
09 Febbraio 1997 | di

Quante novità  nel settore fiction del piccolo schermo; dove, a furia di insistere, la situazione stagnante sembra essersi sbloccata. Già  nell'estate scorsa il 'ministro dello spettacolo', Walter Veltroni, si era fatto promotore di un disegno di legge con il quale Rai ed emittenza privata avrebbero dovuto destinare alla fiction di produzione nazionale circa 700 miliardi di lire. 'Bisogna porre un argine al fenomeno dell'acquisto di prodotti stranieri - disse in quella circostanza Walter Veltroni - per rimettere in moto una macchina che si è fermata'.

E anche se il parlamento di Strasburgo ha respinto la direttiva che voleva imporre alle emittenti televisive di riservare un 50 per cento della loro programmazione di fiction ai prodotti realizzati dall'Unione Europea, qualcosa si è mosso ugualmente. Per esempio, verso la fine dello scorso anno il nuovo direttore della struttura 'cinemafiction' della Rai, Sergio Silva, ha annunciato l'impegno del servizio pubblico in questa direzione. E i risultati non si sono fatti attendere.

La fiction italiana ha ripreso quota, dunque, e nella linea editoriale della Rai si è orientata verso prodotti che hanno al centro della loro attenzione i bambini, la famiglia (pur con tutte le difficoltà  che i rapporti coniugali e la vita in comune comportano), il problema dell'affidamento e delle adozioni. Il tutto attraverso vicende che spaziano dalle tematiche sociali sul diritto di famiglia alla favola surreale ma sempre legata all influenza delle vicende familiari sulla formazione dell età  evolutiva.

Su questo fronte ecco alcuni film-Tv come Scardabà , Teo, La storia di Gigi 2. Amanda Sandrelli e Claudio Bisio sono i protagonisti di Scardabà , diretto da Felice Farina, il regista di Condominio. La storia, fra il tenero e il comico, è quella di un bambino che sta per essere adottato da una strana coppia di genitori in via di separazione. Accanto a questa coppia, interpretata da Amanda Sandrelli e Claudio Bisio, figura Roberto De Rosa, dieci anni, al suo esordio in Tv nel ruolo di Oscar. Da ricordare anche Ci vediamo in tribunale per la regia di Domenico Saverni.

Soprannominato Scardabà  (che in romanesco significa 'scaldabagno'), Oscar è un ragazzino sveglino, un 'pendolare' dell adozione che, pur rendendosi conto della difficile situazione in cui è venuto a trovarsi, non tarda ad affezionarsi ai suoi nuovi genitori. Il giudice tutelare e l'assistente sociale incaricata di sorvegliare i coniugi Maroncelli (Claudio Bisio e Amanda Sandrelli, appunto, che nel film si chiamano rispettivamente Giacomo e Francesca) finiscono per scoprire la doppia vita di Giacomo (che nel frattempo se ne è andato di casa per vivere con un'altra donna) e convocano tutti per un chiarimento. Ma quando la situazione sembra ormai compromessa, Scardabà  decide di intervenire e di 'coprire' i genitori.

La sortita di Scardabà  sembra aver rimesso le cose a posto, ma il ritorno a casa di Giacomo è soltanto momentaneo. A questo punto, Scardabà  capisce che quella nuova famiglia non fa per lui e decide di scappare. Ma, per fortuna di tutti, Giacomo e Francesca si rendono conto dei loro errori e, soprattutto, di aver trascurato un bambino sensibile e affettuoso come Scardabà . Una piccola curiosità : del cast, nel ruolo di un vicino di casa dei Maroncelli, fa parte anche il simpatico Everardo Dalla Noce, il giornalista specializzato in problemi di economia, che da quando è andato in pensione ha scoperto le sue qualità  di attore estemporaneo e lunare.

Diretto da Cinzia Th Torrini (il Th è una sigla portafortuna alla quale la regista di Hotel Colonial non intende rinunciare), Teo è interpretato da Stefania Sandrelli, Helmut Berger, Renzo Montagnani e Gisella Sofio. La storia è quella di un ragazzo di colore e del palazzo nel quale è cresciuto. Teo, questo il nome del ragazzo, interpretato da Ludgero Fortes Dos Santos, è arrivato in Italia piccolissimo con la madre, in fuga dalla Somalia insanguinata da un violento conflitto. Il palazzo, un grande condominio romano abitato da numerose famiglie, è quello che ha visto crescere Teo accanto alla mamma, che fa la colf.

Prima la morte della madre e poi l'infamante accusa di aver approfittato di una ragazza che abita al quarto piano, mentre l'ha soltanto aiutata a nascondersi quando questa è fuggita di casa terrorizzata dal patrigno che ha abusato di lei, mettono Teo di fronte a una realtà  diversa da quella che in precedenza aveva serenamente vissuto.

Teo scava direttamente in problematiche sociali di forte attualità : il problema dell'immigrazione, il difficile inserimento in un ambiente diverso, la violenza sui minori e quella fra le mura domestiche, il pregiudizio e l'intolleranza, che vissuti sulla pelle di un ragazzo lasciano ferite ancora più profonde e difficili da rimarginarsi.

Su una linea diametralmente opposta, ma sempre con protagonisti i ragazzi, La storia di Gigi 2 che si snoda seguendo i canoni della favola surreale. La storia di Gigi 2, per la regia di Luca e Marco Mazzieri, è una commedia a metà  fra il mondo fantastico di Cesare Zavattini e quello di Walt Disney. Vi si raccontano le vicende di un bambino di otto anni che vive in un casolare di campagna con la mamma e il nonno. Il piccolo Gigi rischia di perdere tutto ciò a cui è più affezionato: la mamma, che vorrebbe risposarsi, e l'amato vitellino, che sta per essere messo in vendita. Ma un giorno appare un bambino in tutto e per tutto uguale a lui: Gigi 2, il suo doppio, una specie di angelo custode che viene ad aiutarci nei momenti di particolare gravità . Gli interpreti sono Andrea Roncato, Stefania Rocca, Massimo Wertmuller.

Un'altra curiosità : i protagonisti della storia sono gemelli, i piccoli Mirko e Cristina Brugnoli; ma gemelli sono anche i due registi, Luca e Marzo Mazzieri.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017