Fieri della nostra italianità
METZ
Segafreddo. Com";è la situazione della comunità italiana anche in relazione alla crisi del settore minerario?
Tabone . La situazione della comunità italiana è analoga a quella dei francesi. Anch";essa ha conosciuto la collocazione a riposo anticipato, all";età di 55 anni, degli operai della siderurgia e dei minatori. Considerato il buon livello della nostra comunità , non è che abbia dovuto far fronte a difficoltà diverse rispetto a quella dei francesi. La situazione non è più quella di una volta quando si parlava della Lorena come del «Texas lorenese». Ora gli investitori italiani vengono in Lorena a sostituirsi alla nostra immigrazione per creare nuovi posti di lavoro in vari settori specialistici delle nuove industrie. Ci sono imprese che vengono in Francia per espandersi e lavorare nel cuore dell";Europa. Vengono perché la manodopera italiana è molto ricercata, e i figli dei nostri emigrati di seconda e terza generazione che hanno studiato e possiedono una formazione professionale che non avevano i loro nonni e i loro genitori, hanno il vantaggio di essere bilingui e di avere una doppia cultura.
Quante e quali iniziative sono frutto della collaborazione tra Comites, enti, associazioni e Consolato d";Italia?
Da quando sono diventato presidente del Comites, nel 1997, abbiamo organizzato numerose attività culturali, economiche e commerciali sotto l";impulso del Comites e della Camera di Commercio di cui dirigo la delegazione per la Lorena, con il coinvolgimento delle associazioni italiane e soprattutto con il patrocinio del Consolato generale d";Italia. Abbiamo creato un numero crescente di attività per cui il Comites di Metz è visibile. E grazie a questa visibilità , anche i nostri giovani si sono sempre più interessati e resi partecipi poiché sono fieri e orgogliosi di essere italiani. Se il Comites e il Cgie sostengono questa politica culturale, penso che anche i nostri giovani saranno sempre più orgogliosi di essere italiani.
Di quali particolari istanze della comunità e delle associazioni italiane attive in Francia, lei si farà voce in seno al Consiglio generale degli italiani all";estero?
La mia elezione al Cgie è, simbolicamente, l";elezione di tutti gli italiani in Francia. Infatti, la mia partecipazione al Consiglio incarna il mio ruolo di portavoce delle istanze e delle problematiche degli italiani in Francia. Cercherò di sollecitare in tal senso i nostri connazionali insieme ai rappresentanti della collettività .
La prima cosa che voglio fare è confermare e valorizzare la memoria storica della nostra emigrazione per costruire un futuro migliore, sviluppare e promuovere veramente una politica di progresso e solidarietà . Del resto, da quando mi trovo in Francia ho sempre aderito e sono fiero di appartenere ad una grande associazione, ad una grande famiglia, che è quella delle Acli, con cui condivido questi valori. Poi mi dedicherò ai problemi dei giovani. Dobbiamo andare verso una conferenza dei giovani perché sono il nostro futuro. Al Comites di Metz ho presentato una lista di giovani e donne di provata capacità , e sono stati tutti eletti. Sotto la spinta dei giovani, dobbiamo insistere sulla nostra lingua e cultura italiana; soprattutto sulla cultura, non dimenticando l";aspetto commerciale ed economico, in quanto attraverso la Camera di Commercio "; che ho l";onore di dirigere "; sotto l";impulso del mio presidente, il dottor Lagumina di Parigi, sono qui per promuovere il marchio Italia. Abbiamo fatto venire qui molte imprese italiane. Abbiamo creato posti di lavoro grazie a questi insediamenti.
Vorrei anche ringraziare l";amico Bechi, membro del Cgie, che si è battuto insieme a tutte le associazioni italiane, agli enti preposti alla cultura, e per quanto riguarda il Piano Paese in quanto in Francia abbiamo il PLI: Progetto di Lingua Italiana, di cui siamo i pionieri. Io mi adopererò per sostenere maggiormente questo Piano Paese perché più italiani e francesi imparano la nostra lingua, più la nostra cultura sarà valorizzata e più porteremo avanti i valori del patrimonio culturale italiano.
Che rilievo ha l";insegnamento e la diffusione della lingua e della cultura italiana tra i giovani oriundi francofoni?
L";italiano insegnato nelle due Università della Lorena offre sul mercato concrete possibilità d";impiego. Infatti l";Italia è il secondo partner commerciale della Francia dopo la Germania. C";è un interesse particolare, da parte dei nostri giovani, per l";apprendimento della lingua e della cultura italiana. Nella nostra zona, l";italiano è sentito come la lingua degli affari. Quando uno impara bene l";italiano, può entrare nel mercato del lavoro. Quindi l";apprendimento dell";italiano è un passaporto per un tirocinio e un impiego. Sono in aumento i giovani che frequentano i corsi d";italiano nella nostra circoscrizione. Anche noi della Camera di Commercio organizziamo corsi d";italiano per i quali rilasciamo dei diplomi. In Lorena ci sono 32 società che chiedono sempre di avere personale perfettamente bilingue. Talvolta i quadri dirigenti di queste società a capitale italiano si formano grazie anche a questi organismi formativi e alla Camera di Commercio Italiana.
Che peso e che ruolo hanno le associazioni degli italiani nella vita sociale e politica della Lorena? Quali sono i sodalizi più attivi? Quante persone sono coinvolte?
Il ruolo delle associazioni italiane in Lorena è importante. E coinvolgono un pubblico locale sempre maggiore, compresi gli amici francesi. Le associazioni italiane presenti nel nostro territorio sono 120. Tutte fanno attività , e anche noi del Comites cerchiamo di coordinare queste iniziative; diamo degli impulsi, proponiamo delle idee. C";è un tessuto associativo molto vivace. Voglio ricordare che abbiamo il famoso Festival del film italiano di Villerupt, di dimensione europea. Ci sono molte autorità locali che contribuiscono con propri finanziamenti a sostenere il festival del cinema italiano. La cultura viene seguita a vari livelli. Facciamo attività di vario tipo: musica classica, moderna, jazz, pittura, scultura. Senza dimenticare il lavoro importante che fa l";Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo. Mi auguro che si creino dei Comitati di concertazione tra Comites, Istituti Italiani di Cultura e Cgie in modo tale da portare avanti la cultura in ogni territorio: la cultura deve essere mobile, non deve essere statica; deve viaggiare: quando un evento si fa a Strasburgo il venerdì sera perché non farlo l";indomani anche a Metz o a Nancy?
Come vede il futuro delle nuove generazioni italiane in un";Europa che va sempre più allargandosi? Perderanno le loro radici o troveranno nuovi motivi d";orgoglio nazionale?
I giovani non perderanno le loro radici, e lo hanno già dimostrato in questa elezione dei Comites. I nostri giovani sono orgogliosi di essere italiani e sono sicuro che se noi, responsabili di associazioni, membri dei Comites e del Cgie, faremo di tutto per coinvolgerli nella vita associativa e nella promozione della lingua e della cultura italiana, allora saranno fieri di portare avanti i valori dell";italianità .