«Fioretto» nei chiostri nell’anno del Rosario
Maggio, mese delle rose, mese della devozione mariana, viene vissuto con intensità dai frati della basilica. Memori dell`insegnamento di sant`Antonio, devotissimo alla Madre di Dio, i frati invitano padovani e pellegrini a unirsi a loro nella recita del rosario. Nelle tiepide sere di maggio anche duecento persone, con il passo cadenzato dalle Ave Maria, percorrono recitando il rosario i chiostri della basilica. «È uno spettacolo che mi commuove ` confida un frate attempato `. È dall`anno del Giubileo che abbiamo proposto a tutti questa nostra consuetudine conventuale, ma non avrei pensato di vedere tanta gente, giovani e anziani, venire ogni sera a pregare con noi. Il rosario è davvero una preghiera potente!».
Si rinnova così, con la semplicità di una passeggiata, il «fioretto» mariano, una preghiera tipicamente francescana: «Certo ` conferma padre Tullio della Commissione liturgica della basilica ` anche i bambini che accompagnano i loro genitori non si annoiano a dire con noi il rosario, perché non si sta seduti e fermi, ma si gira per i chiostri del convento. E, intanto, possono imparare dai più grandi a pregare e ad avere confidenza con Maria».
Anche quest`anno, ogni settimana del mese mariano viene animata a turno dai gruppi che fanno riferimento alla basilica. Guideranno via via le meditazioni, i canti e le preghiere i membri dell`Ordine francescano secolare, i giovani della GiFra (Gioventù Francescana), gli appartenenti alla Milizia dell`Immacolata e, naturalmente, i frati del Santuario e del «Messaggero di sant`Antonio».
«Ogni sera affidiamo all`intercessione di Maria non solo le richieste e le invocazioni dei presenti ` specifica padre Paolo, incaricato dei rapporti con gli `associati` al `Messaggero di sant`Antonio` ` ma anche le tantissime intenzioni che, per lettera o telefono, gli associati fanno pervenire al nostro mensile. Sono così numerose che, non riuscendo a menzionarle tutte, le poniamo davanti all`immagine della Vergine, perché tenga nel cuore ogni fratello e sorella che si rivolge a lei nel nome di Antonio».
Il primo maggio e il giorno 30, il rosario viene recitato in modo solenne. Di particolare intensità e bellezza la preghiera che conclude il mese del fioretto. Per l`occasione, viene aperto a tutti i partecipanti il chiostro interno del convento, detto «del noviziato», solitamente riservato ai frati. Al termine dei cinque misteri, cantando le litanie ci si reca processionalmente alla cappella della Madonna Mora per l`atto di «affidamento» alla Vergine, pronunciato, a nome di tutti, dal rettore della basilica, padre Domenico. Proprio in quel luogo, secondo la tradizione, sorgeva la chiesina di Santa Maria Mater Domini (Madre del Signore), sul cui altare il Santo celebrava la messa nel periodo in cui era a Padova.
«A tutti i lettori della nostra rivista rinnovo volentieri l`invito a pregare insieme a noi frati ` dice ancora padre Paolo `. Se siete qui a Padova, sapete di trovarci alle ore 21 nel chiostro della Magnolia. Se invece siete nelle vostre città e nelle vostre case, magari a letto per malattia o, comunque, nell`impossibilità di muovervi, potete unirvi spiritualmente ai devoti che, da ogni parte del mondo, rivolgono il loro pensiero al Santo e alla sua basilica: noi confratelli di sant`Antonio vi assicuriamo un ricordo speciale alla sua tomba, e pregheremo con lui la Vergine Benedetta in questo mese a lei dedicato».