Fuori coro

Negli Usa spariscono ogni anno 2300 fra bambini e adolescenti, scappati di casa o rapiti: sulle loro tracce un’organizzazione non profit, formata da volontari e che si avvale di tecniche sofisticatissime di ricerca. Notevoli i risultati.
03 Giugno 1999 | di

Dedicato ai figli

Un'attenzione particolare, in questo mese, rivolta ai bambini, ai nostri figli. Vi propongo tre motivi di riflessione, apparentemente contrastanti fra di loro, ma che hanno il pregio di mettere in luce come proprio i bambini siano al centro della vita non solo personale ma anche sociale.
Il più grande «cercapersone» mondiale si trova nella cittadina di Arlington, a pochi chilometri dal Pentagono e dal Cimitero degli eroi, dove sono sepolti i martiri di guerra e il presidente Kennedy. Si chiama «National Center for Missing and Exploited Children» (Ncmec) ed è la dimostrazione di ciò che può fare un'organizzazione non profit gestita con risorse, intelligenze e creatività . In America ogni giorno spariscono 2300 fra bambini e adolescenti. Scappano da casa o vengono rapiti da un genitore o da un pedofilo. Un fenomeno incontrollabile che in un paese immenso e senza frontiere come gli Stati Uniti non riesce a essere combattuto adeguatamente dalle polizie locali, dal Federal Bureau of Investigation (l'Fbi) o dagli investigatori privati. Così negli anni '80 sono sorte alcune associazioni private con lo scopo di collaborare attivamente alle ricerche delle forze dell'ordine.
Il Ncmec è nato nel 1984, quando John Walsh, 14 anni, si allontanò da casa per raggiungere il campo da baseball e non tornò più. Tre giorni dopo la polizia ritrovò solo il suo berretto. Stretto fra il dolore e la rabbia nei confronti della polizia che aveva avviato le ricerche solo il giorno dopo, suo padre, Adam Walsh, fondò la prima rete di volontari addestrati per mettersi sulle tracce di bambini scomparsi. Oggi il centro possiede una rete di investigatori e poliziotti in pensione, assistenti sociali, avvocati, ex agenti dell'Fbi e operatori informatici che lavorano giorno e notte per rintracciare gli scomparsi. E in 14 anni hanno seguito 58 mila sparizioni. Sostenuti da produttori cinematografici, attori, catene commerciali, stazioni radiofoniche, canali tv, provider di Internet, parlamentari e soprattutto da migliaia di cittadini che intasano le hotlines, le linee attivate per gli avvistamenti. Ogni giorno, infatti, nel quartiere generale di Arlington arrivano 700 sightings, telefonate di avvistamento, informazioni relative agli spostamenti di genitori fuggitivi o di sequestratori. A chiamare sono spesso cittadini che hanno ricevuto l'Advo, la cartolina postale con l'immagine degli scomparsi o dei loro rapitori, inviata ogni settimana a 50 milioni di americani.
I case manager (ossia gli assistenti sociali o gli ex poliziotti che si incaricano dei casi, tengono rapporti con le famiglie, con i potenziali avvistatori, con le forze di polizia locale e con gli agenti federali) utilizzano la tecnica investigativa appresa nell'università  dell'Fbi, a Quantico in Virginia; per verificare le denunce, le descrizioni dei rapitori e i profili dei criminali, hanno a disposizione anche la banca dati del «National Crime Information Center» dell'Fbi. Poi analizzano i casi, attivando la rete di informatori e alla fine dell'indagine «volontaria» inviano un dossier alle forze di polizia che in questo modo sono agevolate e in qualche caso devono solo fare il lavoro finale: il pedinamento e l'arresto. Molte storie finiscono bene anche grazie al programma digitale del Ncmec che permette di «attualizzare» l'immagine dei bambini e adolescenti scomparsi. Age progressed è un software che permette di realizzare immagini ad alta fedeltà . Ideato da un ex agente Fbi, Horace Heafner (che alla fine degli anni '60 riuscì a tratteggiare il profilo dell'assassino di Martin Luther King, James Earl Ray), oggi viene usato per dare un volto attuale alle vecchie foto di bambini, adolescenti e rapitori non ancora rintracciati. Stephen Loftin è un ex poliziotto che sa ricostruire sullo schermo i volti delle persone inghiottite dal nulla molti anni fa: «Molti ragazzi sono stati ritrovati grazie alla somiglianza all'immagine elaborata dai nostri computer. Ricordo per esempio un bambino rapito dal padre a due anni e ritrovato quando ne aveva sette grazie al fatto che il padre lo aveva iscritto a scuola e la polizia aveva in mano la nostra foto. Quando ho visto la foto del bambino dopo il ritrovamento, mi sono messo a urlare: la foto virtuale e il volto reale erano due gocce d'acqua». Nel sito web del Centro (www.missingkids.com) ci sono le foto di 100 mila bambini che ogni anno vengono riaggiornate. Nel 1995, il Ncmec è stato designato dal dipartimento di Giustizia Usa come interlocutore istituzionale (all'interno della Convenzione dell'Aia sugli aspetti civili del rapimento internazionale dei bambini) per assistere le ricerche di adolescenti stranieri che potrebbero trovarsi negli Stati Uniti e di adolescenti americani avvistati l'ultima volta all'estero.
Il servizio ha una linea telefonica specifica 24 ore non stop: 001-703-522-9320 (in 14 lingue). L'indirizzo e-mail è: 74431.177@compuserve.com. Internet: www.missingkids.com.

 Quanto costa un figlio: promemoria per Visco

Gustavo De Santis e Mauro Maltagliati, statistici dell'università  di Firenze, hanno provato a calcolare il peso economico della prole sulle famiglie italiane, elemento che dovrebbe essere alla base di ogni politica fiscale perequativa. Diagrammi alla mano, i due studiosi hanno tentato di calcolare il «costo di acquisto» di ogni figlio, sia in termini di spese vive sia di minori entrate a cui si deve rinunciare per occuparsi dei piccoli.
Un'indagine che si basa sul metodo della cosiddetta «stima indiretta». In pratica hanno applicato il metodo statistico «Ray» sui dati Istat relativi alle famiglie italiane nel periodo '87-'95, equiparando i costi connessi alla presenza dei figli a una sorta di aumento dei prezzi di tutti i beni, in una percentuale da calcolare.
In entrambi i casi (figli e aumento dei prezzi) le famiglie si ritrovano più povere. Ad esempio se una famiglia spende 2 milioni al mese, un figlio piccolo (0-5 anni) incide in misura del 33,2 per cento, pari a una spesa di 664 mila lire al mese. Per una famiglia che ha una capacità  di spesa doppia, cresce il costo mensile, che balza a 1 milione e 49 mila lire, ma percentualmente corrisponde «solo» al 26,3 per cento. Allo stesso modo un figlio grande (12-17 anni) costa 996 mila lire mensili in una famiglia che ha un tenore di vita da 5 milioni al mese (pari al 19,9 per cento), mentre le 583 mila lire spese ogni mese da una famiglia meno abbiente, quella da 2 milioni di bilancio mensile, pesano in una misura ben più alta, raggiungendo il 29,2 per cento.
Non sarebbe poi vero che i figli costino di più a mano a mano che crescono. Un'apparenza: mentre i figli invecchiano - avvertono i ricercatori - lo stesso accade ai genitori, che finiscono per consumare di meno. Quindi: il costo della famiglia cresce con l'età  dei genitori ma non con l'età  dei figli.

Figli indesiderati?
Rivolgetevi a «Madre segreta»

Sono un centinaio ogni anno i bambini abbandonati con gesti disperati, gesti dettati dalla «logica del cassonetto».
Gli autori di questi gesti forse erano rimasti soli con il proprio dolore. Non si sono fidati di nessuno. Nessuno ha loro detto che esiste una legge che permette di partorire in tutta sicurezza, in ospedale, e rimanere anonime, senza riconoscere il bambino che può quindi essere adottato da subito. Un aiuto a squarciare questo velo di ignoranza viene da Milano: qui da anni opera «Madre segreta», un servizio istituito dalla Provincia di Milano in collaborazione con la Caritas ambrosiana e il «Movi», il Movimento di volontariato italiano. Un numero verde (167.400.400) è in funzione tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00: alle future mamme si offre anonimato e assistenza medica e sociale, oltre a informazioni sulla legislazione e sulle strutture a tutela della maternità .

«Madre segreta» ha un numero verde: 167.400.400, in funzione tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00.

   
   
E'ACCADUTO CHE...       

 Gli italiani perdono in media 2 ore e 25 minuti al giorno nel traffico incontrollato da vigili urbani «poco vigili». Il tempo perso in auto (e non solo nelle grandi città ) continua ad aumentare (rispetto a quattro anni fa è cresciuto di 11 minuti) e, calcolatrice alla mano, il lavoratore che usa l'auto per recarsi in fabbrica o in ufficio brucia nel traffico o bloccato negli ingorghi almeno 45 ore al mese che diventano 495 nell'arco di un anno. Ore che, tradotte in giorni, significano la bellezza di oltre 2 mesi, almeno il doppio del tempo mediamente dedicato a ferie e vacanze.

Scrittori perseguitati, poeti scomodi e romanzieri in uga, artisti e scienziati invisi ai regimi dittatoriali di mezzo mondo, su col morale! L'appello in loro favore lanciato qualche tempo fa dallo scrittore Antonio Tabucchi è stato raccolto dalla regione Toscana che, prima nel nostro paese, si propone come «terra di rifugio» per intellettuali e scrittori nei guai. A loro, la patria di Dante offre casa e denaro per continuare a lavorare e a pubblicar liberamente le loro opere. I comuni che hanno aderito all'iniziativa (sono 15) metteranno a disposizione un appartamento ammobiliato per almeno un anno e si daranno da fare per ottenere al perseguitato visto e permesso di soggiorno.     

Quanti sono i minori sfruttati illegalmente dal lavoro nero o sommerso in Italia: 300 mila, come dicono le cifre ufficiali, o più di 500 mila come invece denuncia la Cgil? Neppure sulle cifre i conti tornano ed è forse per questo che l'Istat farà  a breve un'indagine conoscitiva sui baby-schiavi del Bel Paese. Ma chissà  se l'istituto di statistica metterà  sotto i riflettori anche quei minori che proprio sotto le luci della ribalta sono costretti a un lavoro simile a quello dei laboratori e dei cantieri clandestini. A chiederselo è Carlo Alfredo Moro, presidente del Centro nazionale per l'infanzia, che accusa: «Ci sono bambini costretti a stare per molte ore sui set cinematografici e pubblicitari o che vengono sottoposti ad allenamenti pesanti nel miraggio di diventare campioni dello sport». Di loro non si parla.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017