Gesù in curva nord

Oggi il giovane vuole essere messo a contatto con Gesù, cuore della vita cristiana. Se il Vangelo diventa un galateo, ai giovani non dice più niente: essi vogliono salire sul grande baobab del Giubileo per allargare gli orizzonti della propria vita.
04 Luglio 2000 | di

 È vero che la domanda religiosa dei giovani e la proposta della comunità  cristiana stentano a incontrarsi, ma è pur vero che molti giovani la incontrano e l' abbracciano.
La prima reazione che hanno è di radicalità . Il giovane che decide di riprendere un cammino di fede, dopo aver abbandonato la vita cristiana per superficialità , per moda, per intemperanza giovanile o per malintesa ricerca di libertà  personale e sete di novità , vuole una Chiesa che ha qualcosa di vero da vendere: verità  e non buonismo. Fari di luce e non brume di dubbi. Soprattutto una Chiesa che sa proporre con entusiasmo ciò in cui crede, che offre il cuore della sua vita, pronta a perdere tutto per comunicarlo. Non un' asettica presentatrice di schemi preconfezionati, magari truccata per l' occasione.
Oggi il giovane vuole essere messo a contatto con il nocciolo della vita cristiana, con la persona di Gesù. «Mi avete aperto la porta della comunità  cristiana perché vi serve un giovane per portare il baldacchino alla processione del Corpus Domini, o perché avete una persona da farmi conoscere e che vi brucia dentro?».
È un Gesù vivo, bello perché è Lui, non perché è utile quando i giovani hanno già  la catena. Affascinante perché è lui, non perché ti fa star meglio o perché ti fa andar bene l' esame di matematica. Oggi la Chiesa si è spostata su proposte impegnative.
Il giovane vuole persone che sanno sognare con lui. La vita di tanti giovani è stata azzerata da adulti timorosi che gli hanno sempre detto di tenere i piedi per terra. Di buon senso si muore. Se il Vangelo diventa un galateo, ai giovani non dice più niente. Sporgersi dalla parte dei sogni, di visioni utopiche della realtà , di cose impossibili su cui stare a fantasticare assieme è più vicino al regno di Dio di tante preoccupazioni moralistiche. Se poi in questi sogni fa capolino la croce, allora i giovani sanno che non bisogna mollarli perché stanno diventando realtà .
C' è una volontà  nei giovani di salire su un grande baobab per allargare gli orizzonti della propria vita.
La Giornata mondiale della Gioventù è questo grande albero. Per scalarlo uno si deve preparare, deve cercare amici, deve accogliere, uscire da se stesso, abbandonare la sua playstation, lasciare il virtuale, per immergersi fino in fondo in mezzo alla vita vera di tutti: bianchi, neri, ricchi, poveri, dipinti come nemici in patria, ma qui cercatori di Dio. Come tutti. Vi porta la sua fede così come l' ha presa. La scambia. La confronta. La espone alla luce di quella dei martiri di ieri e di oggi e la riconsegna più vera, più profonda, più sicura. La Chiesa del Giubileo interessa ai giovani per due motivi: primo perché hanno voglia di concretezza. Gesù è un personaggio storico, ha diviso la storia a metà , ha respirato la nostra aria, non è un fantasma da X-file. È di un' umanità  calcolabile, databile, riscontrabile nella storia di tanti testimoni e martiri. L' incanto della New Age, se mai c' è stato, non conclude per nessun giovane la ricerca di infinito che hanno. L' altro motivo è l' insieme di gesti che il Papa continuamente mette davanti ai loro occhi e li proietta sempre più avanti senza paura. Il suo amore per loro lo sentono esigente, ma vero e sorprendente.
Molti di loro sono arrivati alla fede dopo aver incontrato amici decisi, dopo aver incrociato nei loro spazi ragazzi coraggiosi che hanno capito che bisogna essere là  dove i giovani sono. Dove inventano la loro vita. Dove non devono pagare pedaggi a nessuno per sentirsi vivi. Sono giovani che hanno coniugato soprattutto il verbo «andare» e non il solito «venite». Da una curva nord, ci si può aspettare che si facciano solo violenze, ma anche che qualcuno vi semini dentro voglia di darsi, di mettersi a disposizione. Ragazzi delle curve che fanno volontariato ce ne sono.

 
   
  IL SUSSIDIO      

  Comitato Italiano per la GmG 2000 «Il Verbo si fece carne e venne in mezzo a noi»       Elledici, pagine 224, L.20.000 - E 10,33.  

     Il libro presenta l' itinerario per  la preparazione degli adolescenti e dei giovani alla Giornata mondiale della Gioventù. Il sussidio è proposto a tutti i gruppi giovanili delle parrocchie delle diocesi d' Italia. L' itinerario annuale è stato distribuito in otto tappe mensili, tenendo conto dell' anno liturgico.

 

   
   
  LA RISCOPERTA DEL PADRE      

E

              ra l' ultimo anno delle superiori quando Nicola, ora ventitreenne, entrò in un momento molto difficile. Neppure la compagnia degli amici gli dava sollievo: «Insieme si beveva, si fumava. Ma il risultato era sempre lo stesso: una profonda infelicità ». Un attimo di buio da cui riemerse grazie a un incontro speciale. «Fino ad allora, credo, nessuno in famiglia mi aveva parlato di Gesù. Quando la madre di una mia amica mi avvicinò alla Sua parola, fu per me una scoperta». Fu l' inizio di un cammino che portò Nicola a una svolta importante. Nella Pasqua del 1998 chiese e ottenne di ricevere il battesimo. Questa scelta gli cambiò la vita.
              «Adesso ravviso la Sua presenza e la Sua provvidenza». Una sicurezza, un punto di riferimento che sta già  portando i suoi frutti: «Per un corso professionale sono andato a Milano, dove vive mio padre. In passato il nostro rapporto si era interrotto ma in quei pochi giorni qualcosa è cambiato. Ho avuto modo di incontrarlo, di trascorrere del tempo con lui, di riallacciare un filo che si era spezzato». Un ritorno al dialogo con il padre, attraverso il Padre.
Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017