Gesù lo trovi a Parigi
Chi ha deciso di trascorrere le vacanze estive a Parigi, sappia che nella seconda parte del mese di agosto la città avrà una vita parallela. Attraverserà le stesse piazze, gli stessi viali, visiterà le stesse chiese e istituzioni culturali, viaggerà sulla stessa metro dei turisti di sempre. Canterà sui gradini davanti alla basilica del Sacro Cuore, danzerà con i mimi del Beaubourg, tirerà quattro calci al pallone sotto la torre Eiffel: ma non sarà la solita fiumana turistica e vacanziera cui è abituata la capitale francese. Questa volta, forse, Parigi riuscirà a stupirsi: di fronte a sé avrà una marea di giovani ` tra sabato 24 e domenica 25 agosto ne sono previsti 650 mila ` arrivati da tutti i continenti, su invito di Giovanni Paolo II, per partecipare alla XII Giornata mondiale della gioventù.
'Vorrei invitarvi quest`anno a fissare lo sguardo su Gesù, maestro e Signore della nostra vita, mediante le parole registrate nel Vangelo di Giovanni: 'Maestro, dove abiti? Venite e vedrete'', ha scritto il papa nel messaggio diffuso lo scorso agosto. E la metropoli dove si incrociano storie di vita e di disperazione, di immigrazione e di periferia, sarà un buon laboratorio per aprire gli occhi e capire che 'ogni uomo, in realtà , è 'concittadino' di Cristo', come scrive il papa. In questo cammino, i giovani saranno aiutati anche dai vescovi provenienti da ogni parte del mondo che, nelle diverse lingue, dal mercoledì al venerdì, terranno le catechesi e li guideranno sui sentieri della Parola. È la Bibbia, infatti, la prima cosa che il pontefice chiede ai giovani di portare nello zaino della vita: 'Moltiplicate le occasioni di ascolto e di studio della parola del Signore, soprattutto mediante la Lectio divina'. E poi: 'Non manchi il pane eucaristico nella mensa della vostra esistenza'.
E la Parola e il Pane, saranno compagni di viaggio anche durante i giorni francesi. Ogni partecipante, infatti, avrà momenti di confronto e preghiera con giovani di altri paesi, sia nel centro di Parigi, la mattina; sia la sera, nel quartiere della città dove alloggia, negli incontri con quanti sono ospitati nella stessa zona.
Ai piedi della torre Eiffel, lungo i giardini di Campo di Marte, il 19 agosto sarà celebrata l`eucaristia, presieduta dal cardinale di Parigi, Jean Marie Lustiger, che aprirà l`incontro. La messa conclusiva, la domenica 24, all`ippodromo dei Longchamp, sarà preceduta da una veglia di preghiera che inizierà la sera del sabato con il papa, e proseguirà tutta la notte.
Durante tutta la settimana, nei pomeriggi, verrà offerta la possibilità di percorrere diversi itinerari alla scoperta dei volti di Parigi, attraverso i luoghi che raccontano la vita di un testimone o ricordano un evento: la musica, l`arte, la natura, le religioni, la santità , la cultura sono alcuni dei fili rossi che il 'Festival de la jeunesse' ` questo il nome dato all`iniziativa ` offrirà ai giovani di tutt`Europa.
'Non nego che qualcuno potrebbe spingersi fino a Eurodisney', scherza don Domenico Sigalini, responsabile del servizio nazionale per la pastorale giovanile. Al suo ufficio sono arrivati 70 mila prenotazioni da tutta l`Italia: 'Sono gruppi, diocesi, movimenti, che hanno fatto un cammino di preparazione all`appuntamento'. Mappa di Parigi affissa al muro, distintivo all`occhiello ` la torre Eiffel a forma di croce, colore giallo su fondo blu `, pacchi di sussidi di preparazione alla giornata in un angolo della stanza, don Domenico sottolinea come questo appuntamento sia ormai 'diventato una struttura trainante nella pastorale delle diocesi, una tappa formativa del cammino dei giovani nelle comunità e nei gruppi'. Lo stesso pontefice, in occasione di un seminario di verifica sulle giornate mondiali, tenuto a Czestochowa nel maggio scorso, aveva scritto che questa 'proposta non si pone in alternativa alla pastorale giovanile svolta ordinariamente, spesso con grande sacrificio e abnegazione. Essa vuole piuttosto rinsaldarla, offrendole nuovi stimoli di impegno, mete sempre più coinvolgenti e partecipate'.
Così in molte diocesi il cammino ordinario ha inglobato anche la preparazione alla settimana di agosto: marce della pace, come il pellegrinaggio della speranza a Gubbio con Ernesto Oliveiro; sinodo dei giovani, a Napoli e Cuneo, per esempio; incontri di formazione sul tema, che è lo stesso, tra l`altro, del nuovo Catechismo dei giovani. 'In molti casi i ragazzi stanno trascinando i vescovi con loro. Saranno una ottantina quelli italiani che parteciperanno all`incontro'. Alcuni, tra i quali il cardinale di Milano, Martini, quello di Genova, Tettamanzi, e il segretario della Cei, monsignor Antonelli, guideranno le catechesi. La quota di partecipazione ` 810 franchi, circa 250 mila lire per una settimana ` in alcune diocesi è stata coperta anche grazie a prestiti, da restituire entro un anno, che banche locali hanno fatto a interessi a tasso zero. E poi mostre, fiere del dolce, pesche di beneficenza: ogni parrocchia si è data da fare per aiutare i più giovani. Per alcune diocesi, tra l`altro, i costi sono maggiori perché più lunga è la permanenza: si tratta di quanti hanno accolto l`invito al gemellaggio lanciato dalle diocesi francesi, tra le quali Lisieux, dove è nata santa Teresa. Il papa, ricordando che il 30 settembre prossimo ricorre il centenario della sua morte, la indica ai giovani come compagna di viaggio: 'Restate con lei nel 'cuore' della chiesa, vivendo radicalmente la scelta per Cristo'.
'Dal 14 al 18 agosto ` racconta don Sigalini ` 10 mila giovani italiani saranno ospitati da famiglie e parrocchie, a contatto con la gente e con i luoghi di spiritualità che hanno segnato anche la nostra crescita di fede'. Il gemellaggio con i giovani francesi 'sarà sicuramente arricchente, perché permetterà di realizzare un incontro con una realtà giovanile completamente diversa dalla nostra', sostiene Giandiego Carastro, segretario del Movimento studenti di Azione cattolica, che dal 21 al 26 marzo, insieme a una ventina di giovani di altre aggregazioni ecclesiali, ha partecipato al pellegrinaggio dei francesi, dalla basilica di Notre Dame a Parigi alla cattedrale di Chartres, in preparazione alla giornata mondiale.
'Durante i 25 chilometri percorsi a piedi, ci siamo fermati e confrontati su vari temi, e mi ha colpito lo spirito della discussione: gente che si pone dei problemi, tipo cos`è lo Spirito Santo, ma senza avere alle spalle nessun tipo di formazione. Qualche discussione aveva i toni della New age. E per me ` dice Giandiego ` è stato importante confrontarmi con persone diverse da quelle che frequento di solito, parlare della mia fede con loro'.l
I giovani e il Papa: un dialogo vero
Che cosa cerchi a Parigi?
'Anche quest`anno parteciperò alla Giornata mondiale della gioventù ` dice Barbara Filia, 25 anni, di Venezia `. Per me è fondamentale vedere come ci siano ancora moltissimi giovani nella chiesa, che credono nella possibilità di ricevere una parola importante per la propria vita in occasione di un incontro con il papa. Mi attrae anche lo scambio di esperienze e il confronto con altri giovani; però l`aspetto più significativo rimane la possibilità di trovare una chiave di lettura nuova per la mia vita. Per questo vado a Parigi senza aspettative particolari, ma pronta a cogliere un passaggio del Signore...'.
Claudia Visentin, 23 anni di Padova: 'Andrò a Parigi, perché credo che per noi giovani sia importante incontrare il papa. La sua è una presenza significativa anche al di là del messaggio, pur importantissimo, che è in grado di dare. Se a questo si aggiunge che il papa è una persona davvero libera, molto umana, capace di comunicare realmente con i giovani, si capisce perché a questi appuntamenti i ragazzi accorrano sempre numerosi. Io ho partecipato anche al pellegrinaggio dei giovani a Loreto [settembre 1995, ndr] ` continua Claudia ` dove ho sperimentato come per me sia necessario fermarmi ad ascoltare una parola di speranza, un richiamo al senso vero della vita.
Anche per Nicola P., 16 anni, di Brindisi, la Giornata mondiale della gioventù rappresenta un appuntamento da non perdere. 'Secondo me è importante che la chiesa avvicini i giovani offrendo loro un`opportunità di incontrarsi con il papa. Quando sei lì, ti accorgi che ci sono molti altri ragazzi che di fronte ai temi importanti dell`esistenza hanno i tuoi stessi problemi, le tue stesse paure e senti che c`è qualcuno che ti capisce, che non è lontano da te'.
Gianluca Calamelli, 22 anni, e Marco Vaona, 21 anni, di Mestre (Ve): 'Penso che la gente dinanzi a tanti giovani pronti a percorrere migliaia di chilometri per ascoltare le parole del papa si domandi: perché lo fanno? La fede, dunque, ha ancora un senso? ` dice Marco `. E questo da solo, giustificherebbe il raduno'. Gianluca aggiunge: 'Per noi giovani, poi, è fondamentale conoscere e confrontarci con altri ragazzi della nostra età . Ricordo ancora la sera della veglia, in attesa dell`incontro con il papa, effettuata a Czestochowa: c`erano migliaia di ragazzi come me, accampati in condizioni disastrate; eppure, eravamo contenti di essere lì'.
Incontrare giovani di nazionalità diverse, che cercano di vivere in concreto la dimensione della fede è importante anche per Chiara Mattara, 23 anni, di Mestre (Ve). 'A volte, però ` avverte ` questi incontri rischiano di diventare un 'business' in mano a qualcuno degli organizzatori. Ne abbiamo avuto un esempio a Loreto: noi eravamo lì per incontrare il papa, e ci siamo invece trovati coinvolti in un grande spettacolo di balletti che, secondo me e gli amici che mi erano accanto, rischiava di allontanare dal significato vero del pellegrinaggio, che rimane quello di trovare una risposta alle domande della vita'.
'Dinanzi ai 500 mila giovani giunti a Loreto per incontrare il papa, mi sono chiesto: cos`è che ha spinto tutti questi ragazzi a venire qui? ` racconta don Danilo Barlese, responsabile dell`ufficio per il coordinamento della pastorale giovanile della diocesi di Venezia `. Di solito questi grandi assembramenti di giovani si formano negli stadi in occasione dei concerti di qualche star internazionale, non per l`incontro con un 'vecchio papa'. Evidentemente ` continua don Danilo ` in questa presenza i giovani trovano quello che non trovano più da altre parti: una paternità capace di infondere sicurezza, che non cede a compromessi e proclama verità spesso scomode'.
Sabina Fadel