Giovani al servizio dei pellegrini

Nei chiostri della basilica del Santo hanno sede tre mostre, un Ufficio informazioni e accoglienza e un punto di diffusione del «Messaggero di sant’Antonio». Importanti realtà che vedono impegnati sette giovani.
11 Novembre 2000 | di

La basilica del Santo è il cuore di varie attività  a servizio del pellegrino. Tra queste vi è la Mostra antoniana, la Mostra della devozione popolare e il Museo antoniano. Tutte realtà  che trovano la loro sede ideale nei chiostri della basilica.
Allestita con suggestive e moderne tecniche audiovisive, la Mostra antoniana offre al pellegrino una maggiore conoscenza della figura evangelica del Santo e delle opere che da lui hanno origine. Ripetutamente aggiornata nelle varie lingue, può essere visitata senza difficoltà  anche dai gruppi provenienti dall' estero. Ogni anno vi sostano circa 70 mila persone di ogni nazionalità .

In un altro chiostro, quello del beato Luca Belludi, ha sede, invece, la Mostra della devozione e il Museo antoniano. La devozione al Santo, la riconoscenza verso colui che s' è dimostrato in tante occasioni amico, ha sollecitato sempre la fantasia popolare, la quale ha prodotto, nel tempo, innumerevoli testimonianze di affetto: ex voto, immagini, libri, quadretti di vario genere& un patrimonio notevole di devozione e di fede, ma anche documenti storici e di costume assai importanti.

Nei chiostri hanno sede anche l'Ufficio informazioni e accoglienza della basilica e il punto di diffusione del «Messaggero di sant' Antonio».
Dietro queste importanti realtà  c' è un gruppo di giovani che prestano il loro servizio per rendere accogliente e ricca di contenuti la sosta alla basilica del Santo. Sono Marzia, Sara, Angela, Alessandra, Claudia, Sabrina e Simone. «Questi giovani - spiega padre Claudio Mattuzzi, ideatore e realizzatore delle mostre - sono impegnati a prolungare la presenza dei frati nell' accoglienza dei devoti. Parlano più lingue e sono, quindi, in grado di offrire un servizio efficace ai pellegrini che giungono da ogni parte del mondo».

L'  esperienza di questi giovani si è arricchita ancor più in quest' anno giubilare: «Ho visto molte persone - confida Marzia  - anche non cattoliche (protestanti, ebrei, ortodossi, musulmani) vivere delle bellissime esperienze di fede. Come Luan, albanese, di religione musulmana, che spesso viene al Santo per partecipare alla messa e pregare Dio 'perché - afferma - il Dio che preghiamo è lo stesso ed è il Dio di tutti'».
Le storie che quotidianamente i ragazzi ascoltano, sono esperienze di dolore, ma anche di gioia, di riconoscenza a sant' Antonio per una grazia ricevuta. Sara, per esempio, racconta di una giovane polacca: «Aveva un serio problema alla gola e si era rivolta con fiducia al Santo. È stata operata in Italia e tutto si è risolto positivamente. È venuta qui a testimoniare la sua immensa gratitudine per quanto il Santo ha fatto per lei».
C' è una grande diversità  nel manifestare la propria fede, gli ex voto, gli oggetti donati per grazia ricevuta, ne sono un esempio. «Ci consegnano di tutto - prosegue Sara - : fedi nuziali, orecchini, orologi; oppure piccoli abitini francescani indossati dai bambini, trecce di capelli o il tradizionale cuore d' argento». Ma c' è anche chi porta il vestito da sposa. «Sono soprattutto coppie provenienti da Spagna, Portogallo, Brasile, dove esiste la tradizione di invocare sant' Antonio per trovare marito». Tra i vari oggetti scopriamo anche uno spadino: è stato donato da un cadetto dell' Accademia militare di Modena».
«Molti - spiega Angela  - vengono all' Ufficio informazioni e accoglienza per confidarsi, per parlarci di loro, della loro famiglia, dei figli, o della loro vita sfortunata». Lo stesso succede a Sabrina che ha il compito di diffondere le riviste del «Messaggero di sant' Antonio». Anche a lei capita spesso di ascoltare i pellegrini di passaggio, ansiosi di raccontare la loro storia. Come quella di Giovanni, tossicodipendente, giunto alla tomba del Santo per chiedergli la forza di entrare in comunità  e rifarsi così una nuova vita.
Per tutti sant' Antonio è la speranza, è il Santo che dona la serenità  del cuore. «Chi visita la Mostra antoniana rimane stupito dalla figura di questo santo e dalle tante opere nate in suo nome - afferma Claudia  - . È sicuramente un giusto approccio con sant' Antonio e con questa basilica, perché dà  la possibilità  ai devoti di conoscere a fondo l' attualità  del messaggio antoniano».
«Lavorando in questi luoghi che 'parlano di Antonio' - afferma Alessandra  - ci viene naturale ascoltare i devoti, dar loro una parola di conforto e, quando riusciamo, persino un aiuto materiale». Di recente, una ragazza russa senza un alloggio e un lavoro aveva chiesto il loro aiuto: «Attraverso alcune suore che conoscevamo - spiega Marzia - siamo riuscite a trovarle un posto dove poter vivere. Poi è arrivato anche il lavoro e ha potuto finalmente riabbracciare la figlioletta rimasta in patria». Spesse volte - spiega Alessandra - si instaura una vera e propria amicizia. Molti, a distanza di tempo, ci scrivono qualche cartolina come segno di gratitudine per la nostra disponibilità  all' ascolto».

 

GIUBILEO IN BASILICA
Dicembre 2000
- 8 dicembre - Festa dell' Immacolata
- 25 dicembre - Santo Natale
- 3 dicembre - «Premio internazionale sant' Antonio» - II edizione

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017