GIUBILEO PER L’UOMO
Riscoprire Gesù per rinnovare la nostra fede: è questa la prima tappa del percorso spirituale verso il giubileo. Gesù risorto è il ponte che fa superare all";uomo l";abisso della morte, proiettandolo nella vita eterna.
Siamo già entrati nel vivo della fase preparatoria al giubileo del 2000, annunciato da Giovanni Paolo II come 'un giubileo straordinariamente grande, non soltanto per i cristiani ma, indirettamente, per l";umanità intera, dato il ruolo di primo piano che il cristianesimo ha esercitato in questi due millenni' (Tertio millennio adveniente, 15). Il papa, tracciando le finalità e l";itinerario spirituale in preparazione al giubileo, ha voluto dedicare gli anni che lo precedono alla riflessione sulle tre persone della Trinità , sulle virtù teologali e sui sacramenti del battesimo, della cresima e della penitenza.
Il 1997 è dedicato alla riscoperta di Gesù Cristo, rivelatore del Padre, centro della storia. Una riscoperta che dovrebbe rinnovare la nostra fede, renderci fedeli alla sua parola e promuovere l";unità e la comunione fra tutti i cristiani delle diverse confessioni. Il cristianesimo non è una filosofia, né un insieme di verità . Kierkegaard, padre dell";esistenzialismo, afferma che il cristianesimo è 'comunicazione di esistenza', è annuncio di Gesù Cristo, morto e risorto, redentore dell";umanità . Come presentarlo allora all";uomo contemporaneo? Innanzitutto attraverso la lettura della Bibbia, che deve condurre alla riscoperta del suo autore: una riscoperta che proviene più dal cuore che dall";intelligenza, più dall";amore che dalla scienza.
Quando il Cristo risorto appare ai suoi discepoli impauriti e timorosi, e soprattutto quando si accompagna ai due discepoli di Emmaus, che tristi e delusi ritornano al loro paese incapaci di riconoscerlo, egli li invita a ripercorrere il cammino della storia, 'spiegando loro in tutte le Scritture, ciò che si riferiva a lui' (Lc 24,27). Le attese dei profeti e gli eventi della storia sono posti in rapporto alla sua risurrezione. Il loro cuore arde quando lungo la via il Signore spiega le Scritture e, dopo averlo riconosciuto allo spezzare del pane, rientrano a Gerusalemme per unirsi agli altri discepoli e per annunciare la lieta novella: 'Davvero il Signore è risorto!'.
La riscoperta di Gesù è possibile se sappiamo accogliere la sua identità di vero Dio e vero uomo, attraverso un atto di fede e un cammino di comprensione delle testimonianze delle Scritture e della storia. Oggi, di fronte a un diffuso disinteresse per la fede cristiana, e in considerazione di tanti esodi dalla chiesa cattolica verso nuovi movimenti religiosi e culti magici, siamo invitati a 'reincontrare' Gesù, nato, morto e risorto per la nostra salvezza. Se viene a mancare una profonda esperienza di fede cristiana, il bisogno di spiritualità spinge gli uomini verso altre forme di religiosità dove al centro non c";è Dio, ma solo risposte superficiali ed effimere alle aspettative di ogni individuo, quali la realizzazione, il successo e il benessere materiale.
Gesù Cristo, con il suo messaggio di vita, dona all";uomo contemporaneo un punto di riferimento eterno. Lo fa sentire figlio di un Dio Padre, con un personale progetto da svolgere non con un atteggiamento di paura, ma in un rapporto di fiducia. Egli ha vinto la morte ed è risorto per assicurarci che siamo amati dal Padre, togliendoci così da ogni situazione di solitudine e donandoci la speranza non illusoria che anche noi possiamo vincere il male, il peccato e soprattutto la prova della morte. Senza la nostra accettazione del mistero della morte e della risurrezione di Cristo, non riusciamo a sciogliere l";eterno enigma della morte. Con lui, sorella morte acquista un senso: non è più un abisso, ma un ponte che ci conduce verso la nuova Gerusalemme, dove c";è un posto per ognuno di noi.
L";itinerario spirituale e pastorale verso il Giubileo può divenire un momento di grazia per la chiesa e per l";umanità , un";occasione per il nostro personale incontro con Gesù risorto. È quanto ci proponiamo di fare, offrendo ai nostri lettori, fin dal prossimo numero della rivista, un inserto fisso sul giubileo che ci accompagnerà fino al 2000.