Gli angeli custodi della basilica
Volti nuovi in basilica. Dal 3 novembre scorso, è in servizio un drappello di quattordici nuovi custodi. Volti giovanili e sorridenti, divise aggraziate con colletto viola e filetto dorato, tanto entusiasmo per introdursi nei segreti dell'edificio che custodisce il corpo e la memoria di sant'Antonio.
La novità : vi sono anche tre donne. La prima volta nella storia della basilica. Un valido apporto femminile per accogliere i devoti e i visitatori.
Chiedo a Claudia, padovana, come si trova dopo pochi mesi dall'inizio del nuovo servizio. Ho ancora tantissime cose da imparare. Vivo un rapporto alla pari con i miei colleghi, tolte le poche occasioni dove l'allestimento degli altari richiede braccia più robuste delle mie. Le domando quali sono state le difficoltà . Credo, sopportare la mia irritazione per certi visitatori che scambiano la basilica per un museo, senza capire che è una chiesa. Non rispettano nemmeno i momenti celebrativi. Italiani, per lo più. Gli stranieri si dimostrano molto più educati.
Un episodio carino? Ne ho un paio. Un'anziana devota mi ha fatto i complimenti. Le ho chiesto perché. Mi ha risposto che era ora che un luogo importante come la basilica avesse le sue Veline. Veline? Sì, poi le ho gentilmente spiegato che noi siamo custodi, come gli altri miei colleghi, non Veline. Pochi giorni fa, visita la basilica un distinto signore, metodista, dello Sri Lanka. Gli offro alcune informazioni in inglese, ricevendone in cambio i motivi della sua visita al Santo. Salutandomi, mi chiede se sono una specie di prete. Lo informo che tra i cattolici questo non è proprio possibile. Anche a lui mi sono presentata come custode.
Le cose che più spesso capitano a un custode? Rincorrere i cellulari che squillano. Altre volte mi è capitato di richiamare dei ragazzini che giocavano con i videogiochi. Di fatto, perdendosi il gusto di tanta bellezza che li circondava. E il rapporto con i frati della basilica? Dopo un paio di settimane di adattamento, ci hanno adottate e accettate. Oramai facciamo parte del panorama della basilica. Per me è bello costatare che ogni frate porta la propria personalità nel servire in basilica. Paura per le minacce del terrorismo? No. Ci sentiamo protetti dal Santo. Sereni e con gli occhi aperti.
Stefano, di Limena, vicino a Padova, lavora in sacrestia, a fianco di fra Marcello. Gli chiedo come si trova. Molto bene, grazie anche alla sensibilità e alla pazienza di fra Marcello. Mi sta insegnando tutto. Hai trovato difficoltà particolari? Con mia sorpresa, no. Sto imparando un sacco di cose nuove. Esercito a fondo la memoria. A volte mi emoziono pulendo i reliquari che contengono le reliquie del Santo. Un vero privilegio.
La cosa più bella di questi mesi? Accogliere pellegrini e sacerdoti. Per me la sacrestia della basilica è un posto unico, dove arriva gente da tutto il mondo. L'altro giorno ho accolto due vescovi: uno dal Vietnam, l'altro dall'India, che mi ringraziava sempre, dandomi un grande esempio di umiltà . Buon lavoro a tutti! Grazie!.
La Festa della Lingua
11 febbraio: Giornata mondiale dei malati. In basilica, alle ore 8 e alle 15, messa per tutti gli ammalati della Famiglia antoniana e per gli iscritti all'Uamm (Unione antoniana malati). Alle ore 16 si tiene la celebrazione per i malati della diocesi di Padova.
15 febbraio: celebrazione della Traslazione di sant'Antonio (Festa della Lingua). Festa che ricorda il trasferimento del corpo del Santo nella basilica appena costruita (1263). In quell'occasione, san Bonaventura, generale dell'Ordine francescano, constatò che la lingua di sant'Antonio era intatta.
Alle 17 si celebra la messa. Al termine si porta in processione la reliquia del Mento di sant'Antonio (nella foto), all'interno della basilica, perché la reliquia della lingua non viene toccata.
25 febbraio: Mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima. Alle 17, durante la messa, si impongono le Ceneri.