Gli scongiuri non bastano
Chi quest'estate progetta di andare all'estero non conti solo sulla buona sorte. Oggi in molti paesi si può avere l'assistenza sanitaria gratuita. Basta fornirsi dei giusti documenti.
Vacanze in vista. E per molti non ci sono solo mari e monti nostrani. Anche le città straniere sono mete sempre più ambite dai turisti italiani, ora, peraltro, facilitati nel confrontare i costi grazie all'Euro. Ma è già da tempo che diventa più facile spostarsi nei paesi dell'Unione. Non è più necessario, ad esempio, possedere un passaporto e ora, per andare nei paesi dell'area Schengen (Francia, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Germania e Austria) non è nemmeno più necessaria la carta d'identità valida per l'espatrio. Tutto bene dunque, e basta la salute e un paio di scarpe nuove... diceva la canzone. Appunto, la salute.
Cosa succede se durante la nostra permanenza all'estero ci troviamo nella necessità di richiedere assistenza sanitaria? È inutile far finta di niente o, peggio, fare gli scongiuri: non servono, serve invece avere alcune informazioni necessarie.
Se la località delle nostre vacanze si trova in un paese Ue o in un paese extra Ue che abbia con l'Italia una convenzione bilaterale (Australia, Brasile, Croazia, Islanda, Norvegia, Principato di Monaco, S.Marino, Slovenia, Tunisia) abbiamo diritto all'assistenza con le stesse modalità e gli stessi limiti previsti per il cittadino del paese ospitante (in Brasile e in Tunisia la convenzione bilaterale prevede l'assistenza gratuita soltanto per i lavoratori dipendenti e per i pensionati).
In tutti gli altri paesi le prestazioni sanitarie sono a pagamento, tuttavia, in caso di ricovero urgente in ospedale, al rientro in Italia è possibile ottenere il rimborso producendo la fatturazione delle spese sostenute e la documentazione sanitaria. In caso di necessità si possono richiedere maggiori dettagli su come avviare la richiesta di rimborso presso l'Ufficio relazioni con il pubblico della propria Azienda Usl di zona.
Come garantirsi il diritto alle prestazioni sanitarie gratuite?
Sempre presso la propria Azienda Usl si può reperire il modulo «E 111», che assicura le prestazioni per malattie occasionali. Ma nel caso in cui fossimo sprovvisti del modulo niente paura: l'«E 111» verrà richiesto d'ufficio dall'ente straniero alla Usl, e noi dovremo soltanto anticipare le spese per poi farcele rimborsare al rientro in Italia. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello della reperibilità dei farmaci di uso abituale. È di un paio di anni fa la notizia di un turista italiano morto a Parigi per una crisi d'asma dopo che il farmacista si era rifiutato di dispensargli senza ricetta il farmaco che gli avrebbe salvato la vita.
Chi parte per un viaggio all'estero deve sempre portare con sé una piccola scorta di farmaci essenziali, per poter far fronte alle più frequenti emergenze. In testa alla lista dei farmaci che si devono mettere in valigia vanno collocati senza dubbio i farmaci abituali. Chi assume farmaci per una patologia cronica (come ad esempio l'asma, ma anche il diabete, l'epilessia ecc.), è bene che porti con sé una scorta adeguata alla lunghezza del soggiorno all'estero. Al di là del caso estremo sopra citato, infatti, può anche succedere che alcune medicine non siano reperibili nei paesi visitati, o che siano in commercio con diverse denominazioni. Come ulteriore precauzione si può poi chiedere al medico di rilasciare una o più prescrizioni di medicamenti di cui potremmo aver bisogno, nelle quali insieme al nome commerciale del prodotto, venga indicato anche il principio attivo che, magari con un altro nome, possa ritrovarsi in un altro farmaco.
Altri farmaci dei quali si potrebbe aver bisogno durante il soggiorno all'estero sono un antipiretico, un analgesico, i farmaci dermatologici (una pomata antibiotica per i casi di ferite o abrasioni, una pomata antimicotica contro le infezioni da funghi, una pomata antistaminica contro le punture di insetti, una crema solare protettiva), una pomata per ustioni, un antispastico, un antinausea, un antidiarroico, un antibiotico intestinale. Basta, basta, per carità ... La valigetta dei farmaci rischierebbe di essere più grande di quella degli abiti. Ma la lista, è, ovviamente, personalizzabile a seconda delle esigenze individuali e del paese di destinazione del nostro viaggio.
E se la meta delle nostre vacanze è fuori dall'Unione europea?
Per quanto concerne l'assistenza, ma limitatamente ai casi di ricovero urgente in ospedale, abbiamo già visto che al rientro in Italia è possibile ottenere il rimborso delle spese sostenute. Se poi la nostra destinazione è uno di quei paesi considerati «a rischio» dal punto di vista sanitario è necessario informarsi, con sufficiente anticipo sulla data di partenza, della necessità di eventuali vaccinazioni. Alcune profilassi, infatti, possono richiedere un periodo di tempo non indifferente, che può durare anche delle settimane, prima di essere efficaci.
A tale proposito può risultare utile la consultazione del sito internet del ministero della Sanità nella parte relativa alle malattie infettive (http://www.sanita.it/malinf/), che fornisce informazioni anche sulla distribuzione geografica dei rischi potenziali per i viaggiatori e sui certificati di vaccinazione richiesti e situazione della malaria.
Detto ciò, il viaggio deve essere un'occasione di relax e di conoscenza: ma la preoccupazione che sfocia nell'ansia rischia di compromettere tutta la vacanza. Occuparsi della prevenzione è meglio, ma terrorizzarsi per ogni contatto è l'eccesso da evitare.
Alcuni farmaci essenziali per far fronte alle urgenze, non devono mancare in valigia.
INTEGRATORI DIETETICI: SI O NO?
D'estate si suda e la fatica si fa sentire di più. È quasi ovvio. Allora è bene fare uso di quelle bibite - abbastanza costose - che vengono spacciate come ottimi integratori energetici di cui tutti, sembrerebbe, abbiamo bisogno. Dipende. |