Gran Bretagna. Comprar casa a Londra
Qualcuno, a ragione, ha pensato a una nuova invasione romana, duemila anni dopo lo sbarco di Giulio Cesare nel Kent. Questa volta, però, gli «invasori» hanno per obiettivo unicamente la conquista di mattoni e tegole dai costi esorbitanti, a giudicare dai prezzi delle case nelle zone più trendy della capitale inglese. Il colosso immobiliare Knight Frank lo ha rivelato, all’inizio di marzo, sulla base dei dati relativi ai primi due mesi dell’anno. Molti nostri (ricchi) connazionali hanno messo mano al portafoglio e hanno superato gli oligarchi russi nella ricerca di un investimento sicuro, lontano dall’area di crisi dell’eurozona. Non è un caso che l’anno scorso fossero stati i greci, colpiti gravemente dalla recessione, i primi ad acquistare immobili nei dintorni del Big Ben o sulle rive del Tamigi. Londra, complice anche la sterlina più debole, permette di comprare casa senza troppe complicazioni burocratiche né eccessive tassazioni. L’8 per cento delle vendite a gennaio e febbraio ha dimostrato che gli italiani conoscono bene i quartieri della capitale più ricercati.
«Chi desidera investire nel mattone sceglie le centralissime Knightsbridge, South Kensington o Westminster. In tal modo può star certo di poter affittare o rivendere in futuro ottenendo buoni profitti» racconta Rosy Milazzo, agente immobiliare. Grazie alla presenza di una comunità di oltre 150 mila connazionali, la capitale inglese, dagli anni Novanta, si è data un look più mediterraneo. Lo testimoniano bar e ristoranti tipici della nostra cultura, film festival, opere teatrali, negozi di prodotti alimentari. Anche una libreria rivela l’alta presenza italiana. Questo restyling ha arricchito la capitale e ha reso i prodotti made in Italy tra i più ricercati.
La scelta della periferia
C’è anche chi, con lungimiranza e acume finanziario, ha iniziato a investire molti anni fa. «Vivo a Londra da trentacinque anni – racconta Loredana, una signora italiana – e ho acquistato la mia prima casa nel 1987. Nel giro di pochi anni ho rivenduto e comprato altre proprietà, sempre a sud del Tamigi. Quando ho visto Wimbledon, me ne sono innamorata. Qui c’è una città dentro la città». Rosy, l’agente immobiliare, aggiunge che Londra è l’ideale per chi ama la cultura e un ambiente multietnico. Il rovescio della medaglia è che l’aumento vertiginoso dei prezzi delle case nel centro rende impossibile a chi vi lavora (a meno che non sia miliardario) l’acquisto di un appartamento nel cuore della city. Così molte persone impegnate per lavoro in città (che hanno solo bisogno di un tetto sulla testa e non di investire capitale) sono costrette a risiedere in sobborghi anche molto lontani dal centro. «Il nostro è stato un compromesso, – racconta Angelina, altra signora italiana –. Viviamo nel grande quartiere di Finchley (a nord), in una zona tranquilla e residenziale che offre tutte le comodità ed è adatta alle famiglie. Mio marito lavorara lì vicino e abbiamo optato per una casa lontana dalle tipiche zone scelte dai nostri connazionali. Oggi abbiamo tre figli e siamo felici di vivere qui». Secondo gli esperti, tra i fattori che incidono sul prezzo delle case ci sono anche sicurezza, prossimità ai parchi e ai servizi.
È presto per dire se la bandiera tricolore svetterà a lungo sul suolo inglese, ma per il momento, al centro di Londra, è forse quasi più facile sentirsi dire «buongiorno» che «good morning».