Gran Bretagna. Farmacista a Londra

03 Gennaio 2014 | di
Vi ricordate quando il duca di York nel pluripremiato film Il discorso del Re imparava a controllare la propria balbuzie presso lo studio del logopedista Lionel Logue, al numero 146 di Harley Street? Il duca, divenuto in seguito re Giorgio IV, riuscì a superare il suo problema e a dare fama a questa elegante strada tra Regent’s Park e Oxford Circus dove oggi hanno sede prestigiosi studi medici. Anche l’eccellenza italiana è presente con figure di alto livello in ogni settore medico, tra cui la farmacia. Di questa professione ci parla Sara Bonadeo, italiana originaria del tortonese (Piemonte), emigrata in Inghilterra nel 2002.
«Il mio percorso – racconta – è cominciato a Roma dopo un colloquio con un’azienda leader nel campo della farmacia e della cosmesi. Al tempo c’era carenza di laureati in farmacia nel Regno Unito, anche perché il corso universitario in questo Paese era passato da quattro a cinque anni. Fu così che, dopo aver superato le selezioni, nel giugno 2003 mi trasferii a lavorare nella zona di Norfolk, lontano dalle grandi metropoli, e dove forse più che altrove ho potuto cogliere l’essenza della cultura anglosassone».

Sara è una ragazza molto intraprendente che non si ferma davanti agli ostacoli per la realizzazione dei propri sogni. Dopo un anno si licenzia e si trasferisce a Londra. Qui trova lavoro in alcune farmacie e, dopo una parentesi di sei mesi, trascorsi in Italia, viene assunta in ospedale dove ancora oggi lavora con la qualifica di clinical pharmacist ovvero di farmacista di reparto. «Il mio ruolo – spiega – è quello di affiancare i medici e gli infermieri nell’assistenza dei malati e di contattare il medico di famiglia per avere tutte le informazioni relative alle medicine assunte dal paziente prima dell’ammissione o per informarlo di eventuali cambiamenti di terapia». Riflettendo sull’NHS (National Health System) ovvero il sistema sanitario pubblico, Sara aggiunge: «In Inghilterra la sanità è completamente gratuita su tutto il territorio», caratteristica che, unita al fatto che è la più antica del mondo, la rende per molti aspetti esemplare nonostante le grosse difficoltà economiche che sta attraversando.

Sara Bonadeo non ha dubbi sull’alto livello di cura dedicata al paziente in Inghilterra. L’esperienza positiva nel mondo del lavoro britannico non corrisponde automaticamente, come talvolta accade, a una critica nei confronti dell’Italia di cui Sara, al contrario, elogia gli atenei che offrono una preparazione universitaria di alto livello. Una velata critica è caso mai indirizzata al sistema che impedisce di iniziare il lavoro a partire già dall’ultimo anno di studi, possibilità che viene invece data ai giovani inglesi i quali percepiscono anche uno stipendio. Sara ha comunque già molti altri progetti da realizzare e sogni nel cassetto.

 
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017