Gran Bretagna. Tra fornelli e palcoscenico
Ancora oggi, in età matura e con lo status di pensionato, Bernardo Stella avrebbe dubbi se dovesse scegliere tra lavoro e passione. Se infatti da un lato c’è un’attività imprenditoriale ricca di soddisfazioni in uno dei quartieri più belli di Londra, dall’altro ci sono numerose produzioni letterarie e teatrali di successo.
Nato a Gessopalena (Chieti), Bernardo Stella (nella foto con la moglie e il secondogenito Lorenzo) è l’ultimo di undici figli; con grande sacrificio arrivò alla licenza media, per poi partire prima alla volta della scuola alberghiera di Bellagio (Como) e poi per Roma con in tasca l’offerta di lavoro per l’Hotel Savoy. Appassionato della lingua e della cultura inglese, Stella si trovò quindi a dover scegliere proprio il Paese anglosassone per il suo futuro. «Negli anni Cinquanta – dice – emigrare era una necessità. Rimasi nel Kent per due anni».
Trasferitosi a Burton, rinomata per la produzione di birra, l’abruzzese iniziò a lavorare in un pub-ristorante e, dopo qualche anno, si propose sul mercato ottenendo offerte da ben 50 alberghi. Stella scelse il Petit Mont-Martre di Londra. Era la prima tappa per coronare il suo sogno: gestire in proprio un ristorante. Sposatosi con Androulla, una greco-cipriota conosciuta nell’albergo londinese, Bernardo rilevò nel quartiere di Hampstead una piccola trattoria che, opportunamente ristrutturata, riaprì con il nome di La Gaffe. Era il 1962. Con il tempo il ristorante si è trasformato in piccolo albergo, che ha ospitato nel corso degli anni personaggi famosi come Richard Burton ed Elisabeth Taylor, Petula Clark, Peter O’Toole. «Io e mia moglie Androulla pensammo di aver fatto un errore nel rilevare il locale, formato da un paio di camere a pianoterra, sullo stradone Heath Street di Hampstead, lontano dai parcheggi. Per questo lo chiamammo La Gaffe. Il locale iniziò con la cucina francese, ma con gli anni passò alla cucina italiana. Nel 1997 fummo insigniti del Golden Cook of the year e nel 1999 conquistammo l’Evening Standard come migliore ristorante italiano».
«La Gaffe – spiega ancora Stella – rappresenta il mio lascito imprenditoriale alla famiglia, mentre i testi teatrali rappresentano il mio testamento letterario. Ho frequentato l’Università del Sussex e mi sono diplomato in sceneggiatura nel 2001. Durante il corso scrissi The Tree, un dramma sulla guerra di Bosnia. Il lavoro piacque e fu messo in scena dalla English Stage Company». Living in Hope al Jack Straw Theatre di Hampstead (1993), The Scourge (1996) e Autumn Music (1998) al Pentameters Theatre di Hampstead, When in Rome (2000) e When the Grapes Go Sour (2002) e Ghost of Eden al Theatro Tecnis di Camden (2002) rappresentano i suoi successi di sceneggiatore. Successi che si aggiungono alla nomina a Cavaliere della Repubblica nel 1998 e ai due libri pubblicati: Gioventù dolce ricordo e Quando la guerra arriva in casa. Sportivo e appassionato di calcio (segue l’Inter e la squadra londinese dell’Arsenal), il ristoratore non ha mai dimenticato l’impegno sociale. «Ho corso – continua – due maratone di Londra per raccogliere fondi per il Royal Free Hospital. Ho publicato una collezione di poesie (Looking, Loving, Living) il cui ricavato sarà donato al Marie Curie Terminal Cancer Hospital. A luglio sarà messa in scena la commedia Dorando Petri per onorare l’atleta italiano che corse la maratona nelle Olimpiadi di Londra del 1908. Il mio personale tributo alle mie origini».