Grecia. Banca umana: al centro l’uomo

21 Aprile 2016 | di

Una banca con al centro l’uomo. Dove il denaro serve a migliorare la vita sociale e produttiva. Per ridare dignità e speranza nel futuro. Nella mitica Grecia, devastata dal debito pubblico e sopraffatta da una drammatica austerità economica, si registra un’operazione a dir poco coraggiosa di questi tempi: l’apertura di un istituto di credito. Nuovo e diverso. Già dal nome: «My Human bank».

Tra i fondatori, un italiano, Angelo Saracini, romano che vive ad Atene da oltre trent’anni e già presidente nazionale del Comites (Comitato per gli italiani all’estero). Mentre parliamo con lui, ritorna in mente la foto, diventata virale sui social network, che ritraeva un pensionato greco, piangente, seduto davanti alla sua banca. Era l’estate scorsa. Un’immagine simbolo del dramma vissuto dal Paese. Risparmi di una vita, frutto di grandi sacrifici, sentiti come qualcosa di irraggiungibile.
 
Una disperazione che si respira nell’aria e che Angelo Saracini non vorrebbe più vedere. In una Grecia dove la disoccupazione conta il 25 per cento, mentre supera il 60 per cento quella giovanile. E che il prossimo luglio dovrà rimborsare i 3,8 miliardi di prestiti della Bce, in accordo con il governo Tsipras, per pagare stipendi e pensioni. Non solo. A complicare le cose c’è la drammatica crisi dei profughi.
 
«L’impegno di “My human bank” – sottolinea Saracini – è quello di venir fuori dalle sabbie mobili in cui è finita la Grecia». Un gruppo di manager e professionisti  è da tempo al lavoro per realizzare una filiera di finanziamenti e prestiti agevolati che dovrebbe andare a regime nei prossimi mesi. Destinatari: il settore agroalimentare, ma anche quello terziario con nuove imprese, startup e informatica.
 
Una banca etica, insomma. Che non guarda alle speculazioni immobiliari o alla Borsa, ma alla quotidianità della vita. Sui mutui erogati l’istituto non applicherà ipoteche o altre imposte. Il tasso complessivo, in linea di massima, sarà stabile al 4 per cento netto senza alcun altro onere. E con la garanzia di un’assistenza completa secondaria. Saracini porta un esempio: chi volesse aprire una serra per la coltivazione, avrà il supporto di know how per quanto riguarda l’aspetto tecnico, legale, burocratico e fiscale. La banca sarà, quindi, co-partecipe delle attività finanziate.
 
«My Human Bank», assicura ancora Saracini, sarà inserita appieno nel territorio nazionale e gestirà, nelle tredici regioni della Grecia, altrettanti supermercati con prodotti prevalentemente agroalimentari locali venduti a prezzi nettamente inferiori rispetto alla concorrenza. In simbiosi con le tredici agenzie bancarie locali, i supermercati saranno autogestiti dalla banca stessa. Da questo mese dovrebbero ottenere il nulla osta dalla Banca centrale greca le prime sedi: Kolonaki (nel cuore del business ateniese), Salonicco e Corfù. 

Ma c’è anche un altro aspetto importate, che riguarda gli stessi dipendenti: l’istituto bancario assumerà con precedenza persone disabili con competenze bancarie e informatiche e i disoccupati, meglio se giovani in cerca di primo impiego e altre categorie «sensibili» come padri di famiglie in difficoltà. Gli stipendi seguiranno i parametri previsti dalla legge greca, con l’aggiunta di bonus legati alla redditività della banca stessa. Attenzione all’uomo, sempre. Come dimostra anche il progetto People Solidarity pensato per contribuire all’accoglienza dei profughi.
 
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017