Grillo e la politica
Una nuova parola entra nel vocabolario politico: «grillismo». Perché Beppe Grillo, con i suoi spettacoli politici, ha provocato una trasformazione nella maniera di vivere la politica di una parte consistente dell’elettorato. Ma quali corde dell’anima di molti ha fatto risuonare? Le nostre scelte politiche hanno una base psicologica e culturale che influisce profondamente sulle intenzioni di voto.
Questo spiega il suo successo a sinistra. L’elettorato di sinistra era parte di un universo culturale e psicologico di contestazione della società e della sua organizzazione. Un tempo chi votava a sinistra spesso lo faceva perché la sua personalità aveva delle caratteristiche fortemente polemiche, di contestazione.
E quindi la scelta era anzitutto psicologica, soltanto in seguito diventava politica.
Ma la sinistra è apparsa sempre più moderata, in doppio petto.
Quanti volevano contestare radicalmente il sistema dominante non si sono più riconosciuti, intendo appunto dire psicologicamente, nel mondo della sinistra ufficiale. In questa situazione è arrivato Grillo con il suo linguaggio antico e moderno insieme, spregiudicato, provocatorio, che corrispondeva alle esigenze psicologiche di molti. I problemi concreti? Sono un’altra cosa, naturalmente. Restano fuori dalla porta.