I nuovi media Giornalisti del futuro

Come sarà  la vita quotidiana di un giornalista nel 2890? Non se lo chiede un inquieto futurologo di oggi, ma un grande scrittore di ieri: Jules Verne. Uno dei suoi racconti meno noti s'intitola appunto La giornata di un giornalista americano nel 2890 e, scritto nella Francia di oltre un secolo fa, risulta sorprendentemente attuale, come spiega Enrico Pulcini nel saggio Dopo Internet (il racconto si trova nel sito www.alie-nor. fr). L'autore, che nel '94 ha fondato «Info-city», la prima agenzia d'informazione italiana ideata per la rete, ha scritto anche Giornalismo su Internet (editore Castelvecchi, 1997 e 1999).
«Il padre della fantascienza - spiega Pulcini  - immagina la realizzazione di apparati supertecnologici che generano la telepresenza e i collegamenti in fibra ottica: previsioni stupefacenti. Abbinando le suggestioni di Verne con l'analisi dei cambiamenti attuali, si arriva a una conclusione essenziale: ci attende in tempi rapidi una vera e propria esplosione della comunicazione multimediale e digitale. Internet è solo il punto di partenza».

Ne siamo consapevoli?
Si oscilla ancora fra paura ed euforia. Invece molto presto dovremo entrare nell'epoca della comunicazione totale. Tutti noi verremo improvvisamente risucchiati da questo «big bang» globale e interattivo.

Come superare lo scoglio di una ancora poco diffusa formazione?
Su http://www.infocity.it è disponibile un dossier sull'argomento: può essere un buon punto di partenza. In effetti, l'esigenza formativa sarà  la sfida del prossimo secolo: mettere l'infor-mazione prodotta dalle macchine al servizio dell'uomo e non viceversa. Internet può essere un giocattolo o una bomba atomica, bisogna imparare a usarlo. Siamo ancora un paese arretrato: colpa di un sistema scolastico, lontano dal mercato e dalla società  civile. Il cambiamento deve partire da lì.
(Per contatti: mailto:g.maritati@tiscalinet.it).