I tanti volti della solidarietà
Anche per questa edizione, che ha ricevuto l’onore dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, sono previste quattro categorie: Solidarietà, Testimonianza, Cinema e Televisione.
A rendere noti i nomi dei premiati sono stati padre Danilo Salezze, direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio» e padre Mario Conte, direttore artistico del Premio internazionale Sant’Antonio − accompagnati dall’intera comunità dei frati del «Messaggero di sant’Antonio» e da padre Enzo Poiana, rettore della Basilica del Santo − durante una conferenza stampa cui ha partecipato anche il vicesindaco di Padova Claudio Sinigaglia.
Per la Solidarietà il riconoscimento verrà assegnato a Michael e Susan Borden, una coppia di americani che vive nel Wisconsin, dove ha fondato, nel 1997, la Saint Anthony of Padua Charitable Trust. L’associazione si occupa di raccogliere fondi per progetti che combattono la fame, la mancanza di abitazioni, le malattie delle persone più povere. La loro storia comincia nel 1981, quando Michael e Susan vengono in pellegrinaggio in Basilica. L’incontro con Antonio li cambia profondamente e da allora diventano strumento di solidarietà in nome del Santo: procurare pane e casa, dare attenzione alla persona e ai suoi bisogni primari diventano il loro unico obiettivo.
Per la categoria Testimonianza il riconoscimento andrà a Gregoire Ahongbonon (ne parliamo a pagina 52). Nel 1983 Gregoire, il «gommista di Dio», ha costituito l’Associazione Saint Camille de Lellis di Bouakè, che si occupa dell’assistenza e recupero dei malati di mente dei villaggi africani.
Verranno consegnati anche due Premi speciali. Il primo, a Ernesto Olivero fondatore e anima del Sermig di Torino, promotore instancabile dell’Arsenale della pace, modello per quanti vogliono mettersi a servizio degli altri.
Il secondo, a monsignor Giovanni Nervo, primo presidente della Caritas italiana e presidente onorario della Fondazione E. Zancan onlus. Un sacerdote che ha diffuso nella Chiesa italiana un nuovo vocabolario della carità e della giustizia, contribuendo a diffondere l’idea stessa di carità elevata a cultura e metodo.
Le altre due categorie, dedicate, ricordiamo, alla testimonianza nel mondo del cinema e della televisione, vanno in genere a personaggi o fiction o pellicole che abbiano contribuito a far conoscere un mondo di valori, di impegno, o che abbiano saputo denunciare in modo costruttivo situazioni di degrado. Quest’anno per il Cinema il vincitore è il film Gomorra, tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano, che rappresenterà l’Italia al Premio Oscar del Cinema. Nella sezione dedicata alla Televisione è stato scelto l’attore Ettore Bassi per la sua interpretazione del Poverello di Assisi nella fiction Rai Chiara e Francesco.
La serata di premiazione si terrà in Basilica, venerdì 14 novembre, e sarà condotta dalla presentatrice Milly Carlucci che ha accolto con entusiasmo sia l’impegno che gli ideali del Premio stesso. A intervallare la consegna dei premi, è prevista la lettura, recitata da grandi attori del cinema e della televisione, di quattro brani che narrano altrettanti momenti forti della vita di sant’Antonio: il dialogo con la madre, con il francescano Berardo − che con altri quattro compagni fu inviato da Francesco nelle Terre dei Saraceni −, con il confratello Filippino − con il quale Antonio si recò in Marocco −, e con il tiranno Ezzelino da Romano, trascritti in forma di sceneggiatura dallo scrittore e giornalista Paolo Pivetti.
Tra le novità di quest’anno anche un momento riservato alle scuole che si svolgerà nella mattinata di venerdì 14 novembre all’Auditorium Pollini di Padova. Alcuni dei premiati incontreranno gli studenti degli istituti superiori della città per conoscere e condividere la loro carica umana e la forza della propria testimonianza cristiana.
Ad animare l’incontro sarà Moreno Morello, inviato di Striscia la Notizia, un amico del «Messaggero di sant’Antonio».