I valori di una donna in carriera
NEW YORK
«Arrivai con la mia famiglia negli Stati Uniti nel 1961. Avevo appena iniziato la Scuola media a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli. Decidemmo di venire negli Stati Uniti a causa del difficile momento economico che l'Italia stava attraversando, e anche perché molti anni prima c'era stato mio nonno. L'inizio fu molto duro: io e mia sorella pensammo che non appena avessimo avuto la somma necessaria per acquistare il biglietto, saremmo tornate in Italia. Poi le cose andarono diversamente, ed ora eccomi qua, sopravvissuta a tante avversità , compreso l'attentato dell'11 settembre 2001 alle Twin Towers, e profondamente riconoscente verso questo Paese». Cosà Maria Fiorini Ramirez apre la nostra intervista, al 46°piano del suo ufficio, situato di fronte al luogo in cui sorgevano le Torri gemelle di New York, e nello stesso edificio che ospita la Federal Reserve - la banca centrale americana -, sede di New York. Maria Fiorini Ramirez è presidente e amministratore delegato della MFR Advisors Inc., azienda di consulenza finanziaria globale. È una delle poche donne presenti nel Who's Who di Wall Street, ma soprattutto è l'unica italiana ad essere arrivata ai vertici della finanza mondiale.
Msa. Come furono gli inizi della sua carriera professionale?
Fiorini Ramirez. All'inizio, la scuola ebbe un ruolo importante nel favorire la mia integrazione. Frequentai la scuola superiore cattolica St. Michael di Brooklyn, mi diplomai nel 1967. Poi trovai un lavoro come impiegata presso l'American Express. Lì mi resi conto che avrei dovuto frequentare l'università per acquisire maggiori competenze. Mi iscrissi ai corsi serali della Pace University perché era vicina al luogo di lavoro. Lavoravo e studiavo, e le due attività combinate si rivelarono importanti per la mia formazione. Riuscii a laurearmi in Economia, e fui assunta dalla BNL dove rimasi un anno prima di passare alla Merryll Lynch presso la quale raggiunsi la posizione di vice presidente. Furono dieci anni fantastici, dal 1974 al 1984: imparai tanto e soprattutto allacciai parecchi contatti. Successivamente passai alla Banca Paribas e poi alla Drexxel.In quegli anni viaggiai molto per motivi professionali, girai il mondo in lungo e in largo. Cià³ mi permise di acquistare realmente una visione globale dell'economia e della finanza e di diventare una persona aperta a tutte le culture. Fu un'esperienza unica. Nel 1990, avviai la mia attività di Management of Global Investment, e nonostante gli alti e bassi della finanza, va ancora molto bene.
La sua condizione di emigrante l'ha aiutata nel corso della sua carriera?
L'essere straniero in una altra cultura, aiuta a sopravvivere, fortifica e permette di capire meglio la cultura del nuovo Paese, proprio a causa del background straniero. Accresce la perseveranza, una qualità¡ necessaria per riuscire nella vita. Questa capacità¡ di autoriflessione è utile per una migliore integrazione sociale. Credo pure che la mia condizione di donna mi abbia aiutato molto nel mio lavoro. Quello della finanza è un mondo prettamente maschile, ed esiste un alto tasso di aggressività¡ e di confronto personale. Le donne in questo mondo non portano quell'aggressività¡ maschile e non creano attriti personali nelle trattative finanziarie. Queste qualità¡ mi hanno giovato molto in questo settore. E poi le donne in finanza usano molto il «senso comune» che é proprio il cuore dell'economia. A volte, tento di affrontare complicati problemi di finanza con un'ottica domestica, come se si trattasse di un mio problema familiare. Credo di aver preso questa qualità¡ da mia madre. È stata lei che mi ha incoraggiato a studiare e ad andare avanti.
Come si definisce Maria Fiorini Ramirez?
Una donna che ha sempre avuto i piedi per terra. Sono arrivata cosà in alto in maniera graduale e senza mai compromettere i valori che mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia: l'onestà¡ e il rispetto della fiducia accordatami dagli investitori. La finanza non é sempre limpida; dunque integrità¡ e fiducia degli investitori sono importantissimi. Sono molto pragmatica, cambio con il mondo. Ascolto tutti e imparo ascoltando i miei interlocutori. Sono anche molto informale, questa é una qualità¡ che mi ha dato grossi vantaggi in un settore in cui è normale ostentare autogratificazione e potenza economica.
È ancora legata al suo paese d'origine e all'Italia?
Io sono molto riconoscente e orgogliosa di avere un background italiano. L'italiano è la mia prima lingua: penso ancora in italiano. Ho poco tempo per interessarmi delle vicende italiane ma seguo quelle economiche. Negli ultimi mesi sono stata intervistata dal Corriere della Sera e da Repubblica. Cià³ mi ha reso profondamente orgogliosa delle mie radici e di quanto sono riuscita a costruire. Questo é anche merito dell'Italia e della mia italianità¡. L'Italia veicola valori che mi hanno aiutato molto nella vita privata e nel lavoro: la tolleranza, la modestia, la capacità¡ di capire il punto di vista dell'altro. Quando posso, trascorro qualche giorno di vacanza in Italia. Positano è il mio posto preferito. Vesto italiano, la mia casa è arredata con mobili italiani. Ho girato il mondo in lungo e in largo, e in ogni luogo ho percepito quanto l'Italia sia amata anche alla luce dei valori della tolleranza e dello stile di vita che riesce a trasmettere. E poi l'Italia, negli ultimi anni, ha conquistato spazi di mercato consistenti in Nord America, soprattutto nella moda, nell'artigianato, nel design ma anche nell'alta tecnologia. Ciò ha contribuito a rafforzare l'immagine positiva dell'Italia.
Qual è la sua posizione in merito ai recenti scandali finanziari e al forte calo delle borse?
Investire in borsa comporta sempre un rischio di cui l'investitore deve essere consapevole. Tuttavia è necessario educare gli investitori a fare investimenti razionali, e che siano garanzia di qualità¡. Il miraggio dell'arricchimento facile in borsa è molto rischioso e non sempre ha successo. A lungo termine le società¡ che garantiscono integrità e competenza avranno la meglio. Questo è un momento particolare per la finanza mondiale anche alla luce delle tensioni internazionali. Tuttavia sono molto ottimista sulla possibilità di una ripresa dell'economia mondiale.
Lei è impegnata con qualche associazione di volontariato o italoamericana?
Sono quasi sempre in viaggio negli Stati Uniti o in Asia. A volte sto via per settimane. Sono comunque attiva con un'organizzazione, la NYWA New York Women Association, che promuove l'avanzamento delle donne nella finanza, nelle professioni e in politica. Credo che in certi settori della vita professionale, le donne possano dare molto in termini di creatività e integrità , ed è bene favorire la loro ascesa professionale. Ho molti amici italiani anche al di fuori del mondo della finanza, ma ho davvero poco tempo per partecipare agli eventi culturali della comunità¡ italiana. Recentemente sono stata invitata dall'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles a parlare del nuovo assetto economico europeo.