Il bilancio della Caritas antoniana Un anno da record!
Il mese di maggio per la Caritas antoniana è tempo di bilanci. È già pronta la campagna di solidarietà che lanciamo ogni anno in occasione della festa di sant'Antonio (13 giugno), e viene spontaneo voltarsi indietro a guardare la strada percorsa grazie a voi, alla vostra generosità discreta e fedele, alla fiducia che ci avete accordato. Quello che abbiamo alle spalle è stato un anno davvero speciale: 120 i progetti finanziati dall'Asia all'Africa, dall'America latina all'Europa, per un totale di 3 miliardi e 430 milioni circa. Mai eravamo arrivati a tanto! Appena cinque anni fa i progetti approvati erano stati solo una trentina, 55 nel 1995, 85 nel 1996 e 94 nel 1997. Ciò dimostra che la solidarietà antoniana sta crescendo a un ritmo che ha del miracoloso. Sta crescendo non solo in quantità ma anche in qualità : aumentano i progetti di promozione, cioè quelli capaci di combattere alle radici le cause della povertà , mentre si cerca di limitare ai casi di effettiva urgenza - guerre, epidemie, catastrofi naturali - gli interventi assistenziali. In queste pagine cercheremo mensilmente di darvi un resoconto, il più dettagliato possibile, dell'andamento dei vari progetti, ma sono davvero troppi per poter parlare in modo esaustivo di tutti. Adesso ci limitiamo a offrirne solo una visione d'insieme, rimandando ai prossimi numeri il resoconto delle attività più importanti.
America latina
È la zona geografica in cui la Caritas antoniana è intervenuta di più, interessando quasi tutti i suoi paesi: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Ecuador, Guatemala, Honduras, Perù, Uruguay e Venezuela. La spesa complessiva è stata di 1 miliardo e 114 milioni. Il progetto che ha richiesto più risorse un acconto di 150 milioni - riguardava la ristrutturazione di alcune parti delle «Opere sociali Hermano Pedro», un istituto di Antigua (Guatemala) che raccoglie handicappati gravi, abbandonati dalle famiglie, e bambini denutriti. Si tratta di una delle tre iniziative di solidarietà lanciate nella campagna del 13 giugno dello scorso anno. Asia La Caritas antoniana è molto presente anche nel continente asiatico, con 13 progetti, localizzati soprattutto in India. Gli altri paesi interessati sono Filippine, Indonesia e Turchia. Degli 895 milioni investiti in Asia, ben 775 riguardano progetti in favore dei Dalit, la classe più povera ed emarginata dell'India. Si tratta soprattutto di costruzioni di scuole e cisterne per l'acqua, di programmi di formazione al lavoro, di microprogetti agricoli e di acquisto di capi di bestiame.
Oltre a questo progetto più di tipo «assistenziale», sono state finanziate interessanti esperienze di auto-sviluppo: la formazione tecnica e giuridica dei contadini in Brasile e un fondo di accesso al credito in Ecuador, per consentire agli strati più poveri della popolazione di iniziare piccole imprese familiari o di acquistare una casa. Stanno continuando in diversi paesi latinoamericani alcuni progetti, intrapresi negli anni precedenti, a favore di bambini di strada e di mamme sieropositive.
Un'altra importante parte delle risorse - più di 130 milioni - è stata destinata alla costruzione di case per alluvionati della diocesi di Guntur, un progetto iniziato nel 1997 e che è stato presentato nella campagna di giugno di quello stesso anno.
Africa
La Caritas antoniana è particolarmente presente in Uganda e in Eritrea, ma giunge anche in Burkina Faso, Burundi, Congo, Ghana, Kenya, Tanzania, Togo e Zambia, per un totale di 812 milioni circa. Il progetto più impegnativo - un acconto di 170 milioni circa - è stato quello presentato nella campagna di giugno dello scorso anno: due laboratori per la formazione al lavoro dei ragazzi di stra-da di Nairobi in Kenya e un programma di prevenzione e recupero per bambini e ragazzi abbandonati delle periferie. Due iniziative proposte e condotte da padre Renato Kizito Sesana. Ben 15 progetti, per un totale di 226 milioni sono stati realizzati in Uganda, paese particolarmente colpito dalla guerriglia e dall'Aids. Si tratta, in particolare, della costruzione di pozzi e cisterne, di aule scolastiche e laboratori per la formazione professionale, di programmi di aiuto ai contadini e di acquisto di bestiame. Europa La Caritas antoniana non dimentica le situazioni di particolare indigenza ed emarginazione più vicine a casa nostra: in particolare 102 milioni dei 608 impiegati per l'intero continente, sono stati usati per migliorare le condizioni di vita dei bambini rinchiusi negli orfanotrofi rumeni. Un altro importante contributo è stato dato per concludere la costruzione di una strada in Albania, via di comunicazione indispensabile per rendere accessibili alcune zone isolate, consentendo lo sviluppo di un rudimentale commercio. Il progetto era stato presentato nel giugno del 1996 e solo ora è stato completato a causa dei problemi politici e sociali che hanno interessato il paese. Gli altri paesi europei toccati dalla solidarietà antoniana sono stati: Polonia, Portogallo, Russia e Ucraina. Circa 120 milioni sono stati assegnati per la ricostruzione dopo il terremoto in Umbria.