Il Brunelleschi della Valmareno
A vederlo sembra un tranquillo signore di 83 anni che si gode la vecchiaia circondato dall'affetto della moglie e dei cinque figli maschi in quel di Guaporé, cittadina del Rio Grande do Sul, il più meridionale degli Stati brasiliani.
E invece Emilio Benvenuto Zanon è un personaggio straordinario perché, pur essendo ";come lui stesso si definisce ";semianalfabeta, ha progettato più di duecento chiese negli Stati del Rio Grande do Sul, di Santa Catarina, del Paranà¡, del Mato Grosso, in Argentina e in Paraguay. Non solo. Di queste e di molte altre, ha disegnato anche le vetrate e ha curato gli affreschi.
Nato nel gennaio del 1920 nella frazione di Valmareno, nel comune di Follina, laddove le ultime propaggini della provincia trevigiana si confondono con quella bellunese, Zanon aveva pochi anni quando i suoi genitori decisero di emigrare in Brasile alla ricerca di una vita migliore.
E nel Rio Grande do Sul, i Zanon non dovettero faticare ad ambientarsi, dal momento che il vasto Stato brasiliano (grande più o meno quanto l'Italia, isole escluse), ha rappresentato una delle mete della grande migrazione italiana (e triveneta in particolare), a partire dall'ultimo quarto del XIX secolo.
Oggi in quelle terre vivono milioni di discendenti di quei pionieri. Milioni di persone che, nonostante il secolo trascorso, hanno mirabilmente saputo mantenere ben salde tradizioni, lingua e costumi dei loro antenati. Non è stata certo una fanciullezza agiata quella di Zanon, contrassegnata com'è stata dal lavoro e dal sacrificio: prima lustrascarpe all'ingresso delle chiese per racimolare un po' di spiccioli, poi venditore ambulante di frutta, poi ancora aiuto muratore e muratore. Tutto questo nei primi quindici anni di vita. Anni nei quali si veniva sviluppando in lui un crescente interesse per l'architettura, la pittura, le sacre rappresentazioni e l'armonia delle forme.
La scuola era lontana parecchi chilometri e allora Zanon imparò a leggere sulle pagine della Bibbia. La sua successiva formazione artistica non è avvenuta sui banchi di scuola o frequentando le aule universitarie, ma si è basata sullo studio, da autodidatta, delle opere e dei progetti di Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci, dai quali rimase letteralmente estasiato.
Edifici sacri tematici
Se lo studio dei maestri dell'architettura certamente affinò, nell'oriundo italiano, il gusto per il bello e per il senso delle proporzioni, questo da solo non bastò a far stare in piedi opere architettoniche complesse come le cattedrali e le chiese. C'era bisogno d'impadronirsi anche delle tecniche costruttive. Ecco, dunque, il nostro alle prese con decine di manuali tecnici ma anche con la pratica di muratore, a tirare su case per apprendere ";mattone dopo mattone "; i segreti del mestiere.
Corrono gli anni Quaranta del secolo scorso quando il vescovo di Passo Fundo, nel nordest del Rio Grande do Sul, gli commissiona la costruzione di una cappella. È il primo lavoro dell'«architetto» Zanon, cui seguiranno centinaia di chiese e cattedrali, migliaia di affreschi e vetrate artistiche.
Zanon racconta che molti dei suoi edifici sacri sono tematici. Quella che lui considera una delle opere più riuscite, la Cattedrale di Toledo, nello Stato di Paranà¡, è stata ispirata dalle tragiche vicende della Guerra dei Sei Giorni e rappresenta una specie di oasi con il corpo centrale circolare e il «campanile» che richiama le forme di una palma. L'oasi dell'anima. In questo, così come in altri lavori di Zanon, si nota una commistione armoniosa fra i dettami classici e le ardite simmetrie moderne che hanno fatto dell'architetto brasiliano Oscar Niemeyer uno dei più stimati interpreti a livello mondiale.
Naturalmente, Zanon non sa neppure che cosa sia un computer. I suoi progetti, oggi come un tempo, sono vergati a mano con una rapidità impressionante e poi ";se necessario"; trasposti in versione digitale da un gruppo di studenti di architettura che lo coadiuvano.
La Cattedrale di Foz do Iguaà§u
La definitiva consacrazione del genio creativo di Zanon è giunta nel 2001 quando l'oriundo italiano è stato proclamato vincitore del concorso per la realizzazione della Cattedrale di Foz do Iguaà§u, una delle città brasiliane più visitate dal turismo nazionale e internazionale in virtù della grande attrazione offerta dalle bellissime cascate.
Alla gara hanno partecipato decine di titolati architetti di tutto il Paese, ma la commissione ha scelto proprio il lavoro di Zanon, e la Santa Sede, da parte sua, non solo ha dato il placet ma ha conferito all'oriundo italiano il titolo di Commendatore.
I lavori inizieranno quest'anno. L'opera si presenta ancora una volta a tema, ed è densa di significati allegorici: la Cattedrale avrà tre facciate uguali, a rappresentare i tre Stati (Brasile, Argentina e Paraguay) che proprio nei pressi trovano i loro confini politici. Le vetrate artistiche raffigureranno i santi patroni delle tre nazioni. L'interno dell'edificio è stato studiato per alleviare il più possibile il clima molto umido della zona e per sfruttare al meglio la luce naturale. L'originale «campanile» consta in realtà di una torre panoramica alta 60 metri sovrastata da un crocefisso. La torre-campanile sarà aperta al pubblico e dalla sua sommità si potrà ammirare il «Ponte dell'Amicizia» che segna il confine tra Brasile e Paraguay.
Quando chiediamo a Zanon a quali progetti stia lavorando, egli si dice un po' preoccupato perché, oltre al grande impegno per l'erigenda cattedrale, sta lavorando contemporaneamente ad altre dieci opere. E la giornata è fatta solo di ventiquattr'ore! Nella sua casa di Guaporé, circondato dall'ammirazione dei cinque figli e della moglie Zaida Ines, Zanon si schernisce per i nostri complimenti e afferma con tutto il disincanto dei suoi 83 anni: «sono solo un semi-analfabeta... non so se mi merito tanta popolarità ». Quando si dice «avere un dono di natura».