Il Circolo, donne con classe

Duecento socie, ingegnose e determinate, danno vita ad un'organizzazione benefica che promuove iniziative in campo culturale, ricreativo e sociale.
17 Febbraio 2006 | di

LONDRA

Una visita alla Kenwood House, un palazzo neoclassico carico di opere di Rembrandt, Turner, Raynolds, Gainsborough, nel quartiere di Hampstead, a nord di Londra, o il concerto di Maurizio Pollini al Royal Festival Hall o ancora una conferenza sulle cellule staminali al celebre Guy";s Hospital, potrebbero, di primo acchito, non aver nulla in comune, e rappresentare attività  di svago per chi ha tempo e soldi da spendere. Nulla di tutto questo. Ad accomunare questi eventi è l";interesse di un gruppo di donne italiane residenti a Londra che hanno unito l";utile al dilettevole. L";Associazione Il Circolo, arrivata ormai al suo XI anno di vita, è nata per la diffusione della cultura italiana in Inghilterra ma anche del volontariato, al fine di promuovere nobili iniziative come l";assegnazione, ogni anno, di alcune borse di studio.
La ricetta è semplicissima: un ormai nutrito gruppo di socie si unisce in varie occasioni, e con una piccola donazione raccoglie un fondo che, unito ad altre attività , permette all";Associazione di donare copiosamente sia ai privati che ad enti pubblici e associazioni di volontari. Nel 2005 l";Associazione è stata riconosciuta dallo Stato inglese quale ente morale e, diventando legale, ha avuto il giusto riconoscimento per gli sforzi compiuti, prima di tutto dalle fondatrici: cinque donne unite dal desiderio di darsi da fare e dall";amore per l";Italia.
«Era il 1994 "; ci racconta Elisa Provini Walker, socia fondatrice ed ex presidente del Circolo "; e incontrandomi con alcune amiche, tra cui l";allora direttrice del Victoria and Albert Museum, nacque l";idea di raccogliere il denaro per acquistare una teca in cui porre un delicato busto di terracotta di Papa Leone X che aveva commissionato i famosi cartoni di Raffaello di cui si stava allestendo una mostra nel museo. La somma richiesta era tra le 4.000 e le 7.000 sterline (circa tra i 5.800 e i 10.150 euro). In quattro mesi raccogliemmo oltre 11.000 sterline (circa 15.950 euro). Da allora capimmo che con un po"; di buona volontà  e fantasia, potevamo contribuire a realizzare opere di beneficenza, e quindi fondammo l";Associazione». Il carattere del Circolo è sempre stato culturale, «per nulla togliere "; aggiunge Elisa "; alle associazioni italiane già  esistenti che avevano un carattere spiccatamente sociale». Così un piccolo gruppo di donne, per lo più provenienti dal mondo accademico italiano, spesso sposate con operatori della City di Londra, cuore finanziario della capitale inglese, e con la possibilità  di dedicare parte del proprio tempo al volontariato, iniziarono un";avventura che le ha portate a distinguersi per il livello delle proprie attività , per i risultati ottenuti e per gli ingenti fondi che ogni anno l";Associazione riesce a raccogliere. «L";obiettivo principale "; spiega Elisa "; è l";assegnazione delle borse di studio a giovani, per lo più ricercatori universitari, che stanno per iniziare un master o un Phd. Non è importante la loro provenienza bensì il loro interesse per l";Italia e per la sua cultura». Ecco dunque che nel corso degli anni, il Circolo ha distribuito circa 90 borse di studio nei campi più disparati: dalla filosofia alla musica, dalla medicina all";arte, dall";ingegneria all";archeologia, ecc. I beneficiari provengono in gran parte dall";Italia e dall";Inghilterra, ma anche da Russia, Sri Lanka, Giappone, Moldavia, Danimarca, Germania, ecc.
«Ogni anno il Comitato deve selezionare decine di domande "; continua la signora Provini Walker ";, e di solito i candidati hanno un ottimo curriculum di studi ed eccellenti referenze accademiche. Il contributo economico può andare da un minimo di 300 sterline (circa 435 euro) a 5.000 sterline (circa 7.250 euro), e dipende dalle esigenze». La consegna delle borse di studio avviene alla presenza dell";ambasciatore d";Italia a Londra, la cui consorte, fin dalla fondazione, è socia onoraria del gruppo e che, con il suo patrocinio dell";Associazione, contribuisce al successo degli eventi organizzati. «Abbiamo sempre puntato su un Comitato onorario "; aggiunge Elisa "; di persone conosciute che ci davano credibilità  e ci aprivano la porta in diversi ambienti». Così è stato relativamente facile programmare un calendario fittissimo di eventi culturali che costituiscono il cemento dell";Associazione che continua ad attirare nuove socie.
Tramite il passaparola e le amicizie, si organizzano conferenze, visite a castelli, a giardini e parchi inglesi, si fanno pranzi e cene, sfilate di moda, visite a mostre e musei. In queste occasioni, non solo si raccolgono fondi ma si costruiscono amicizie e si pianifica per il futuro. «Per i miei primi quindici anni in Inghilterra "; ci confessa Luisella Strona, tesoriera dell";Associazione "; mi ero integrata nel mondo anglosassone a scapito del rapporto con l";Italia. Poi sono venuta a conoscenza del Circolo, e da allora ho ripreso il contatto con la mia lingua e la mia cultura oltre ad aver costruito belle amicizie». Luisella monitorizza la contabilità  dell";Associazione e, trattandosi di puro volontariato, ogni penny è importante. «Ognuna di noi, oltre alla tessera annuale e alla quota di partecipazione per ogni evento, mette a disposizione il proprio tempo, le proprie capacità  e spesso i propri mezzi al fine di contribuire alla buona riuscita di ogni nostra attività . Essendo programmatrice di software e cavandomela con i computer, mi occupo di redarre il bollettino mensile che spedisco alle socie via e-mail». Lo spirito di collaborazione è evidente nelle occasioni sociali come il Bazaar organizzato presso un palazzo municipale nella celebre King";s Road, nella zona di Chelsea, residenza anche di molti italiani, che si tiene ogni novembre. «Si tratta "; continua Luisella "; di una grande fiera basata in gran parte su prodotti italiani di espositori che affittano gli spazi dal Circolo. Altri banchetti vendono i prodotti offerti dalle aziende italiane, ma il banchetto che ha sempre più successo è quello del cibo italiano!».
I fondi raccolti vengono donati a una serie di altre istituzioni. «Ogni anno "; prosegue Elisa Provini Walker "; doniamo 10.000 sterline al Somerville College dell";Università  di Oxford quale contributo all";insegnamento dell";italiano. Altri fondi vanno all";Associazione Visitatori Volontari Italiani che visitano i connazionali carcerati in Inghilterra, a Villa Scalabrini, la casa di riposo di pensionati italiani poco fuori Londra, al St. Peter";s Project, l";ente di recupero dei tossicodipendenti italiani, fondato da padre Carmelo di Giovanni, e altri ancora».
L";Associazione conta attualmente circa 200 iscritte a cui si sono aggiunti alcuni uomini, il più delle volte consorti e amici delle socie, e da quest";anno uno di loro farà  parte del Comitato direttivo. «Il nostro gruppo è nato per iniziativa di alcune donne "; continua Elisa "; e per motivi di logistica degli eventi (la maggior parte sono diurni, durante l";orario lavorativo di molti uomini, ndr) è sempre stato diretto da noi. Un esempio di come un gruppo di donne è riuscito a raggiungere ottimi successi per buone cause». Un motivo in più per festeggiare la donna l";8 marzo? «Direi di sì "; conclude Elisa ";. La donna può dare il massimo di sé nel focolare domestico ma anche sul lavoro, e nel nostro caso, nel campo della beneficenza. Già  Omero aveva esaltato l";intelligenza di Penelope che teneva a bada i Proci in attesa di Ulisse, tessendo e disfacendo la tela. Con un po"; di organizzazione, entusiasmo e buona volontà , abbiamo ottenuto successi che hanno oltrepassato le nostre aspettative».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017