Il cuore diviso tra mamma e papà

I bambini che vivono nella bufera di famiglie che si stanno sgretolando, affrontano spesso un disagio così forte e prolungato, che i danni non tardano a mostrarsi. È indispensabile tutelarli, anche ricorrendo a consulenti esperti della mediazione familiar
09 Dicembre 2001 | di

La famiglia è un gruppo sociale di fondamentale importanza per la crescita di un bambino, oltre a rappresentare il luogo deputato a soddisfare i suoi bisogni.

Purtroppo, le famiglie disgregate, con un solo genitore, ricostituite dopo la separazione o il divorzio stanno aumentando sempre più. Si tratta di un fenomeno complesso che la società  ha il dovere di affrontare e arginare, analizzando e curando, in tempi purtroppo lunghi, gli elementi «deboli» del sistema famiglia.

Ma intanto, che ne è dei tanti bambini che vivono nella bufera di famiglie che si stanno sgretolando? Spesso subiscono un disagio così forte e prolungato che i danni non tarderanno a mostrarsi.

La storia di Lorella

Lorella all`€™anagrafe è una bambina di dieci anni, ma in realtà  è lei che si prende cura della sua famiglia, come e più di un adulto. I suoi genitori sono da tempo in crisi. Già  prima che lei nascesse avevano smesso di andare d`€™accordo. Le aspettative che ciascuno nutriva nei confronti dell`€™altro sono andate deluse: la mamma troppo giovane cercava un uomo che la proteggesse e la valorizzasse; il padre troppo dinamico cercava una donna efficiente che lo sostenesse nella sua attività  commerciale. Ben presto hanno cominciato a rinfacciarsi la mancanza di reciproco sostegno e i loro toni critici, via via più incandescenti, hanno amareggiato l`€™infanzia di Lorella.

La bambina di frequente si è trovata in mezzo alle accese discussioni dei genitori, accaniti nella vicendevole ricerca di motivi che spiegassero l`€™incapacità  dell`€™altro: «Tua madre è incapace di governare la casa`€¦», «Tuo padre non sta mai con noi...». Spesso ha cercato di metterli d`€™accordo, anche attraverso incredibili giochi che rivelavano il suo dramma interiore: «Facciamo finta che io sono la mamma e voi siete i miei bambini cattivelli`€¦». Purtroppo, si è anche spesso sentita trascinare da una parte o dall`€™altra: «Non ne posso più di tuo padre, tu vuoi venire con me, vero?»; «Lascia perdere quella stupida di tua madre, vieni fuori con me che ti compro un regalino». Ne è uscita una bambina confusa, con i sensi di colpa per non essere riuscita a mettere d`€™accordo i genitori, schierata ora da una parte ora dall`€™altra, interiormente dilaniata.

La sua gioia di vivere si è rarefatta, il suo rendimento scolastico è crollato, mentre i genitori si rinfacciavano reciprocamente di non riuscire a seguire la figlia negli studi.

Quando i genitori in crisi hanno avviato le pratiche della separazione legale, ciascuno dei due chiedendo che la figlia gli venisse affidata, Lorella è crollata in uno stato depressivo preoccupante.

Bambini e separazioni

Sono sempre di più i bambini che vivono una situazione relazionale difficile a causa della separazione dei genitori. Perché la separazione è solo l`€™aspetto esterno, per quanto grave, di una situazione di pesante conflitto della coppia. I due coniugi possono essere talmente pieni di rabbia, delusioni e rancori reciproci, da dimenticare che sono prima di tutto genitori e che i loro figli hanno bisogno di voler bene a entrambi.

I figli che in una crisi familiare non vengono presi in considerazione, si scontreranno prima o poi con gravi difficoltà  nel costruirsi un`€™identità  serena. Essi, infatti, sono stati costretti dalla propria storia familiare a sostenere il peso di un legame (quello dei propri genitori), carico di emozioni e sentimenti negativi continuamente attizzati («Quando vai da tuo padre ritorni tutto sporco: è il solito incapace»; «Naturalmente dici che preferisci stare con tua madre, con lei fai quello che vuoi»).

I coniugi in crisi, quindi, dovrebbero preservare la propria genitorialità  a ogni costo, magari anche con l`€™apporto di consulenti esperti della mediazione familiare che li aiutino a superare la rabbia, la delusione, il desiderio di rivendicazione.

Lo devono ai propri figli che hanno il diritto di mantenere un legame sereno con chi ha donato loro la vita.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017