Il disegno di José
Oggi mi trovo in Ecuador per conto di Caritas Antoniana. Entro in una scuoletta di campagna. Intrufolo l’obiettivo in una classe, cercando di non rompere l’incanto della concentrazione. Bambini di cinque, forse sei anni, sdraiati su un pavimento a listoni, disegnano su un foglio bianco. La maestra ha dato un tema, qualcosa del tipo «il mio sogno più grande». C’è chi ha abbozzato un cane, chi un pallone "vero". Il disegno di quello che dopo mi presenteranno come José non lo capisco subito. Mi avvicino e finalmente metto a fuoco. Il tratto tremulo, che quasi spacca il foglio nei punti in cui la carta copre le fessure del pavimento, è una casa! José a cinque anni sogna una casa! Mi domando se il suo desiderio non sia, per noi frati venuti fin qui, come una specie di stella cometa. Da captare e seguire tra i tanti bisogni di questa povera gente, per provare a capire qual è il bene più grande per loro.