Il futuro è «Gia» qui
Nel dicembre 2008 si tenne a Roma il primo raduno mondiale dei giovani italiani nel mondo. Erano circa 400 i rappresentanti delle comunità giovanili affluiti nella capitale da ogni continente. La delegazione dell’Australia, guidata da Marie Claire Cassisi, era costituita da una trentina di giovani di ogni Stato. L’anno prima, nel 2007, era nata la Gia – Giovani italiani Australia – con il supporto del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie) e dei Comitati italiani all’estero (Com.It.Es.), proprio per preparare il raduno di Roma e presentare una piattaforma di progetti a quella grande assemblea. La delegazione australiana fece bella figura, grazie anche alla preparazione che aveva preceduto l’evento italiano, con alcune conferenze per individuare i progetti da portare a Roma.
Dopo il successo di quel primo raduno, l’associazione ha continuato su base australiana a mantenere un contatto diretto con delegati e soci. Ha pubblicato mensilmente una newsletter sul sito internet www.gia.org.au, per informare di quanto si svolgeva nei vari Stati, a Perth come a Brisbane, a Melbourne come a Sydney e Adelaide.
Continuità strategica
Tenendo presente la vastità dell’Australia, che con oltre 10 milioni di km² è circa 30 volte più grande dell’Italia, va riconosciuto ai giovani dirigenti della Gia il merito di aver tenuto uniti tanti gruppi, anche quelli che si formano come meteore e sono soggetti a un facile processo di scioglimento.
Del resto, il problema della continuità è centrale. Ad esserne convinto è Sir James Gobbo, governatore dello Stato del Victoria dal 1997 al 2000 (primo non anglosassone a ricoprire quest’alta carica) e commissioner, commissario responsabile delle relazioni tra il Victoria e l’Italia. Di ritorno da un viaggio nel Bel Paese, interpellato sulle iniziative di promozione dei rapporti bilaterali, rispose che i progetti erano tanti e tutti validissimi, ma con un problema vero, cioè proprio la «continuità».
Va dunque dato atto e merito all’associazione Giovani italiani Australia di essere ancora, dopo tre anni, la punta di diamante dei gruppi giovanili che operano all’interno della comunità italiana nel continente. Ovviamente, col passare del tempo, alcuni dirigenti – per motivi di studio, lavoro, e per aver varcato la soglia limite dei 35 anni – hanno lasciato le file dell’associazione; ma l’interesse è cresciuto ugualmente e le file della Gia si sono infittite.
Da associazione a federazione
Dopo il Forum a Sydney del novembre 2009, curato da Sandra Pitronaci, con circa 70 partecipanti, ad aprile 2010 si è tenuta l’assemblea generale Gia, al Centro culturale italiano di Forrest (Canberra). Il presidente del nuovo Comitato direttivo, in sostituzione di Antonio Marino, è diventato Danilo Cascapera, proveniente dallo Stato del New South Wales: «Bisogna rafforzare la Gia – ha affermato Cascapera –, creare una struttura manageriale, e fare marketing per promuovere l’associazione tra i giovani in ogni Stato».
È così che, alla fine di ottobre 2010, è stata indetta a Sydney un’assemblea straordinaria, la Special general meeting (Sgm), per studiare da vicino la situazione e adottare una nuova costituzione. L’assemblea, infatti, ha deciso di dare un nuovo impulso alle proprie attività, diventando una Federazione di gruppi e associazioni giovanili che si riconoscono nell’impegno di promuovere la cultura italiana. Il presidente confermato della Federazione è Talis Evans: laureato in Scienze economiche e finanza nel South Australia, ha frequentato di recente un corso intensivo (100 ore in 6 settimane) di lingua italiana alla Società Dante Alighieri di Camerino (Marche), parte integrante della laurea. L’esperienza diretta dell’Italia ha ravvivato il desiderio di essere un buon presidente della Gia: «Il 2011 – sostiene Talis – sarà un anno interessante, perché stiamo lanciando l’idea di una Federazione che offra un servizio adeguato ai gruppi e ai giovani iscritti. Incoraggiamo le associazioni giovanili a entrare in rapporto con noi. In ogni Stato abbiamo due o tre delegati che hanno il ruolo di stimolare e organizzare iniziative per le singole realtà. Alcune associazioni si sono subito iscritte: il Melbourne university italian social club (vedi box), It.sa (Italian south Australia) e Italian Guide (Nsw), Giovani veneti nel mondo (Nsw). Attendiamo l’adesione di tutti i gruppi giovanili già bene organizzati, in vista di un convegno che pensiamo di tenere a Melbourne a novembre 2011».
A Melbourne sono attivi anche la Victorian youth association (che collabora con l’Istituto italiano di cultura), il Circolo giovanile italiano, il gruppo toscano «I Girasoli», L’Apulian youth association, Next generation (Sardinian association), New generation (Anzano di Puglia), Youth italian society, e altri ancora.
Le attenzioni per i neoarrivati
Nel contempo, si è verificato un fatto nuovo, e cioè l’interesse verso la Gia di giovani venuti dall’Italia per studio o lavoro, con il permesso di soggiorno di un anno. Già nella delegazione romana era presente Sonia Rossetti, selezionata dal Com.It.Es. del New South Wales come rappresentante dei nuovi emigrati in Australia. «Il contributo di noi italiani appena emigrati – afferma Sonia – è fondamentale in Gia, perché ci mette nella condizione di capire meglio l’Australia e gli italo-australiani, e dall’altra parte fa sì che l’Italia di oggi sia davvero rappresentata».
In questa direzione si è mossa la pubblicazione di Prima fermata... Queensland – Informazioni per i viaggiatori, lusinghiera iniziativa del Consolato d’Italia a Brisbane, insieme al Com.It.Es. per il Queensland e il Territorio del Nord e al Gia. Il libro è frutto di comuni riflessioni e considerazioni derivanti dalle numerose richieste di assistenza che pervengono da italiani, turisti e uomini d’affari. Nella prefazione del libro l’ambasciatore d’Italia in Australia, Gianludovico De Martino di Montegiordano, ricorda che 60 mila nostri connazionali vengono in Australia ogni anno e una buona parte di essi in Queensland: molti sono giovani (circa 5 mila) con un visto vacanze lavoro, che hanno deciso di investire nella loro formazione linguistica e professionale in Australia; ad essi si affiancano studenti universitari, professionisti che intendono creare legami economici, o più semplicemente connazionali che desiderano ricongiungersi ai loro cari.
A Melbourne va forte
l’Italian Social Club
Un quadro generale del movimento universitario italiano di Melbourne ce lo offre Federica Cologni, operations manager del Melbourne university italian social club, aderente alla Gia. «Le associazioni studentesche italiane delle università di Melbourne, Monash e Swinburne, pur avendo già organizzato nel corso dell’anno alcuni eventi emozionanti, sono alle prese con progetti di grande interesse, tra i quali il lancio del loro nuovo blog (tuttora in costruzione). “O’week” (la settimana che di rito precede l’inizio delle lezioni universitarie), tradizionalmente colma di festeggiamenti in tutte le università del Paese, ha dato l’opportunità ai nuovi allievi di aderire alle varie associazioni universitarie. Il comitato del Melbourne university italian social club è rimasto di stucco quest’anno al conteggio degli aderenti. Il numero dei tesserati alla fine della prima giornata ha addirittura superato il totale complessivo del 2009. Il numero è da record, raggiunto nell’arco di sole tre ore, all’alba di un anno pieno di avvenimenti, tra i quali il tradizionale ballo universitario. La comunità giovanile italiana è dunque più attiva che mai a Melbourne. Si tratta di persone di nuova emigrazione, figli di emigrati, studenti italiani qui per uno scambio culturale e infine persone semplicemente interessate a imparare di più della nostra bella cultura».
Info: sito http://muitalianclub.org