Il granoturco oltre le qualità alimentari. Curarsi con il mais

Originario delle Americhe, il mais approdò in Europa solo con Cristoforo Colombo ed ebbe una diffusione molto lenta. Non è solo un fondamentale prodotto alimentare, ma un insospettabile rimedio con notevoli virtù purificanti e diuretiche.
16 Settembre 1998

I l mais, volgarmente noto come «granoturco», è originario dell'America, dal Perù fino al Canada. Fu portato in Spagna da Cristoforo Colombo nel 1493 con il nome indigeno di «mais», ma in Europa si diffuse molto lentamente. Il nome latino di questa graminacea dalle notevoli dimensioni (anche 2 metri o più di altezza) è «zeta mays l». In un unico nome Carlo Linneo racchiuse tutte le diverse specie agrarie allora conosciute. In base alla lunghezza del ciclo vegetativo, queste varietà  vengono distinte in maggenghe, che si seminano in primavera, e cinquantine o quarantine, che si seminano in estate, dopo la mietitura, per avere un secondo raccolto.

Il mais è una pianta annua con radici legnose disposte a fascio; il fusto (culmo) è semplice, robusto, eretto e completamente rivestito di foglie avvolgenti, assai larghe e lanceolate. Sulla stessa pianta sono presenti sia fiori maschili che femminili disposti in infiorescenze ben distinte tra loro: quelle maschili sono riunite alla sommità  del fusto (pennacchio), mentre le femmnili (pannocchia), una o poche, avvolte in brattee (cartoccio), caratteristiche per la presenza di lunghi stimmi che pendono fuori dalla sommità  delle bratte, sono inserite ascellarmente in un nodo dello stesso fusto. Il frutto (cariosside) è un chicco tondeggiante e compresso, lucido, solitamente di colore giallo più o meno intenso. Fatta astrazione dalla sua importanza alimentare, il mais è stato usato dalla medicina popolare in diversi modi: la farina, per uso esterno, nel trattare contusioni ed altri problemi cutanei e gli stimmi o «barbe», per la particolare utilità  nel curare le patologie urinarie.

Gli stimmi, che sono la parte più usata in medicina, contengono sali di potassio, olio essenziale, resina e sostanze grasse, vitamina K, acido salicilico, mucillagini, glucosio e maltosio, allantoina. Le principali proprietà  terapeutiche sono: diuretica (possono triplicare o quintuplicare il volume urinario), e sedativa (attenuano le manifestazioni dolorose in virtù di un'azione spasmolitica sulla muscolatura liscia) degli spasmi nelle affezioni delle vie urinarie. Vengono impiegati nella litiasi renale (uratica e fosfatica); renella, cistite cronica. Il loro uso per questo tipo di terapia, anche se prolungato nel tempo, non presenta pericoli. Sono pure disintossicanti ed accelleranti l'eliminazione delle scorie metaboliche nella psoriasi e in tutte quelle malattie dove è importante una buona funzionalità  renale e, proprio per questa azione sia depurativa che diuretica, sono usati come coadiuvanti delle terapie dimagranti e nel trattamento dell'obesità . Grazie alla presenza dell'acido salicilico e alle proprietà  diuretiche, danno esito favorevole, a livello dell'apparato locomotore, nel trattamento delle forme reumatiche e della gotta. In letteratura viene segnalato anche il loro utilizzo nel trattamento di lievi patologie epatiche: stimola la produzione di bile a livello del fegato e ne facilita il deflusso dalla cistifellea all'intestino, azione che non determina né esagerato aumento della motilità  intestinale, né diarrea. Importante: dal germe dei semi e dai semi in toto si ricava un olio alimentare molto valido dal punto di vista dietetico.

 

     
  • Un ottimo diuretico si   ottiene facendo bollire per un quarto d'ora in due litri di acqua 30 grammi di   stimmi di mais. Filtrato ancora tiepido, questo decotto riesce a quadruplicare   la diuresi in ventiquattr'ore senza affaticare i reni. Alla dose di 3 - 5   tazze al giorno,è adatto a risolvere il gonfiore alle gambe provocato dai   disturbi cardiaci; nel caso di infiammazioni vescicali, nefrite, calcoli   renali, gonfiore alle gambe dovuto a gravidanza, la dose è di 2 tazze al   giorno. 
  • Con la farina si prepara   invece un cataplasma contro la sciatica: mettere in un recipiente dotato di   chiusura ermetica 1 parte di farina gialla, 2 parti di buona grappa, 1 parte   di fichi secchi tritati e pestati e 0,1 parte di senape nera in polvere;   lasciare macerare per due giorni, quindi stendere la polentina ottenuta sulla   parte malata preventivamente unta con abbondante olio di oliva e lasciare, se   possibile, per almeno due o tre ore. Il rimedio è un po' doloroso, ma molto   efficace.
Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017