Il Parlamento si allarga

Il voto in loco e l’eleggibilità dei connazionali all’estero aprono un capitolo nuovo della nostra storia. Ora gli italiani nel mondo potranno incidere sulle scelte politiche del loro Paese d’origine.
01 Febbraio 2002 | di

 Dopo che il Senato italiano ha approvato definitivamente la legge che consente agli italiani residenti all";estero di votare nei Paesi d";adozione "; e anche di essere eletti "; già  a partire dalle prossime elezioni politiche, esprimiamo ancora una volta la nostra soddisfazione, rammaricandoci però dei troppi anni passati nell";attesa di vedere riconosciuto questo diritto ai nostri connazionali. Un sentimento di gratitudine va ai pochi e tenaci uomini politici che da decenni hanno creduto a questa causa: sotto lo stimolo di Mirko Tremaglia, oggi Ministro degli Italiani nel Mondo, essi sono riusciti a far approvare dal Parlamento, con un consenso trasversale, e modificando alcuni articoli della nostra Costituzione, una delle leggi più avanzate nel mondo. Essa prevede un meccanismo che suddivide l";ampio collegio (Circoscrizione estero) in quattro ripartizioni: Europa, con Russia e Turchia; America Meridionale; America Settentrionale e Centrale; Africa con Asia, Oceania e Antartide. In ogni ripartizione sarà  eletto un deputato e un senatore; i rimanenti in proporzione al numero di elettori che risiedono nelle quattro ripartizioni.

Il consenso quasi unanime con cui la legge è stata approvata, appare oggi come un atto riparatore degli incomprensibili stop e degli innumerevoli cavilli che avevano bloccato la riforma. Oggi l";obiettivo raggiunto non riconosce solo un diritto fondamentale di cittadinanza, ma vuole esprimere la svolta politica sul futuro dei rapporti dell";Italia con i suoi connazionali all";estero. Se infatti è una risposta alla loro domanda e a quella delle associazioni, dei sindacati, dei patronati e di altre realtà  culturali e sociali, la sua attuazione, per divenire operativa ed efficace, richiede sinergie d";iniziative e un coordinamento di risorse. Oltre all";aggiornamento dell";Anagrafe per gli italiani all";estero, perché gli obiettivi della legge siano raggiunti è necessaria una presenza più attiva degli Istituti governativi e una maggiore organizzazione della rete consolare, per preparare e seguire lo svolgimento delle campagne elettorali all";estero; un costante impegno formativo e informativo "; soprattutto da parte dei media che con i connazionali all";estero mantengono da anni un rapporto privilegiato "; per recuperare partecipazione alla vita politica, culturale e sociale del nostro Paese.

I Ministeri degli Esteri e degli Italiani nel Mondo; il Cgie che negli ultimi due anni è stato oltremodo attivo; le Regioni che hanno assunto un ruolo particolare con i corregionali all";estero; le associazioni provinciali, regionali e i club che per tradizione storica hanno operato a favore dei loro soci, si trovano davanti a una grande sfida: devono investire nelle idee, aprirsi alla domanda delle nuove generazioni, divenire poli di italianità .

Rivolgendo però la nostra attenzione alla maggior parte degli italiani totalmente inseriti nella vita civile e politica dei Paesi d";accoglienza, cosa può significare per loro l";approvazione della legge sul voto all";estero? È certamente un segno d";attenzione che l";Italia ha voluto dare a tutti i suoi figli, in possesso o no del passaporto italiano. La sua approvazione è coincisa con la grave crisi economica e sociale che ha coinvolto l";Argentina, un Paese che ha accolto milioni d";italiani. Un fatto che ha suscitato preoccupazione e solidarietà , ma anche gli interventi di governo, regioni e associazioni italiane.  C";è quindi una concreta volontà  di recuperare rapporti perduti e l";approdo in Parlamento di 18 italiani residenti all";estero offre loro la possibilità  di trasmettere a tutta l";Italia l";eredità  di 150 anni di epopea migratoria con tutte le sue sofferenze, le sue conquiste e la sua cultura. Se non saranno condizionati dalle vecchie logiche dei partiti, ma si renderanno attenti ai bisogni e alle attese delle nostre comunità , essi potranno essere delle antenne capaci di allargare visioni e rapporti politici, culturali ed economici con i Paesi dell";Unione Europea, del Mercosur e di altri continenti. A conferma del fatto che la storia delle migrazioni è il frutto di una lunga tradizione di rapporti e di conquiste maturati nell";alveo di culture di Paesi diversi.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017