Il personaggio Margaret Fishback Powers : nella sabbia l'impronta di Dio
In Italia Orme nella sabbia, versione diFootprints, è uscito nel gennaio 2005 (Edizioni Emp) ed è la vera storia di una poesia che ha ispirato milioni di lettori. Il libro è di Margaret Fishback Powers , pubblicato in inglese nel 1993 e poi tradotto in portoghese, spagnolo, francese, tedesco e giapponese. Per molto tempo si è pensato che la poesia Ho fatto un sogno, oggi universalmente nota come «Orme nella sabbia», fosse stata composta da un anonimo brasiliano. In realtà, è opera della scrittrice canadese, che la compose nel 1964 a Echo Lake Youth Camp, in Kingston (Ontario): era un fine settimana nel quale si celebrava il giorno del Ringraziamento. Assieme al marito Paul, Margaret per una quarantina d’anni ha vissuto in giro per il mondo impegnandosi attivamente a favore dell’infanzia. L’abbiamo intervistata.
Msa. Di che cosa si occupa attualmente?Fishback Powers. Da tre anni, con mio marito Paul, mi reco in Giamaica per attività di evangelizzazione nelle scuole, in alcuni ospedali e in tre orfanotrofi, insegnando, in particolare ai più piccoli, a leggere le Sacre Scritture. Svolgiamo questa missione in giro per il mondo, da circa quarant’anni, grazie alla collaborazione della Little Peoples Ministry Association. Dedichiamo anche ampi spazi al gioco e al divertimento. Tutto questo per i piccoli, per aprire i loro occhi, perché possano vedere, le loro orecchie, perché possano sentire e i loro cuori perché possano sperimentare il sentimento. Ora, sessantenni, lavoriamo meno, ma nonostante ciò siamo ancora abbastanza impegnati.
Chi sostiene la vostra missione? Avete guadagnato con quella celebre poesia? Ci affidiamo alla generosità delle persone, soprattutto dei bambini. Nostro nipote, ad esempio, ha rinunciato ai regali del compleanno devolvendo l’intero importo alla missione. È sorprendente vedere come i bambini si sentano coinvolti dal nostro lavoro, consapevoli di quello che stiamo facendo. Non abbiamo guadagnato molto, né con quella poesia né con le molte altre scritte precedentemente, anche perché non era questo lo scopo. Tuttavia, è importante chiarire che ero io l’autrice di «Orme nella sabbia».
Il libro parte dal 7 agosto 1989, quando lei e sua figlia foste coinvolte in un incidente e suo marito ebbe un infarto. Perché questa scelta? Quando l’infermiera lesse a mio marito, ricoverato in ospedale, Footprints, ho capito che la poesia aveva raggiunto il suo scopo. L’avevo scritta dopo aver incontrato Paul per la prima volta e in quel momento essa ritornava per incoraggiarlo. La Little Peoples Ministry Association, in seguito all’incidente e a causa dei miei problemi di salute, mi consigliò di lasciare il lavoro e dedicarmi a me stessa e alla mia famiglia. Fu allora che completai il libro. Il terribile evento illustra bene il senso della poesia: il Signore è lì con te, ti porta e ti sostiene quando non sei in grado di andare avanti.
Come state ora lei e la sua famiglia? Paul è diabetico ma sta bene e anche la mia salute è buona. Mia figlia Paola, nonostante alcuni problemi di salute, si è sposata e ha avuto due figli. È molto importante avere cura della propria persona quando si lavora in missione. Può essere una tentazione il fare troppo, ma non è questo che Dio vuole da noi. Egli vuole che abbiamo cura delle cose che ci ha dato e che siamo felici per poter aiutare gli altri. Nel libro lei parla della sua conversione motivata dalla paura di morire per la puntura di un’ape. Sebbene mi considerino una persona coraggiosa, ho una concezione salutare della paura. Non voglio essere punta dalle api e non mi piacciono i temporali, perché sono stata colpita da fulmini due volte. La paura non è sempre negativa. Nella Bibbia, infatti, c’è scritto: «Il timore del Signore è una scuola di sapienza» (Proverbi 15,33).
Dopo la conversione ha iniziato a scrivere poesie e canzoni. Come si è sviluppata questa sua vocazione e come si è evoluta nel tempo? Ho scritto poesie e canzoni per i famigliari, gli amici e gli insegnanti. Possedevo una grande sensibilità musicale e ho studiato musica per insegnarla agli altri. Essere insegnante, missionaria e attrice, erano le cose che mi sarebbe piaciuto fare prima della mia conversione.
Nel libro lei parla del suo rapporto con Paul. Siete sposati da quarant’anni, qual è la chiave per un matrimonio felice e riuscito? Ho un marito meraviglioso. Ci siamo sempre fidati l’uno dell’altra: è questo il nostro segreto. È capitato di dover stare lontani, ma per entrambi era importante avere una meta, una visione comune e, grazie ai nostri figli, siamo riusciti a raggiungere tutto ciò rinnovando il nostro amore giorno dopo giorno. Ognuno apprezza e riconosce le doti e i doni dell’altro. Ci piace trascorrere del tempo insieme: ogni giorno, preghiamo insieme per una ventina di minuti. Nonostante il nostro lavoro ci abbia portato in luoghi lontani per aiutare altre persone, non abbiamo mai dimenticato la nostra famiglia e ognuno di noi ha sempre cercato di non trascurare l’altro. È questo l’equilibrio di cui le coppie hanno bisogno.
Ho avuto un sogno(Orme nella sabbia)
Ho sognato che camminavo in riva al mare con il mio Signore e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme, le mie e quelle del Signore. Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, proprio nei giorni più difficili della mia vita. Allora ho detto: «Signore io ho scelto di vivere con te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me. Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?». E Lui mi ha risposto: «Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai: i giorni nei quali sei soltanto un’orma sulla sabbia sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio».
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