Il Po, specchio della crisi climatica
I frequenti e allarmanti fenomeni atmosferici, che mettono in ginocchio molti territori italiani, portano alla ribalta la necessità di approfondire il problema dei cambiamenti climatici, per capire come affrontarli e mitigarli, costruendo un futuro più sostenibile e sicuro. Un’opportunità per fare tutte queste cose insieme, aggiungendo al tutto anche una dimensione storica, artistica e scientifica è la mostra CHANGE! Ieri, oggi, domani. Il Po, allestita fino al 13 gennaio 2025 a Palazzo Madama di Torino. Un vero e proprio progetto multidimensionale, che fa del fiume più importante d’Italia il paradigma del cambiamento climatico globale.
Il Po con i suoi 652 chilometri di lunghezza, i 141 affluenti, gli 87mila chilometri quadrati di bacino idrografico è alla base del grande sviluppo dell’intero bacino padano, dove si produce il 40 per cento del Pil italiano. Si tratta dell’area con la più alta concentrazione di popolazione, industrie e attività commerciali d’Europa. Ed è l’acqua il centro di questo sviluppo, che per millenni è stata stabile e abbondante. Gli ultimi decenni hanno però visto un brusco cambiamento, che ha innescato una crisi su più livelli che si sta verificando ovunque nel Pianeta. Il Po diventa quindi il microcosmo per vedere nitidamente quanto sta avvenendo, facendo un confronto con le diverse epoche passate.
Bisogna immaginare soluzioni nuove non solo per ridurre la vulnerabilità degli esseri umani, ma anche per salvaguardare la biodiversità, l’approvvigionamento di cibo e la produzione di energia da fonti alternative: tutti fattori indispensabili per riequilibrare il rapporto tra esseri umani e natura.