Il presidente della Repubblica al Santo

Carlo Azeglio Ciampi, accompagnato dalla moglie Franca, ha voluto aprire la sua visita alla città di Padova con una prima tappa alla basilica del Santo.
07 Maggio 2002 | di

Grande gioia ed emozione hanno caratterizzato la visita del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla basilica del Santo, il 18 marzo scorso. Il capo dello Stato, accompagnato dalla moglie Franca ha sostato per quasi mezz`€™ora all`€™interno della basilica.

«La basilica `€“ ha detto Ciampi `€“ è un punto di riferimento per tutti gli italiani. Sant`€™Antonio non appartiene solo a Padova ma al mondo intero».

Ad accogliere il presidente e la signora Franca erano presenti, oltre al rettore della basilica padre Domenico Carminati, monsignor Francesco Gioia, delegato pontificio, e padre Luciano Fanin, superiore provinciale dei francescani conventuali del nord Italia.

Il corteo presidenziale era atteso da una folla di padovani e di pellegrini, italiani e stranieri, assiepati sul sagrato del santuario.

Attorniati da autorità  civili e militari e seguiti da numerosi giornalisti e fotografi, i coniugi Ciampi si sono fermati ad ammirare la facciata e le cupole del tempio antoniano su cui sventolavano la bandiera italiana e quella vaticana.

«Il presidente è rimasto colpito dalla bellezza della basilica `€“ ci ha raccontato monsignor Gioia `€“ Gli si leggeva lo stupore sul volto». La signora Franca, donna profondamente religiosa, ha chiesto subito di andare a pregare sulla tomba del Santo: «Come ho fatto tanti anni fa `€“ ha confidato ai frati che l`€™accompagnavano.`€“ Però quella volta ero sola e nel silenzio. Ora con questa folla non si può pregare bene».

La signora Ciampi, facendo un piccolo strappo al protocollo, ha chiesto di poter sostare davanti all`€™altare di sant`€™Antonio. Lì si è inginocchiata ed è rimasta raccolta alcuni minuti in preghiera, nonostante l`€™inevitabile rumore che la circondava. Suo marito le era accanto, in silenzio, con lo sguardo che andava verso la statua di Antonio posta sopra la tomba.

Il Presidente si è fermato poi a contemplare le opere di Donatello all`€™altare maggiore e ha visitato la cappella delle reliquie, dove sono conservati il reliquiario della lingua e la tonaca del Santo.

Cordiale e caloroso è stato pure l`€™incontro con i frati della basilica, al momento della firma sul registro degli ospiti di riguardo. Il presidente ha voluto stringere la mano dei religiosi presenti e ha rivolto un sorriso particolare ai giovani novizi. Lo stesso ha fatto la signora Franca che, passando davanti a un`€™icona di Cristo, ha confidato ai presenti: «Ecco il mio Sacro Cuore! Io sono devotissima del Sacro Cuore, tutto il resto per me è un`€™appendice`€¦ ma abbiamo tanto bisogno di queste appendici. Io, per esempio, importuno così spesso il mio angelo custode che penso di dargli proprio un gran lavoro».

Al termine della visita, il presidente, sollecitato da padre Luciano Segafreddo in rappresentanza del «Messaggero di sant`€™Antonio», ha mandato un saluto agli italiani nel mondo. La signora Franca invece, attardatasi a dialogare con i frati, ha affidato se stessa, suo marito e tutti gli italiani al loro ricordo: «Pregate per noi, soprattutto per Carlo e per le sue responsabilità , ne abbiamo tanto bisogno».

Padre Domenico Carminati, rettore della basilica e dunque abituato ad accogliere personalità , ci racconta di essere rimasto davvero colpito da questa visita. Soprattutto per il calore e l`€™affetto dimostrato dalle numerosissime persone venute a ricevere Ciampi. «C`€™erano tanti giovani, specialmente davanti alla cappella delle reliquie, e tutti cercavano di dargli la mano. Il capo di Stato è stato accolto con un affetto grande, che ha dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, di come per la gente egli sia davvero il presidente di tutti».   

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017