Il «prezzo» di Cristo è la croce

Ad affermarlo, suor Nirmala, l’erede di Madre Teresa, commentando le persecuzioni in India.
28 Ottobre 2008 | di

Nell’India del Mahatma Gandhi è in atto da mesi un pogrom per «uccidere tutti i cristiani e distruggere le loro istituzioni». Il motivo è frenare le conversioni di tribali e dalit (i fuori casta) al cristianesimo e farli rimanere ancora schiavi del sistema sociale e sfruttati nel lavoro. Nel solo Stato dell’Orissa sono stati uccisi 37 fedeli, compresi 2 pastori protestanti; bruciate oltre 4 mila case di cristiani e centinaia di chiese e centri sociali; costretti alla fuga più di 50 mila fedeli. Di questi solo 14 mila sarebbero in campi di rifugio approntati dal governo. Altre decine di migliaia sono dispersi nella foresta.

Il primo obiettivo dei radicali indù sono i sacerdoti e le suore, la cui testimonianza porta alla conversione dei tribali e dei dalit. Di fronte all’ondata di violenze, suor Nirmala Joshi (nella foto), succeduta a Madre Teresa nella guida delle Missionarie della Carità, ha commentato: «È doloroso che le persone che noi serviamo, a cui facciamo del bene, facciano queste cose… ma dobbiamo perdonare e andare avanti, con gli occhi fissi alla nostra missione... Non possiamo essere discepoli di Cristo senza pagarne il prezzo, che è la Croce».




 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017