Il turpe commercio

05 Febbraio 2000 | di

Maltrattamentisui bambini non sono una novità ; vigliaccamente nuova è la loro riduzione organizzata a merce sessuale, a oggetti per i vizi di adulti depravati. Colossale il giro d`€™affari.

Maltrattamenti, violenze, abusi ai danni di bambini non rappresentano un fenomeno nuovo. Nuovo, invece, è il ridurre il bambino a merce sessuale, a oggetto da spostare da un paese all`€™altro, vittima di reti internazionali il cui unico scopo è quello di sfruttarne il corpo. Un affare che in alcuni paesi supera quello della droga.
Lo sfruttamento sessuale dei bambini si è andato rapidamente diffondendo in Asia, America Latina e Africa e, secondo dati emersi di recente, in maniera preoccupante, anche nell`€™Europa dell`€™Est. Stime Ecpat, l`€™associazione che si propone di porre fine alla prostituzione e alla pornografia infantili e al traffico di minori a fini sessual, segnalano che in Asia i bambini coinvolti nel mercato della prostituzione sono circa 1 milione e 500 mila nel solo Brasile: un mercato di oltre 5 miliardi di dollari l`€™anno che coinvolge un numero crescente di minori.
Questo sordido turismo, una delle cause che ha incrementato lo sfruttamento sessuale di bambini, ha come principale motivazione la ricerca di relazioni sessuali a pagamento e finisce con l`€™essere tra le principali attrattive di molti paesi del Sudest asiatico, ma anche dell`€™America Latina, dei Caraibi, dell`€™Africa e dell`€™Est Europa.
Ad attirare molti di questi pervertiti è il basso costo della «merce» e il fascino dell`€™esotico. Nel Sudest asiatico, in particolare, l`€™organizzazione programmata del turismo sessuale si è sviluppata accanto alla prostituzione legata alle basi militari americane.
La lotta ingaggiata dall`€™Ecpat contro lo sfruttamento sessuale dei bambini sta portando a importanti risultati sia a livello legislativo che di politiche per l`€™infanzia. Tutti i paesi occidentali, da dove parte il turismo sessuale, hanno introdotto l`€™extra-territorialità , uno strumento legislativo che consente di perseguire in patria un cittadino che ha compiuto abusi sessuali su minori all`€™estero.
Anche nel nostro paese negli ultimi anni sono stati fatti molti sforzi per attivare politiche di contrasto.
Nel 1998 è stata approvata la legge 269/98 (promossa dall`€™Ecpat `€“ Italia nel 1995) che dispone le «norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù». Nel corso di importanti incontri internazionali tale legge è stata definita il miglior strumento legislativo per proteggere i bambini da ogni forma di sfruttamento sessuale. Infatti persegue con la stessa severità  sia lo sfruttatore che il cliente; prevede la perseguibilità  dell`€™organizzazione di viaggi a fini sessuali e l`€™extra-territorialità ; considera reato anche il solo possesso di materiale pornografico che coinvolga minori.
Si può dunque affermare che nel giro di pochi anni molto è stato fatto per difendere i bambini da chi li sfrutta e da chi ne abusa, ma troppo resta ancora da fare: siamo ben lontani da quella collaborazione internazionale trasversale e continua, che in definitiva è lo strumento più efficace per proteggere i bambini. A volerlo, c`€™è lavoro per tutti.

Per ulteriori informazioni:
Ecpat-Italia
Via Urbana, 156 - 00184 Roma
Telefono: 06/57287708 `€“ 57290738
Sito web:
www.cambio.it/ecpat
E-mail: ecpat@cambio.it

 

   
   
IO, RAGAZZA-PALLA      

«I        o avevo dodici anni la prima volta che sono andata al ponte. Gli uomini vanno con le ragazze di qualsiasi età . Come quando uno vuole comperare una palla, sceglie il colore e cerca la palla che gli piace,  così fanno gli uomini con le ragazze; vengono, chiedono il prezzo e scelgono quella che gli piace».
  (Tratto da: Infanzia negata: dove si  uccide il futuro dell`€™uma -nità ..., a cura di Cristiano Morsolin, Marco       Ricinelli, Nicola Laezza, Associazione «Noi ragazzi del  mondo»).
     

«Mi     sono ritrovata a fare lo spogliarello in un club all`€™età  di 11 anni... Ho avuto clienti di tutte le nazionalità  e di tutte le età ...
  Ho provato a suicidarmi ma non ci sono riuscita. Allora ho iniziato ad abusare di qualunque tipo di droga. Ho un desiderio: morire prima del mio prossimo compleanno».
    (Lisa, 16 anni, Tailandia; tratto da: Gli schiavi parlano e i padroni confermano)

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017