Investiamo sul nostro futuro

Fondi pubblici e privati garantiscono a molti oriundi la possibilità di accedere, attraverso l’istruzione, ai posti chiave del Paese. Un riscatto sociale sognato da più di una generazione.
05 Giugno 2001 | di

Vancouver

Quando il presente sollecita i ricordi... e ricordo così mio padre a dirmi dei suoi anni giovanili, degli studi di giurisprudenza interrotti durante l";arruolamento militare e conclusi all";Università  di Padova dopo la prima guerra mondiale, del suo coinvolgimento a Vicenza "; sua e mia città  natale "; con le opere di carità  della San Vincenzo de"; Paoli (con i molti poveri dignitosi da assistere in discrezione e silenzio), e con l";Oratorio di San Filippo Neri. Per anni mio padre era stato animatore di attività  per i giovani, e il teatro era una delle sue grandi passioni, lo considerava un formidabile mezzo di aggregazione e di educazione. Oggi, forse, si sarebbe convertito al cinema. Naturalmente a quello autentico e costruttivo. Di quelle confidenze, e di molte altre, conservo un prezioso ricordo anche a distanza di decenni. Mio padre avrebbe oggi più di cent";anni.

Che cosa c";entra tutto questo con le iniziative riguardanti le borse di studio comunitarie annunciate o assegnate in questa e in altre stagioni dell";anno? Non so se ai tempi di mio padre esistessero forme «istituzionali» di sussidio agli studenti meritevoli di essere aiutati e premiati. Una ricerca sull";origine e sull";evoluzione delle borse di studio sarebbe davvero interessante. So però che, tramite organizzazioni religiose, come la Fondazione don Nicola Mazza (*), la San Vincenzo e anche l";Oratorio, ragazzi dotati di particolare intelligenza ma non di risorse economiche, erano incoraggiati a proseguire gli studi, il cui carico finanziario veniva assunto da privati disposti ad assisterli fino alla laurea. Mio padre stesso "; dignitoso ma non ricco professionista "; si assunse l";educazione di due giovani allievi provenienti da famiglie poverissime: ambedue raggiunsero posizioni di leadership nella società  italiana. Uno dei due, battagliero protagonista dell";affermazione democratica e della giustizia sociale negli anni post-dittatura fascista, divenne presidente nazionale delle Acli (il movimento dei lavoratori cattolici) e fu integerrimo parlamentare della Democrazia cristiana.

Oggi, il diffuso benessere del mondo occidentale e le porte dell";educazione, spalancate a tutti i livelli, non pongono impedimenti di classe a chi voglia percorrere le vie del sapere e delle numerosissime specializzazioni. I figli e i nipoti di chi avrebbe desiderato ma non ha potuto studiare (e gli emigrati italiani nel mondo rappresentano molto bene questa categoria) sono la dimostrazione palese dei profondi mutamenti sociali ed economici intervenuti, e dello spirito di orgogliosa rivalsa che ha spinto genitori e nonni a promuovere l";affermazione culturale e professionale dei propri discendenti. Chi, meno di un secolo fa, in assenza di scuola dell";obbligo, era fortunato se poteva concludere la quinta elementare senza essere destinato in precedenza al lavoro dei campi o al garzonato presso qualche bottega artigiana, sarebbe oggi sorpreso dalle pressioni familiari e dalle molteplici possibilità  di scelta. Questo per dire che i nostri ragazzi "; coccolati, viziati, accontentati nelle loro aspirazioni ed anche troppo nei loro hobbies "; con il nostro aiuto dovrebbero poter maggiormente apprezzare l";evoluzione intervenuta, e riflettere sul significato di quanto viene messo a loro disposizione.

Un";indagine sulle borse di studio disponibili, nell";ambito della locale comunità  italocanadese, ci ricollega idealmente a quei primi sussidi per giovani meritevoli più sopra citati. Due sacerdoti defunti, un salesiano e un francescano, molto amati dalla gente, instancabilmente presenti nelle attività  comunitarie, hanno promosso borse di studio che porteranno in perpetuo il loro nome. La prima, «Father Della Torre Bursary Endowment Fund» di 600 dollari, fu istituita oltre vent";anni fa in occasione dei 27 anni di impegno pastorale di padre Giuseppe Della Torre alla Chiesa del Sacro Cuore. Viene assegnata a studenti della Simon Fraser University, non importa di quali facoltà . La «Father Emanuele Rosaia Scholarship», istituita nel 1993, consiste in due borse di studio annuali di mille dollari ciascuna; è intesa a promuovere studenti italocanadesi "; di fede e pratica cattolica "; che accedano agli studi universitari. I due assegnatari dell";edizione 2000 sono stati Elizabeth Ziccardo e Massimo Cusano, ma vanno ricordati anche i meritevoli vincitori degli anni precedenti: Annateresa Moscone e Dolores Stefanon (**), Rosaria Fronteddu e Peter Grossi, Lisa Johnson con Marisa Pontillo e Melissa Bernardis, Laura Zumpano e Christian Perizzolo, David Ciampi e Mattea Gianmarino, Christopher Ferrato e Roberta Rinaldo, Tony Valente e Marco Gnoato.

Tra le altre borse di studio nate in passato all";interno della comunità  italocanadese, va segnalata l";annuale perpetua di 800 dollari «Hon. Angelo E. Branca & Mrs. Branca Bursary Endowment Fund», istituita presso la Simon Fraser University in occasione delle nozze d";oro dei coniugi Branca e del ritiro del noto giudice a vita privata. Altre borse semestrali sono disponibili per studenti di varie facoltà  che dimostrino assidua frequenza, soddisfacenti standard accademici e necessità  finanziaria. Gli stessi criteri sono richiesti per concorrere alla «Dr. Grazia Merler Bursary in French», sempre presso la Simon Fraser.

Parecchie associazioni affiliate al Centro culturale italiano di Vancouver sono esemplarmente impegnate a promuovere l";educazione superiore e la specializzazione dei giovani. Si distingue senz";altro la CIBPA (Canadian-Italian Business and Professional Association of British Columbia) per il suo lavoro di coordinamento di associazioni e privati, iniziato nel 1988 con l";istituzione di un apposito fondo sul quale far convergere donazioni intese a finanziare le numerose borse di studio, da 500 dollari ciascuna, per giovani italocanadesi che intendano proseguire gli studi post-secondari. Vi si sono affiancati la CMC Enginering and Management Ltd. con un premio aggiuntivo per studenti di Ingegneria e il famoso broadcaster della BCTV Tony Parson per quanti, di origine italiana, vogliano diventare giornalisti radio-televisivi. Quattro borse di studio annuali di 500 dollari ciascuna sono assegnate anche dalla Regione del Pacifico del NCIC (National Congress of Italian-Canadian). Nel bando di concorso si specifica che i premi saranno attribuiti «on the basis of academic excellence, personal character, and social responsability». Per il 2001 ci sono anche due borse da 500 dollari ciascuna erogate dal Collegio di Estetica Dominelli.

La Confratellanza Italo Canadese vanta, fin dalle sue origini, un";antica storia di solidarietà  sociale e di promozione culturale. Fondata nel 1966 dall";unificazione delle pre-esistenti società  degli italiani, è da qualche anno associata al Centro, di cui condivide e sostiene le attività  insieme con una quarantina di altre organizzazioni. Anche per il 2001 essa offre una scholarship di mille dollari a studenti di origine italiana, residenti nella Greater Vancouver e qualificati per l";accesso a college e università . Presso il Centro italiano c";è poi l";annuale «Geraldo Donato Vertone Scholarship» del valore di 400 dollari. Borse di studio di 500 dollari ciascuna vengono regolarmente promosse dall";Italian Canadian Winemakers Club, dalla Vicentini Cultural Society, dall";Associazione Culturale Calabrese. E nel 2000 il Circolo Abruzzese ne ha assegnate ben sei, due di 500 dollari (vinte da Carlo Tempesta e Oreste Bove), e quattro di 250 dollari. La neo-eletta «ambasciatrice della Regione Veneto 2001» (nuova formula del superato concorso di Miss Veneto), è stata anch";essa premiata con una borsa di studio. Stefanie Mattiello se l";è brillantemente meritata con una ricerca su Andrea Palladio, «still one of the most inspiring architects known to man» come da lei scritto.

 

(*) Il beato Daniele Comboni, l";apostolo dell";Africa, fu avviato agli studi, e assistito, da don Nicola Mazza che ne aveva intuito l";incredibile potenzialità .

(**) Dolores Stefanon era stata intervistata per il «Messaggero di sant";Antonio», ottobre ";94 (Le radici italiane rafforzano la personalità , pagg. 36-37), e appare anche nel libro Giovani italiani nel mondo.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017