Italia a cinque stelle

C’è una rete di Comuni nel nostro Paese intessuta di buone prassi ecosolidali. Comuni che guardano alla tutela dell’ambiente, al benessere della collettività e al risparmio dei cittadini.
23 Febbraio 2011 | di

 Nel ventre materno si cresce in silenzio: un’immagine che ben si addice a quell’Italia che costrui­sce senza fare rumore, che non ama l’omologazione ma sa guardare alle sue radici volgendo gli occhi al futuro. È l’Italia dei piccoli e medi Comuni, l’Italia madre e materna che racchiude in sé i luoghi dell’anima, e intanto programma concretamente il futuro.
Alcuni di questi enti pubblici, sparsi in tutto il Paese, dal 2005 hanno deciso di mettersi in rete nell’Associazione Comuni virtuosi, una realtà nata da quattro Comuni – Monsano (Ancona), Colorno (Parma), Vezzano Ligure (La Spezia) e Melpignano (Lecce) – legati da amicizia e progetti condivisi, che si sono uniti per dare vigore alle loro esperienze e diffonderle. Esperienze che «ora – sottolinea Gianluca Fioretti, sindaco di Monsano e presidente dell’associazione – sono a disposizione di tutti». L’associazione attribuisce ogni anno alcuni premi ai Comuni membri che si sono distinti nel mettere in atto le «buone prassi amministrative». Si tratta di politiche, comportamenti quotidiani dei cittadini e della pubblica amministrazione, che mirano a «difendere l’ambiente e migliorare la qualità della vita, a tutelare i beni comuni, intesi come beni naturali e indisponibili che appartengono all’umanità», come si legge nello statuto.

Attenti all’ambiente e al risparmio

I vincitori dell’ultima edizione del premio (2010) si sono dati appuntamento a Bisignano, Comune in provincia di Cosenza che conta circa undicimila anime. «Il nostro Comune ha aderito all’associazione perché attraverso queste attività possiamo restituire ai nostri figli un mondo che noi abbiamo ricevuto solo in prestito e che rischiamo, se non fermiamo in tempo certi atteggiamenti distruttivi, di rovinare per sempre – afferma Damiano Grispo, assessore all’Ambiente e alla Sanità –. Il premio è stato organizzato proprio a Bisignano per non far dimenticare il dissesto idrogeologico che nel 2009 ha martoriato il paese». A lui fa eco il sindaco, Umile Bisignano: «Ci sono numerose “politiche” che a breve verranno imposte ai Comuni dall’Europa e molti si troveranno impreparati. Se esistono dei buoni progetti già sperimentati, perché non imitarli?».

Tra i premiati dell’ultima edizione c’è Pontebba, paese montano di 1.700 abitanti in provincia di Udine. «Abbiamo ottenuto una menzione speciale – racconta la sindaco Isabella De Monte –, perché siamo stati i primi in Europa a installare uno specchio lineare (cioè un sistema termodinamico in grado di fornire calore e di generare una quantità di energia superiore a quella prodotta da un impianto solare classico). Si trova presso la scuola dell’infanzia e serve per produrre acqua calda e supportare il riscaldamento. Viviamo a 600 metri d’altitudine e lo specchio ci permette un notevole risparmio».
Marina Taffara, vicesindaco della trentina Pergine Valsugana, 20 mila abitanti, segnala le iniziative di mobilità sostenibile praticate dal suo Comune e menzionate dal premio: «Partecipiamo a un progetto provinciale sul bike-sharing (servizio di biciclette pubbliche) elettrico, che porterà in paese 35 bici elettriche e stazioni di ricarica utilizzabili con la stessa tessera magnetica con cui i cittadini si spostano in autobus e in treno.

È un progetto che segue quelli del bicibus e del pedibus per i bambini, creati per togliere dalle strade adiacenti alle scuole centinaia di automobili, oltre a determinare nei più piccoli un sano orientamento al movimento e all’autonomia».
Il Comune di Oriolo Romano, quattromila cittadini in provincia di Viterbo, ha vinto per la categoria «Impronta ecologica della macchina comunale». «Siamo stati premiati per l’uso del fotovoltaico – dice il sindaco Italo Carones –. Inoltre abbiamo costruito la scuola elementare con la massima attenzione all’efficienza energetica e al risparmio, dotandola di una cappotta termica. Grazie alla raccolta differenziata porta a porta abbiamo poi ottenuto la certificazione Emas, il più ambito riconoscimento in tema di qualità ambientale che la Comunità europea assegna alle amministrazioni pubbliche».
 
Corchiano a cinque stelle

In Italia non ci sono solo discariche e disservizi, ma anche piccole e puntuali buone pratiche. «Amare la propria terra vuol dire “fare”» ha sottolineato Bèngasi Battisti, sindaco di Corchiano, nel viterbese, comune di 4 mila abitanti, nel ritirare il premio «Comune a 5 stelle» 2010. Per ottenere questi risultati, ha proseguito il primo cittadino «è necessario avviare dialogo e confronto continui tra amministrazione, associazioni e cittadini, soprattutto i più giovani. Abbiamo iniziato con la raccolta differenziata porta a porta, ma a monte è stato effettuato un lavoro di sensibilizzazione e condivisione con la popolazione durato un intero anno. Oggi siamo arrivati a oltre l’80 per cento di raccolta differenziata, passando da una spesa di 15-18 mila euro al mese a una che varia dai 2 mila ai 2.500 euro.

E con i soldi risparmiati abbiamo assunto quattro persone. Si è appianato anche il rapporto conflittuale tra operatori ecologici e comunità: se prima reciprocamente si rimproveravano per i sacchi delle immondizie abbandonati fuori dai raccoglitori, ora il paese è sempre pulito, non ci sono più i cassonetti e con l’operatore si è creato un rapporto di fiducia. Siamo passati dalla concezione del rifiuto come scarto all’idea di bene da riutilizzare». Il Comune ha aderito anche al Consorzio Raee per la raccolta gratuita dei materiali elettrici ed elettronici. «Esiste un mercato nero di questi apparecchi. Vengono portati in Africa e incendiati – avverte il sindaco, che è chirurgo e anche membro dell’associazione Medici senza frontiere –. È un lavoro che compiono i bambini, i quali in tal modo respirano piombo e altre sostanze cancerogene».

Questo primo atto virtuoso, la raccolta differenziata, ha dato avvio a reazioni a catena. Dall’associazione no profit «Arnies», detta anche «Bottega delle buone pratiche», la presidente, Geltrude Profili, fa sapere che il loro scopo è «quello di poter realizzare modelli di vita che siano rivolti alla comunità, ai più deboli e alla cooperazione internazionale. I cittadini ci illustrano le loro richieste sul come migliorare le buone prassi locali. Abbiamo la possibilità e la voglia di interagire a tutti i livelli per creare una solidarietà di pensieri, una conoscenza di nuove proposte». Qui si ritirano le sporte per la spesa e l’ecohouse per raccogliere l’olio usato in cucina, che viene trasformato in biodiesel per i mezzi comunali. È stato poi introdotto – grazie a un’idea del consiglio comunale dei bambini – l’ecoeuro, moneta di scambio per incentivare l’uso di prodotti ecosolidali.

Ora nell’antico borgo agricolo, che si ritiene essere stata la mitica città etrusca di Fescennium (dove nacquero i canti fescennini), c’è la fontana dell’acqua pubblica e i vigili girano in bicicletta. «Con la differenziata ci siamo resi conto di quanto e cosa si consuma. Con la fontana dell’acqua pubblica risparmiamo circa 25 mila bottiglie di plastica al mese in estate. In più la fonte è diventata un luogo di aggregazione, come un tempo, quando non c’era l’acqua nelle case e se ne apprezzava maggiormente il valore. Gli anziani dicono, con un pizzico di emozione: “È nostra”. Un modo per ribadire che stiamo parlando di un bene comune, perché è nel comune sentimento percepire l’acqua come tale».
 
Singoli atti che fanno la differenza

A questo punto viene da chiedersi che significato abbia attuare questi progetti per la comunità, quale sia il loro scopo. «Tutti i progetti sono degli strumenti per creare, organizzare e rileggere una comunità composita, complessa, ricca di diversità culturali e religiose, soprattutto attraverso momenti di condivisione – spiega Livio Martini, vicesindaco e assessore alla Cultura, Pubblica istruzione e Cooperazione internazionale del Comune di Corchiano –. Le comunità sono il cuore pulsante d’Europa. Noi cerchiamo di condividere le politiche europee: il nostro Comune, ad esempio, è tra i fondatori della Rete italiana dei compostatori domestici per la riduzione dei rifiuti e della Rete europea delle città dell’acqua».

Sulle orme dei leggendari antenati, agli attuali abitanti non manca di certo lo spirito istrionico, vista la trasformazione che presto subiranno il vecchio lavatoio e il mattatoio. «Si tratta di un bel progetto di recupero, che abbiamo chiamato “Casa delle culture e delle arti” – prosegue Martini –. Gli spazi potranno ospitare associazioni, esposizioni e convegni. Nel Teatro Fescennino sarà possibile programmare stagioni culturali e teatrali. Inoltre, il Gruppo archeologico romano prosegue gli scavi sull’antica Via Amerina, che univa Roma ad Amelia, dove è stata rinvenuta un’antica area di culto».
Questo è un paese dai numerosi monumenti naturali, che l’amministrazione cerca di tutelare attraverso specifici programmi. Vi sono la riserva naturalistica di Pian sant’Angelo, gestita dal Wwf, il monumento naturale delle Forre, di recente bonificato con il consolidamento del costone tufaceo e la rimozione dei tubi delle condotte fognarie, che erano stati precedentemente collocati lungo la rupe.

Non è minore l’attenzione alle energie rinnovabili. «Sul tetto del municipio e della scuola media sono stati installati degli impianti fotovoltaici – precisa Massimo Crescenzi, assessore alle Energie rinnovabili, Artigianato, Industria e Commercio –. L’amministrazione, con lo scambio sul posto di energia elettrica, accantona 9 mila euro l’anno, un risparmio immediato e un investimento per il futuro. Si tratta di una fonte di energia che può essere utilizzata anche dalle famiglie, grazie al progetto “Tetti in comune”, realizzato in collaborazione con l’Università della Tuscia: il progetto prevede che i nuclei famigliari affrontino solo la spesa della progettazione e delle carte bollate.

Un altro progetto condiviso con l’Università è lo studio della composizione dei terreni, grazie al quale possiamo valutare le coltivazioni più adatte alle singole zone, non correndo il rischio di depauperare il suolo e le falde acquifere con colture forzate. Ciò consente, inoltre, ai contadini di ricavare il giusto profitto dai terreni. Abbiamo poi scelto di realizzare, nel rispetto dell’ambiente e del territorio, il centro commerciale naturale “Il Vallo”. Anziché spostare le attività commerciali in nuove strutture create appositamente, è stata risistemata la sede storica di queste attività. “Il Vallo” è parte integrante del sistema naturalistico e archeologico dei monumenti naturali di Pian sant’Angelo e delle Forre, e del sito archeologico della Via Amerina. Con la sua risistemazione vogliamo incentivare la filiera corta, le attività commerciali, artigianali, agroalimentari del territorio e spronare ad avviarne altre».
Insomma, pare proprio che Corchiano si sia meritato in pieno il titolo di vincitore assoluto del premio «Comune a 5 stelle» 2010. Certo, nel suo caso e in quello degli altri premiati si tratta di Comuni con un numero di abitanti limitato (pari, più o meno, a un quartiere di città), ma quello che emerge da queste esperienze è che sono i comportamenti dei singoli a fare la differenza.
 
Notes
Associazione Comuni virtuosi

Ogni anno l’Associazione Comuni virtuosi, www.comunivirtuosi.org, in collaborazione con il Movimento per la decrescita felice, la Città del bio, e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, premia i Comuni che hanno attuato le buone prassi locali con riferimento alle cinque linee guida previste nel bando. Attraverso il premio «Comune a 5 stelle» decreta, poi, il vincitore assoluto, ovvero il Comune che ha abbracciato, per la qualità e la trasversalità delle proposte attuate, tutte le categorie. «Nel sito si trovano tutti i progetti – spiega il presidente Gianluca Fioretti –. Le amministrazioni possono copiare, cioè attuare anche in casa loro, queste politiche». I Comuni che vogliono entrare a far parte dell’associazione devono illustrare i progetti realizzati nell’ambito delle linee guida: gestione del territorio, impronta ecologica della macchina comunale, rifiuti, mobilità sostenibile, nuovi stili di vita.
 

Zoom
Comuni virtuosi 2010

Nel 2010 sono risultati Comuni virtuosi:


- sezione Gestione del territorio: Pontedera (Pisa), per l’intervento di recupero e riqualificazione di un’ex area industriale nel centro della città;

- sezione Impronta ecologica: ex aequo Oriolo Romano (Viterbo) e Ripatransone (Ascoli Piceno), per gli interventi di riqualificazione energetica negli edifici pubblici; Pontebba (Udine) ha ricevuto una menzione speciale;

- sezione Rifiuti: Bolzano Vicentino (Vicenza), per la qualità (e i risultati conseguiti già da molti anni) nella raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti;

- sezione Mobilità: Pergine Valsugana (Trento), per i numerosi progetti di mobilità dolce rivolti a tutte le fasce sociali e d’età della comunità;

- sezione Nuovi stili di vita: Ladispoli (Roma), nell’anno della raccolta firme per la ripubblicizzazione dell’acqua, un Comune che ha messo in campo azioni concrete per «l’acqua del sindaco».

Il Premio «Comune a 5 stelle» è andato a Corchiano (Viterbo).
 
 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017