La dieta del neonato allattamento e svezzamento. Nettare di mamma

11 Settembre 1999 | di

 L'allattamento assicura al neonato il giusto nutrimento, lo preserva da virus e batteri, gli trasmette intimità  e sicurezza. E ancor oggi non si sa perché. Quanto tempo è giusto allattare e quando, invece, occorre passare allo svezzamento.

Il primo anno di vita è, senza dubbio, il periodo più importante dal punto di vista nutrizionale. Basta pensare che la proliferazione di alcune cellule avviene rapidamente entro questo primo periodo. Per esempio le cellule nervose: raggiungono il massimo numero, appunto, nel primo anno di vita, e una mal nutrizione interferirebbe con la loro crescita, provocando un rallentamento irreversibile dello sviluppo mentale. Mangiare poco e male all'inizio della vita, significa anche ridurre le difese immunitarie, e aumentare il rischio di infezioni.
Negli ultimi decenni si è parlato tanto dei grandi progressi scientifici e tecnologici in campo di allattamento artificiale, però, alle soglie del 2000, possiamo ancora affermare con estrema certezza, osservando i dati degli studi epidemiologici condotti a partire degli anni '70, che il latte materno è il «re» dell'alimentazione del neonato e nulla lo può sostituire. Infatti ancor oggi i ricercatori non riescono a conoscere in ogni dettaglio la composizione chimica del latte materno. Per esempio, il ferro del latte materno è «diverso», da quello del latte artificiale; tanto che i neonati nutriti artificialmente possono avere, con maggior frequenza, anemia, cioè carenza di ferro.
Altro fondamentale vantaggio del latte umano è legato alle sue proprietà  antinfettive. Il latte materno è un'arma potentissima contro batteri e virus e attua una vera e propria prevenzione nel campo delle infezioni intestinali e respiratorie, molto pericolose a questa età . Va anche ricordato che, per quanto raffinate siano diventate le tecniche per la produzione del latte vaccino, le allergie da esso provocate imperversano. Infine, se si elencano le malattie più frequenti in corso di allattamento artificiale rispetto a quello materno (obesità  infantile, colite, carie, carenza di calcio oltre che, come già  citato, di ferro e altre ancora), si può capire l'importanza di un'adeguata informazione della donna sui problemi dell'allattamento, soprattutto durante la gravidanza e nei primi giorni successivi al parto. Occorre assolutamente che ci sia un aiuto concreto da parte degli operatori sanitari in modo che la madre possa allattare senza difficoltà . A tale proposito è interessante segnalare che ci sono significative differenze geografiche in Italia riguardanti i dati sull'allattamento materno: le percentuali delle madri che allattano sono più elevate nel nord-est e nel sud rispetto al nord-ovest e alle isole. Da questi dati inoltre emerge che, nel 43 per cento dei casi, le madri non sono state informate sui benefici relativi all'allattamento materno. Ricordiamo ancora che con l'allattamento al seno si viene a creare quel contatto fisico indispensabile per l'equilibrio psichico ed emotivo del figlio, che avrà  i suoi frutti in futuro.
Il numero delle poppate è chiaramente importante ma ciò che più conta è la quantità  di latte assunto complessivamente nelle 24 ore. Sulla base del livello raccomandato di energia di 110 -120 kilocalorie per chilogrammo di peso corporeo, e tenendo conto che 100 grammi di latte forniscono 70 kilocalorie il calcolo è presto fatto: occorrono 150 millilitri per chilogrammo di peso, nell'arco della giornata.
Per quanto tempo occorre allattare? Il più a lungo possibile e comunque almeno per 5 mesi. Dopo il quinto mese bisogna integrare il latte umano con altri alimenti. Se la madre non può allattare, ovviamente, c'è il ripiego sul latte artificiale e in particolare sul latte in polvere che costituisce la forma più vicina, come composizione chimica, al latte umano; infatti viene denominato «umanizzato» o «adattato». Il latte «adattato» (sia ben chiaro, non può simulare perfettamente il latte di donna) lo si trova già  in forma liquida cioè, «pronto per l'uso», oppure in polvere da sciogliere in acqua. Il volume di latte artificiale che il lattante assume è, dopo i primi giorni di vita, compreso tra 130-170 millilitri per chilogrammo di peso corporeo, al giorno. Attenzione alle calorie! Se queste superano i 64-72 per 100 millilitri di latte occorre mettersi in guardia; l'obesità  infantile potrebbe essere alle soglie. All'aumento del contenuto energetico si associa, di solito, anche una più elevata osmolarità . Il neonato di conseguenza ha più sete e questo meccanismo potrebbe provocare iperalimentazione.
Vale la pena alla fine di fare un cenno al «divezzamento», cioè al passaggio dal periodo del «solo latte», all'aggiunta graduale dei cibi semi-solidi. Il divezzamento avviene al termine del quarto mese. Se il lattante è alimentato al seno, questo passaggio potrà  effettuarsi al sesto mese, dato che il latte materno, come abbiamo visto, è alimento completo. È necessario che gli alimenti vengano introdotti uno alla volta per verificare eventuali intolleranze e abituare gradualmente il bambino ai nuovi pasti. Si potrà  iniziare con una pastina in brodo vegetale aggiungendo un po' di formaggio e un cucchiaino di olio vegetale. Si potranno aggiungere 20-25 grammi di carne magra, ben cotta, tritata e frullata. Chiaramente sono più pratici gli omogeneizzati però, se madre avesse tempo e voglia... La frutta comunque è bene somministrarla fresca.
A partire dal sestosettimo mese possono essere utilizzati pesci magri. Tra i formaggi quello indubbiamente più consigliato perché più digeribile, è il parmigiano. Il tuorlo d'uovo può essere utilizzato fin dal quinto mese, cotto. Iniziare il divezzamento con il classico passato di verdure è un'ottima regola: preparato con ortaggi vari (patate, carote, spinaci, zucchine, pomodori, ecc.), cotti in acqua per almeno 2 ore e poi passati con il colino. È meglio evitare il burro fino almeno alla fine del primo anno.
In conclusione l'alimentazione al seno rappresenta la modalità  nutrizionale ideale, essendo perfettamente equilibrata, sia dal punto di vista fisiologico che comportamentale. Con l'allattamento al seno, il bambino impara, non solo a nutrirsi, ma anche a interagire in modo positivo, con il mondo esterno.

 

   
   

   

ALIMENTI ADATTI AL DIVEZZAMENTO            

Alimenti a base di cereali: farine: semplici, composte, lattee, semolini, fiocchi; crema di riso o semolino di riso; biscotti.

Alimenti a base di carne :       omogeneizzati; carne magra cotta, tritata e frullata; liofilizzati.

Alimenti a base di frutta :       omogeneizzati: semplici o composti; bevande: succhi, succhi e polpa, nettari, mela o pera grattugiate.     

Ortaggi e verdure: passati di carote,       patate.

ALIMENTAZIONE TIPO
DAL QUARTO AL SESTO MESE
     

Ore 8 circa : latte materno o artificiale.

Ore 12 circa : brodo vegetale (carote, patate, zucchine); crema di riso; omogeneizzato di carne; oli vergini di oliva; mela grattugiata.     

Ore 16 circa : latte materno o artificiale.

Ore 20 circa : brodo vegetale; crema di mais e tapioca; formaggio fresco; oli vergini di   oliva.

 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017