La grazia di un figlio

«Sant' Antonio sono una ragazza rumena, ma tu esisti per tutti in modo uguale. Spero in te, so che tu mi aiuti in tutte le mie cose. Stammi vicino, non lasciarmi». Poche righe, scritte da Nicoletta. Parole che riferiscono di una devozione profonda. È uno dei tanti, tantissimi messaggi - migliaia in soli cinque mesi - indirizzati al Santo da tutto il mondo e in tutte le lingue. Arabo compreso.
Da qualche mese, infatti, i devoti che giungono alla basilica trovano una cartolina messa a disposizione dai frati per scrivere un proprio messaggio a sant' Antonio. Una tradizione antica che si rinnova con nuove modalità . Una volta compilata, possono deporla in uno dei luoghi più simbolici della basilica: sotto la sua tomba.
È la testimonianza di quanto il Santo sia amato in tutto il mondo e di come la gente lo senta vicino nei momenti felici e tristi della propria vita. Un dialogo aperto con sant' Antonio, che si prolunga nel tempo. I messaggi invocano aiuto e conforto, segnalano grazie ricevute, esprimono riconoscenza e devozione o raccomandano ai frati una preghiera. Molti sottopongono situazioni personali o familiari, a volte molto dure. Sul retro si trova una preghiera che affida quanto il pellegrino ha scritto a Dio padre, perché l' accolga per intercessione di sant' Antonio. Una preghiera che invita ad allargare il proprio sguardo al mondo, alle famiglie, ai figli, ai malati, ai giovani.
Questa cartolina può essere recapitata anche a quanti - ammalati, anziani o altri ancora - non sono mai venuti in basilica. Questi devoti, «pellegrini di desiderio», la possono spedire da casa, all' indirizzo indicato.

In questo numero, vi proponiamo alcuni scritti collegati in qualche modo al dono della vita, alla nascita di un figlio o alla richiesta di diventare presto padre e madre. Le abbiamo scelte pensando alla gioia del Natale che vivremo a breve, una gioia che si ripete per ogni creatura che viene al mondo.