La Rievocazione storica del transito di sant'Antonio
«L’ultimo cammino – Rievocazione storica del transito di sant’Antonio» è stata un vero trionfo di bellezza! Una prima edizione ben curata dai frati minori del santuario francescano di Barcellona, dedicato al Santo di Padova e retto da fra Francesco Furore, coadiuvati dal lavoro infaticabile dei volontari, che si è presentata già con tutte le caratteristiche per essere iscritta nel registro grandi eventi della Regione Sicilia. Una delicata mistura tra dramma sacro e corteo storico, in cui suggestioni ed ieraticità si sono susseguite lasciando gli spettatori senza fiato. Il primo atto della Rievocazione si è svolto sul sagrato della chiesa di San Francesco di Paola. Qui i figuranti, accompagnati dalla voce narrante, hanno ricostruito la quiete di Camposampiero, l’apparizione di Gesù nell’aspetto di bambino e il malore che colse il Santo. Tra viva commozione, musiche drammatiche medievali e suggestive ambientazioni cromatiche, un umile carro trainato da un cavallo bianco ha attraversato le due ali di folla per accogliere Antonio adagiato sopra una brandina in legno, trasportata dai confratelli del Santo.
Tra gli sguardi attoniti e commossi del pubblico, centinaia di figuranti, tutti in costume d’epoca, si sono radunati davanti al carro. La musica ha ceduto il posto ai rulli dei tamburi e, tra stendardi e portatori di fiaccole, il corteo storico ha iniziato il suo cammino verso il santuario. Avvolta da una profonda atmosfera di mestizia, la barella lignea con sopra il Santo è stata nuovamente portata a spalla dai confratelli e deposta al centro della scena, mentre la voce narrante raccontava gli ultimi drammatici istanti della vita del Santo. In un crescendo di commozione si sono susseguiti il miracolo dei bambini, l’accensione di decine di fiaccole e il miracolo delle guarigioni. Il silenzio e poi gli applausi per una rievocazione così bella da sembrare vera, come un viaggio temporale a ritroso nella Padova del 1231. «Ringrazio il Signore per questa comunità che ama così tanto Santo da essere capace di smuovere le montagne. Questa sera abbiamo visto realizzarsi un sogno che era stato pensato in piccolo, ma che si è man mano ingrandito. Questa è la prima edizione di molte altre che verranno» queste le parole con cui padre Francesco Furore ha espresso l’emozione nel vedere realizzato qualcosa di veramente grandioso. Infine, un momento di danze medievali ha sublimato la commozione nella gioia per la solennità del Santo.
La processione
Piena di una bellezza sospesa nel tempo, densa di spiritualità, fede e tradizione, la festa di sant’Antonio di Padova è decisamente la più bella, la più attesa, la più amata e partecipata dalla città di Barcellona. Un effluvio perpetuo di pellegrini che, già dal 31 maggio, si riversano senza sosta al Santuario per rendere omaggio al Santo e recitare la «Tredicina», quest’anno predicata da frà Paolo Fantaccini del convento della Verna in Toscana. Alle ore 17 del 13 giugno, in un sagrato gremito da una immensa folla, il simulacro di sant’Antonio di Padova si è affacciato all’ingresso del santuario per iniziare il lungo cammino processionale. Ed è stata subito una grande ovazione di applausi al tradizionale immancabile grido di «Evviva sant’Antonino», tra il tripudio delle campane a festa, la musica della banda, i fuochi d’artificio.
Sul sagrato la splendida infiorata realizzata in sei quadri in onore di Antonio e Francesco, nell’ottavo centenario della corrispondenza epistolare tra i due santi. La Vara, spinta a turno dai portatori, ha visitato le strade dei quartieri addobbati a festa, in un tripudio di luminarie e lanci di petali dai balconi impreziositi da antichi corredi, arazzi, bandierine. E poi le soste nelle parrocchie di Santa Maria di Fatima e poi di San Francesco di Paola ravvivate da intensi momenti di preghiera. Poi il transito nella via Stretto I Fondaco Nuovo: un vero museo sotto le stelle tra meravigliose infiorate mostre di pittura e scultura a tema sacro, rare cartoline devozionali e immagini d’epoca, tutto sotto l’abile regia dell’artista Mimmo Ciarrotta. Splendida l’infiorata di fronte alla scuola primaria «Don Milani», riproducente i tre rosoni della Basilica del Santo. Infine, dopo cinque ore di cammino, il rientro e la celebrazione della messa conclusiva.