La solidarietà che ci unisce

EUROPA

L`€Europa è l`€area geografica in cui la Caritas antoniana ha investito meno, appena 317 milioni sugli oltre 2 miliardi e 800 spesi l`€anno scorso. La scelta è in linea con la finalità  dell`€opera, che è di essere presente dove il disagio è più forte e dove manca l`€aiuto di altre istituzioni di solidarietà  o dove i governi sono assenti. Cosa che tocca in modo più marginale il continente europeo.
Nondimeno ci sono situazioni di forte disagio e la Caritas antoniana, veicolo della solidarietà  dei lettori, ha pensato di non restare sorda a richieste di particolare gravità . È il caso dei progetti finanziati già  da qualche anno in Romania, dove la Caritas antoniana si prende cura degli «orfani di Ceaucescu», cioè delle migliaia di bambini frutto della campagna demografica dell`€ex dittatore, ora abbandonati a se stessi in orfanotrofi fatiscenti. Lo stesso vale per l`€appoggio alle attività  sociali del centro parrocchiale di Chelas, quartiere degradato alla periferia di Lisbona in Portogallo o per la casa di accoglienza di Rovolon, vicino a Padova, che ospita i bambini bielorussi, malati di cancro a causa dell`€incidente nucleare di Chernobyl.
Non sono mancati aiuti a famiglie italiane particolarmente svantaggiate, ma solo quando essi erano considerati d`€importanza vitale. Unica novità  i 50 milioni destinati alla sezione «Testimonianza» del Premio internazionale sant`€Antonio, indetto nel 1998 per celebrare il primo centenario della rivista. Il premio è stato assegnato ad Andrea Riccardi, fondatore della Comunità  di sant`€Egidio, per il suo impegno a difesa dei diritti dell`€uomo.

 AFRICA

Gli interventi in Africa hanno comportato una spesa di circa 750 milioni di lire, meno di quanto destinato all`€America Latina e all`€Asia. La cifra non rende giustizia del reale impegno che la Caritas antoniana ha dedicato a questo continente. Se guardiamo altre cifre, cioè i 34 progetti finanziati in ben 13 paesi diversi, ci rendiamo conto che l`€efficacia degli interventi è pari se non maggiore rispetto ad altre zone geografiche. Infatti i costi di materie prime e manodopera in Africa sono molto più bassi; ecco che si ottengono risultati più appariscenti con spese minori.
Successi tangibili che si perdono in un mare di bisogni. Per rendere più efficace il suo aiuto, la Caritas antoniana ha dovuto selezionare i campi di intervento, concentrandosi su quattro realtà  di bisogno:
- l`€accoglienza, la scuola e la formazione professionale per i bambini e gli adolescenti abbandonati, vittime dell`€Aids e delle guerre tribali;
- la promozione di rudimentali attività  produttive: agricoltura, allevamento, raffinazione dello zucchero;
- progetti sanitari;
- costruzione di pozzi per l`€acqua.