
Lampedusa, porta del dialogo e della fiducia
Caravaggio e Siddartha. I disegni della piccola Sheradzade, sfuggita alle bombe, e gli oggetti personali di 52 migranti morti nella stiva di un barcone. E ancora, le foto fatte dai rifugiati e un mare descritto attraverso l’arte e le persone che lo vivono. Un lungo racconto che si trova, dal 3 giugno scorso, a Lampedusa. Una grande operazione culturale che vuole unire le sponde di questo mare attraverso ponti culturali, capofila le Gallerie degli Uffizi e il Museo del Bardo di Tunisi. Tra i simboli più forti: l’Eros dormiente e Siddharta. Il primo è un’opera dipinta da Caravaggio a Malta, mentre era rifugiato in cerca di protezione da una condanna a morte. Arriva dagli Uffizi e richiama subito il piccolo Aylan, restituito dal mare su una spiaggia turca. Il secondo è Siddartha, il libro preferito di Giulio Regeni. La famiglia ha voluto prestarlo all’esposizione. Accanto all'opera di Hermann Hesse, l’origami recapitato dalle carceri egiziane ai genitori con scritto «Verità per Giulio».