L'anziano: un paradosso
L`anziano rappresenta un grande paradosso della nostra società contemporanea. Tutti gli uomini e le donne oggi possono fortunatamente vivere più a lungo, ma la loro vita può sembrare spesso inutile e ingombrante. Il messaggio che giunge purtroppo a non pochi anziani è che sarebbe meglio farsi da parte. L`anziano non serve. I giovani sembrano non aver bisogno degli anziani perché raccontino loro com`è fatto il mondo. C`è già la televisione per questo.
La medicina fa di tutto per farci vivere meglio e più a lungo, ma, allo stesso tempo, la società sembra dire che si vive troppo a lungo.
Mi confidava un anziano, ricoverato da anni in un cronicario: «A che serve la mia vita? Per chi vivo? Aspetto che le ore scorrano, che arrivino i pasti, poi fisso il muro per ore. Non ho più nulla e nessuno da aspettare».
Eppure, gli anziani saranno sempre più una realtà del nostro vivere, perché il loro numero cresce nella società . Ma anche dentro ciascuno di noi c`è un anziano potenziale. Si possono allontanare gli anziani, mandarli in un istituto, ma non si può eliminare l`anziano che è dentro di noi e che emerge con gli anni.
Amicizia e solidarietà
Da tempo la Comunità di sant`Egidio ha sentito la grande sfida della solidarietà con chi è anziano. Amicizia e solidarietà sono cresciute negli anni con una compagnia quotidiana. Ma la compagnia non risponde solo al bisogno di assistenza, è un fatto che restituisce la vita. L`anziano rappresenta una grande domanda di compagnia rivolta a ciascuno. Senza la compagnia, l`anziano stenta a vivere. Lo si condanna a spegnersi. Ma la terza e quarta età sono anche una risorsa: lunghi anni di libertà dagli impegni frenetici e di lavoro, per dedicarsi agli altri e a se stessi.
Pur nella debolezza del corpo e nella fatica di vivere, chi è avanti negli anni esprime una grande forza di umanità . È anche una risorsa per la Chiesa: gli anziani possono esprimere la forza debole della preghiera, la loro presenza e il loro impegno possono essere un aiuto.
L`immagine dell`anziano contesta la nostra mentalità che tende a valorizzare solo chi è utile economicamente. La vita, però, non è solo ciò che produce. Una visione tutta produttivista, infatti, sembra mettere in discussione il senso stesso della vita: chi non serve, perché vive? Gli anziani (e con loro tutti i deboli) ` sembra dire ` sono un peso per la società .
Un futuro imbarbarito
Appare come un messaggio razionale, ma in realtà si prepara, in questo modo, un futuro imbarbarito in cui ogni vita non ha più valore per se stessa e non è un dono per gli altri.
È un problema di tutti: quale sarà il mio domani da anziano? La vita veramente vale solo per ciò che produco e finché posso essere utile? La condizione dell`anziano riguarda tutti, nessuno escluso, i ricchi come i poveri. Per i poveri la condizione anziana è una miseria in più. L`attenzione agli anziani rivela un`altra concezione di vita. La vita non è solo attività o solo guadagno; né solo lavoro, è qualcosa di più misteriosamente complesso.
C`è bisogno degli anziani: è l`equilibrio di un sistema di vita umano. Senza l`anziano la vita della nostra Europa perde molto in umanità , si impoverisce perdendo la memoria del passato e il valore di ciò che è umano. Direi che restituire spazio alla vecchiaia ricompone l`ecologia del vivere.