L’ateismo una contraddizione

Scienza di ieri, scienza di oggi, il Supermondo, la clonazione, le pretese di chi nega l’esistenza di Dio in un colloquio con il fisico Antonino Zichichi.
08 Luglio 2002 | di

La scienza vissuta come un atto di fede e la nuova frontiera del Supermondo. Ma, soprattutto, Galileo Galilei. Il nome del genio pisano ricorre in continuazione nelle parole del professor Antonino Zichichi, 73 anni, pioniere della fisica nucleare, attualmente uno dei maggiori scienziati a livello mondiale e presidente della World federation of scientists.

Nato a Trapani nel 1929, Zichichi è ordinario di fisica superiore all`€™Università  di Bologna e, dal 1977 al 1982, è stato presidente dell`€™Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare). Oltre ad aver guidato numerosi esperimenti di rilievo nella fisica delle particelle elementari, ha fondato e dirige, dal 1963, il Centro di cultura scientifica «Ettore Majorana», a Erice. Nel 1980 ha promosso la realizzazione dei Laboratori nazionali del Gran Sasso e, dal 1986, è presidente del World Lab, un`€™associazione che sostiene progetti scientifici in Paesi del Terzo mondo. Nel 1994 è entrato a far parte della commissione istituita dalla Nato per lo studio sulle tecnologie del disarmo.

Msa. Professore, è possibile stabilire un confronto tra la scienza di ieri e quella di oggi?

Zichichi. La scienza è una e una soltanto. Essa non è altro che la logica del creato e nasce per atto di fede. È bene ricordare che siamo l`€™unica forma di materia vivente dotata di ragione. E la ragione è dono di Dio. La ragione ci ha permesso di scoprire, innanzitutto, il linguaggio, da cui nasce la memoria collettiva e permanente, grazie alla scrittura. Quindi la logica, da cui hanno origine le grandi costruzioni della geometria, dell`€™aritmetica, dell`€™analisi, dell`€™algebra, della topologia. Infine, la scienza `€“ con i suoi tre livelli `€“ da cui nasce la certezza che il mondo non è retto dal caos, bensì da una logica rigorosa con le sue leggi che sono valide dal cuore di un protone (un milionesimo di miliardesimo di centimetro) ai confini dell`€™universo (un milione di miliardi di miliardi di chilometri).

Non esiste fenomeno galileianamente noto, e cioè riproducibile in modo rigoroso, che non possa essere spiegato come conseguenza della logica del creato: essa rappresenta la più grande conquista della ragione nell`€™immanente.

La scienza è lo studio della logica del creato. Questo studio, intrapreso da Galilei appena quattro secoli fa, ci ha portato a concepire l`€™esistenza di una realtà  ancora più affascinante di quella a noi familiare. Realtà  di straordinaria simmetria cui è stato dato il nome di Supermondo.

E il Supermondo è la nuova frontiera della scienza?

Certo, ma mi spiego meglio. Nessuno sa dirci se esista o meno il Supermondo. Eppure, questa realtà  teorica è stata posta su basi di rigorosa formulazione matematica. Ed è su queste basi che pensiamo di avere capito tante proprietà  del mondo in cui viviamo. Tuttavia, manca la prova galileiana per essere certi dell`€™esistenza del Supermondo. Non basta il rigore logico: c`€™è bisogno della prova galileiana, in quanto essa è la risposta che il Creatore dà  alle nostre domande. Per saperne di più sulla logica del creato è, come sempre, indispensabile porre le domande giuste a Colui che ha fatto il mondo.

E la manipolazione genetica e la clonazione che «frontiera» rappresentano?

L`€™ingegneria genetica, come indica lo stesso termine, non è scienza, ma tecnica, cioè uso della scienza. E, come dice Giovanni Paolo II, l`€™uso della scienza non è più scienza. Siamo passati `€“ senza clamori `€“ dall`€™uso della scienza su materia inerte all`€™uso della scienza su materia vivente. La prima, è stata in mano alla violenza politica (basti pensare a Hitler e Stalin) e ci ha portato a un pianeta «imbottito» di bombe chimiche e nucleari. La seconda, è in mano alla violenza economica che è, forse, peggiore, in quanto si nasconde.

È ancora logico, secondo lei, stabilire un rapporto tra scienza e ateismo nel ventunesimo secolo?

L`€™ateismo, a parer mio, è una costruzione logica contraddittoria, perché nega l`€™esistenza del trascendente. Se tutto si esaurisce nell`€™immanente, allora è vero ciò che pretende l`€™Ebsu, l`€™Evoluzionismo biologico della specie umana, in base alla quale la ragione nasce e si esaurisce nella sfera immanentistica della nostra esistenza. Siccome le più grandi conquiste della ragione sono linguaggio, logica e scienza, la matematica, come forma rigorosa di ragione, dovrebbe saper dimostrare che Dio non esiste. E la scienza essere in grado di scoprire che Dio non esiste.

Ma la matematica non ha dimostrato il teorema della negazione di Dio e la scienza non ha scoperto la prova scientifica della non esistenza di Dio. Se tutto, quindi, si esaurisce nell`€™immanente, come è possibile che non esista il teorema della negazione di Dio né la scoperta scientifica della non esistenza di Dio? Questa, secondo me, è la contraddittorietà  della costruzione logica dell`€™ateismo.

Eppure, nella nostra cultura spesso si pretende di poter arrivare a «spiegare» Dio, a dimostrarne l`€™esistenza. Com`€™è possibile?

Nella struttura logica del credente esiste la sfera trascendentale e la ragione è dono di Dio. Dio ci ha dato questo privilegio unico che ci ha permesso le tre grandi conquiste. Non è possibile alla logica matematica arrivare a dimostrare il teorema dell`€™esistenza di Dio, in quanto, se così fosse, Dio potrebbe essere solo matematica. Dio, invece, è tutto. Ma lo stesso vale per la scienza. Se la scienza riuscisse a scoprire Dio, Dio dovrebbe essere solo scienza. E invece Dio è tutto.                    

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017